Terremoto/9: la truffa all’ INPS !!

Aldo Bianchini

LAVIANO – Soltanto per chiarire quale e quanto sia stato il mio lavoro nell’Alta Valle del Sele all’epoca del terremoto svelo che nel 1982 fui insignito della “cittadinanza onoraria di Laviano”. Sul terremoto, da giornalista, ho scritto moltissimo e tante volte ho spiegato per filo e per segno come funzionò nel post-terremoto il “sistema risarcitorio”, sistema che spesso ho toccato con mano ed anche denunciato non solo giornalisticamente. Ma non è accaduto mai niente. Giovedì 13 giugno 2013 ho letto sul quotidiano “Il Mattino” (pag. 45) un articolo dal titolo “Pensionati ma all’estero, truffano l’Inps” che mi ha molto incuriosito e che in buona sostanza ricalca tutto quello che scritto e denunciato tantissime volte. <<Tre anziani che per anni hanno percepito illegalmente la pensione sono stati denunciati a piede libero per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato … Gli anziani finiti nel mirino hanno dichiarato di risiedere a Laviano ma in realtà vivevano in Argentina e in Venezuela. Con questo espediente i truffatori sono riusciti a percepire illegalmente 175mila euro …>>. La lettura dell’ottimo articolo, firmato da Paolo Panaro, mi ha fatto sorridere e provo, quindi a fornire volontariamente dei consigli ad Aldo Ferrari,  tenente della Guardia di Finanza di Battipaglia, autore delle serrate indagini a carico dei tre astuti vecchietti, uno dei quali addirittura novantenne. Provasse il bravo tenente Ferrari ad andare oltre, vada a leggere nelle carte del terremoto dell’80 per capire (ad esempio) se i tre vecchietti oltre alla residenza ed alla pensione non abbiano anche richiesto ed ottenuto il famigerato “buono contributo” per ricostruire le loro abitazioni nelle quali probabilmente non risiedevano più da decenni; per capire se hanno richiesto ed ottenuto il “buono contributo” per l’acquisto delle suppellettili andate perdute; per capire se tra le suppellettili c’erano anche i televisori a colori; per capire se hanno richiesto ed ottenuto tutte le altre provvigioni previste dal commissario Giuseppe Zamberletti. Ricordo che il buono contributo per le suppellettili partiva da 3 milioni per finire a 5 milioni di lire se c’era il televisore a colori; ricordo anche che nei paesi dell’alto Sele tutti i terremotati avevano in casa il televisore a colori (dichiarazioni dei vari sindaci), quando anche a Salerno i televisori a colori erano presenti come mosche bianche nella abitazioni dei cittadini. Ma così doveva andare e così andò. In quegli anni era noto a tutti, dico a tutti, che centinaia e centinaia di buoni contributo per la ricostruzione o più semplicemente per la iattazione delle singole abitazioni furono concessi a personaggi che mancavano da alcuni decenni dai loro comuni di nascita dove conservavano ancora la residenza. Ci fu gente che ottenne il buono contributo pur non essendo mai stato presente nei paesi terremotati; bontà della burocrazia nazional-popolare del Paese Italia, burocrazia che non sempre danneggia. In pratica in quegli anni del post-terremoto fu dato la stura a tutto quello che era accaduto prima, quando migliaia di italiani all’estero continuavano a versare tranquillamente i contributi per gli elenchi degli artigiani, dei commercianti e degli agricoltori diretti; i contribuenti, come si disse all’epoca, passarono per l’incasso prima che si intorbidissero le acque del “sistema risarcitorio” e decine di miglia di richieste di pensionamento furono depositate presso gli Enti Previdenziali. Anche per questo il nostro sistema pensionistico è andato in grave sofferenza fino a sfiorare la paralisi totale dei nostri giorni. Ebbene se il tenente Aldo Ferrari ha avuto carta bianca vada tranquillamente avanti e soperchi il vaso di Pandora, ce ne sarà probabilmente per tutti i gusti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *