Angellara Home/15: ciuccio e padrone rinviati a marzo, ma sullo sfondo ci sarebbe una telefonata.

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Nell’ultimo articolo sul processo inerente l’Angellara Home ho scritto, in data 21.07.13, che a causa di un errore della Corte di Appello nella fissazione della data del processo che sembrava rinviata all’ottobre del 2014 (mentre invece era il 31 ottobre 2013) qualcuno aveva profetizzato <<o more u ciucce o more u patrone>>. Con questa espressione si voleva soltanto significare che, al di là dello sforzo e della fame rispettivamente avvertito dall’asino e dal padrone, c’era un oggettivo problema di età, soprattutto quella del massimo esponente della Chiesa salernitana, l’ex arcivescovo mons. Gerardo Pierro, per vedere direttamente l’esito del processo nell’ottica di un diritto imprenscindibile. Per carità l’arcivescovo emerito deve “campare” (come Egli stesso dice) almeno altri cent’anni, ma l’età è l’età e sarebbe anche giusto che “la giustizia” si rendesse conto dell’esigenza di un uomo (prima ancora che sacerdote) di vedere la conclusione della sua disavventura giudiziaria, anche al fine di potersi difendere fino in fondo e con tutte le forze. Anche perché sembra di aver capito che l’arcivescovo emerito, alla fin fine, in questa vicenda è stato trascinato per i capelli sulla base dell’assurdo principio del “non poteva non sapere” quello che gli altri, a dire della Procura, combinavano. Dalla procura di Salerno, in tempi non sospetti, sarebbe partita una telefonata all’indirizzo di un personaggio (che conosceva e conosce bene l’ex arcivescovo) per indurlo a sensibilizzare la memoria dell’alto prelato per accusare il “vero ideatore della presunta truffa”. Le cronache ben informate raccontano di una reazione abbastanza forte dell’ex arcivescovo anche nei riguardi del suo conoscente. Punto. Da lì il rinvio a giudizio anche per mons. Gerardo Pierro. Questa è la notizia, diciamo, del giorno; se vera aprirebbe nuovi scenari anche nell’ambito del processo d’appello la cui prossima udienza si terrà il 3 marzo 2014. Il processo è iscritto a ruolo a carico di S.E. Arc. Gerardo Pierro, di don Comincio Lanzara e di Giovanni Sullutrone (già presidente della Regione Campania), —condannati in primo grado per le “presunte” -troppo presunte- responsabilità penali per un utilizzo improprio della casa per vacanze trasformata in un albergo a quattro stelle !!–. Un’accusa, anche questa, alquanto surreale e poco aderente alla realtà. D’altronde più di qualche dubbio sulla tenuta di una simile accusa l’avevano avanzato anche i giudici del Tribunale del Riesame e gli stessi giudice della Cassazione avevano tratto spunto da quella ordinanza per le loro determinazioni. Infine anche la sentenza di 1° se attentamente studiata apre a molti squarci positivi, tanto è vero che ha mandati assolti diversi altri imputati (anche quei tecnici del Comune e della Regione) senza il cui parere favorevole nessun “imbroglio” sarebbe stato possibile. Siccome quel parere positivo c’è stato ma i tecnici sono stati assolti, vuol semplicemente dire che il reato di cui devono rispondere i tre imputati superstiti e condannati non esiste. Dunque la querelle giudiziaria sull’Angellara Home si avvia verso un processo d’appello “basato sul nulla” come giustamente aveva gridato in aula, in sede di arringhe difensive di primo grado, uno degli avvocati dei vari collegi difensivi. In aula il prossimo 3 marzo dovranno ritornare anche gli assolti (don Enzo Rizzo, Nicola Sullutrone, e i comunali Matteo Basile, Nicola Gentile, Giuliana e Roberto Rago, Paolo Mazzucca e Charles Richard Capraro) in quanto il pm Roberto Penna ha interposto appello anche per la loro assoluzione. Nelle more di questo intervallo di tempo l’arcivescovo emerito ha pubblicato un libro che ripercorre <<Una vicenda amara durata cinque anni>> ; un libro che doveva essere presentato al pubblico nel dicembre del 2012 e che per “volere dell’arcivescovo Moretti” non è stato mai presentato. Credo, però, sia giunto il momento di pubblicarlo a stralci capitolo per capitolo nelle prossime puntate di questa vicenda.

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