Il ministro che fermò il declino della civiltà occidentale.

                                                        

Renato Messina   renatomessina87@gmail.com

SAERNO – Quest’anno Ferragosto cade in corrispondenza di un grande passo in avanti per la civiltà. Per la precisione il 14 di Agosto il ministro per la salute Lorenzin ha indirizzato ai parlamentari una lettera (qui il testo: http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/13_agosto_14/testo-lettera_753071c2-04c9-11e3-a76b-5d1a59729335.shtml) con la quale si invita a tenere in considerazione alcuni aspetti della lotta al fumo. La lettera nasce dalla testimonianza frutto delle ultime statistiche, la quale ha giustamente colpito la Lorenzin a proposito della precoce età alla quale si comincia a fumare. Nella lettera il ministro spiega la proposta di allargamento del divieto di fumo alle aree aperte di pertinenza degli edifici scolastici e si sofferma anche sul divieto di fumo nelle automobili in presenza di minori e donne incinte. Nulla da ridire sulle nobili intenzioni; è innegabile che queste due categorie di persone vadano tutelate in maniera particolare. Avverto però un sincero fastidio che sta cominciando a pervadermi. Da non fumatore rimango allibito dal fatto che il ministro non abbia vietato il fumo anche in camera da letto e nel bagno. Anzi a pensarci bene perchè non vietarlo in tutta la casa? Forse i minori e le donne in gravidanza passano più tempo in auto che a casa? Se la risposta è sì, si potrebbe comunque vietarlo sia in casa che in automobile. Già immagino orde di di giovani diciassettenni denunciare la propria madre che fuma nella sua auto mentre li accompagna a scuola. Da non fumatore spero vivamente in un apposito corpo di polizia che faccia rispettare questa futura legge; sarà semplice capire chi ha fumato, basterà investigare l’alito dei passeggeri con la famosa prova olfattiva. E non venitemi a parlare del monopolio sui tabacchi; le tasse sugli stili di vita  sono educative, fanno solo tanto bene alla salute del popolo e alle casse dello Stato. Non voglio poi pensare a cosa potrebbe succedere se una donna in gravidanza (irresponsabilmente) decidesse di fumare in auto. Il nostro ministro della salute si è posto l’annoso problema del fumo ed ha provveduto con un bel disegno di legge e relativa lettera di accompagnamento. Così l’illuminato titolare del dicastero scrive nella parte finale della missiva ai parlamentari: “Pensare che i figli siano una tua proprietà è un concetto feudale che non ha nulla a che fare con i principi liberali. La crisi dell’Occidente non è solo economica. E’ anche una crisi di valori. Ci stiamo dimenticando le nostre conquiste, il rispetto dell’altro, i principi più elementari di educazione civica.” Fortunatamente abbiamo una fedele esegeta dei valori liberali che sta provvedendo a contrastare la decadenza della civiltà occidentale. Ora ripetete tutti con me: il fumo in auto fa più male di quello in casa.

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