Agropoli/4: il balletto della politica … e le vere responsabilità

Aldo Bianchini

NAPOLI – Nelle ultime ore si è consumato l’ultimo balletto (ultimo soltanto in ordine di tempo !!) della politica, quella politica che dovrebbe risolvere i problemi anziché aggravarli con vergognosi tira e molla della sinistra verso la destra o, viceversa, della destra verso la sinistra. E’ sempre lo stesso shifo; nessuno è in grado di risolvere per davvero i problemi legati alla sanità pubblica. Si va sempre avanti, purtroppo, per posizioni di trincea e nient’altro. Se questo va bene alla sinistra non va bene alla destra, se un ospedale improduttivo non è un problema per nessuno, se in un ospedale vengono consumati abusi economici e dilapidati milioni di euro chi se ne frega, se i medici e i paramedici vanno a lavorare ad Agropoli in Alpi tutto fila liscio, se gli stesi medici e paramedici non andrebbero mai ad Agropoli senza Alpi non è comunque un problema. Sarà fatto tutto ed il contrario di tutto per accontentare tutti e, dulcis in fundo, anche per non chiudere (e sotto certi aspetti mi sembra anche giusto!!) definitivamente un struttura creata da pochi anni ed inaugurata frettolosamente ed in pompa magna dall’allora governatore Bassolino che a distanza di poco tempio ne proponeva addirittura la chiusura (vedasi piano sanitario regionale). Senza che, però, ancora nessuno si chiede perché per Agropoli non è stato mai assunto alcun medico; forse andava bene per tutti la montagna di denaro pubblico che doveva essere sprecato. Vabbene, ma sono cose d’altri tempi che non interessano più. L’importante ora e non chiudere e non precludersi nessuna possibilità elettorale. Anche se il paramedico Rino Guarino (fonte Cronache !!) ora spara a zero su Pantaleo Palladino che avrebbe sfavorito il presidio di Agropoli a tutto vantaggio di quello di Vallo della Lucania. Nessuno, però, che si chiede a quale politico rispondeva e risponde Palladino, nessuno si chiede perché l’ospedale di Agropoli in fatto di DRG (spero che qualche politico sappia cosa è il DRG !!) ha una esposizione di costi di gran lunga superiore alla produzione; insomma nessuno si chiede perché tutto questo accade; non interessa. Conta molto di più il ciarlare politichese, il dire per non dire, il promettere per non mantenere, il non individuare i meriti, il non punire le responsabilità. Nella puntata precedente ho portato a paragone la vicenda dell’ospedale di Polla con quella di Agropoli per significare che anche da Polla molti medici, nelle ore di libertà, scappano verso Agropoli (contro il parere del oloro direttore sanitario) per incassare lauti appannaggi a disdoro della loro stessa professionalità, soltanto perché visibilmente stanchi. Ma a Polla e su Polla è stata combattuta un’altra battaglia che, badate bene, sia i sindacati che i politici nostrani (da Pica ad Annunziata, fino a Giuliano !!) hanno molto spesso osteggiato. A Polla c’è stato e c’è un direttore sanitario (Nunzio Antonio Babino !!) con gli attributi che è riuscito, da solo e contro tutti, ad unificare i due precedenti ospedali (Polla e Sant’Arsenio) ed a creare, se vogliamo essere precisi, il primo “Ospedale Unico del Vallo di Diano”. Un esempio di “sanità pubblica virtuosa” che dovrebbe subito essere esportata anche altrove e che, comunque, per il Vallo di Diano ha evitato il precipitare di una situazione già abbastanza compromessa in precedenza. Difatti oggi si parla solo del degrado di Agropoli, Roccadaspide ed Oliveto Citra. Sabato 15 giugno c’è stata la “gita al mare”, nel golfo di Policastro, di Stefano Caldoro per l’incontro con Franco Alfieri ed alcuni altri sindaci. Un fiume di parole e di promesse, quasi come due personaggi in cerca d’autore, cioè di un minimo comune denominatore chiamato “dispendio di denaro pubblico”. Saranno assunti in regione almeno 380 medici, una media di quattro medici per ospedale, arriveranno presto 400milioni di euro, l’ospedale di Agropoli non sarà chiuso (almeno fino a settembre) anche se intanto da lunedì 17 giugno i ricoveri sono sospesi; tutto, però, dovrà essere vagliato dal Governo nazionale. E allora perché continuare a fare promesse da marinaio ed a parlarsi addosso senza il minimo pudore. Ho letto da qualche parte che Franco Alfieri ha esposto i numeri, ha ripercorso le tappe e ha snocciolato minuto dopo minuto le ragioni dell’importanza dell’ospedale di Agropoli. Certo ha dovuto tirare fuori un bel coraggio e soprattutto una bella faccia tosta il buon Alfieri, anche perché i veri  numeri, secondo me, il sindaco di Agropoli quei numeri non li conosce e non gli interessano. Altrimenti avrebbe proposto al governatore non solo il mantenimento dell’ospedale (semmai ridimensionato) ma anche l’apertura di un’inchiesta sullo ”spreco di danaro pubblico” che il direttore sanitario di quell’ospedale (se c’è o se c’è mai stato !!) non ha saputo, non ha voluto, o non ha potuto arginare. Sarebbe bello ottenere due piccioni con la classica fava: da un lato si mantiene in vita una struttura di grossa importanza e dall’altro si vanno a cercare tutte le evidenti responsabilità per uno scempio che è sotto gli occhi di tutti, tranne che dei politici politicanti alla cui razza appartengono certamente Franco Alfieri (PD) e Stefano Caldoro (PdL).

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