Caimangate/8: De Luca e la comunicazione

Aldo Bianchini

SALERNO –In un precedente approfondimento indicavo in sei paletti la costruzione del grande successo politico di Vincenzo De Luca, praticamente il sindaco di Salerno più longevo della storia della Città. Il suo è un vero e proprio ventennio, quasi come quello di triste memoria (almeno per chi non era stato fascista). Dunque ai paletti indicati (la caduta di Conte e Del Mese, il voto di un inquisito, l’arresto di Giordano, la presenza di un uomo dei servizi, la cena alla Lucertola e la “fortunosa” protezione giudiziaria agli inizi del ’94) è doveroso aggiungere quello della comunicazione, cioè il rapporto diretto che De Luca ha avuto attraverso l’etere (non tanto casualmente Lira Tv, ma poteva benissimo essere un’altra emittente !!) con la gente comodamente seduta nel salotto di casa in attesa della fatidica trasmissione del venerdì che intelligentemente Lira manda in replica una miriade di volte. Non è stato un rapporto nato per caso, quello di De Luca con la tv per la gente, ma costruito abilmente da due specialisti della materia. Certo De Luca aveva una base sua personale, ma Pino Cantillo (filosofo rosso) e Luigi Gravagnuolo (comunicatore) spalmarono sul tozzo di pane il burro e la marmellata. Un po’ come amava dire l’Avvocato Agnelli di Michel Platini. Agli inizi degli anni ’90 Pino e Luigi accompagnavano Vincenzo De Luca negli studi di TV Oggi (io ero il direttore) per una serie di trasmissioni settimanali di politica (durata 30’) nel corso della quale De Luca, da solo, rispondeva alle lettere della gente e alle domande dei telespettatori. Quella fu la nave-scuola del De Luca comunicatore degli anni successivi. Quando fu eletto sindaco, la sera del 5 dicembre 1993, De Luca arrivò in Comune con un tripudio di bandiere rosse ma con “guardaspalle” due tecnici di Telecolore; qualcuno in quella emittente aveva fiutato l’affare. Però la cosa durò il breve volgere di un mattino e qualche settimana dopo Vincenzo De Luca si presentò sugli schermi di Lira Tv in pompa magna con la sua trasmissione storica che ha avuto la capacità di condurre ogni settimana, senza quasi mai interromperla, neppure quando per un breve periodo divenne deputato al parlamento. E’ stata questa costanza a farlo entrare sempre di più nell’immaginario della gente alla quale lui, con grande abilità, dice e racconta ciò che la gente vorrebbe essere detto e raccontato. Nei primi anni non disdegnava, ovviamente, presenze televisive su altre emittenti ma sempre da solo, senza contraddittorio. Fu così anche quando lo chiamai, nel ’96, per una trasmissione (ero già a Quarta Rete) sulle problematiche della tangenziale; gli dissi che avevo chiamato anche Alfonso Andria (Presidente della Provincia) , mi rispose lapidario: <<Io viaggio da solo !!>>. E così ha sempre fatto, calpestando tutto e tutti. Il suo impero nasce proprio dal modo di comunicare e di farsi circondare da giornalisti in gonnella e pantaloncini per poterli dominare a suo piacimento. Con la stampa lui si è sempre imposto riducendola ad un ruolo di mero vassallaggio. Poi sono arrivati i grandi palcoscenici sulle tv nazionali, anch’esse prese nel vortice della forte personalità e della grande abilità oratoria del sindaco sempre ai primi posti nelle classifiche di merito. Gli è andata bene per vent’anni; ma il ventennio comunque è passato e quindi tante cose sono di colpo mutate. Sarà stata la frenesia del potere che prende chiunque dopo tanti anni ai vertici, sarà stato il fatto che non è mai riuscito ad entrare veramente nei “salotti buoni” del potere politico romano, sarà per le barriere che la “democrazia” innalza intorno ai soggetti accentratori di potere, sarà per la sua mania di autocelebrazione, sarà per il suo modo di porsi verso il prossimo (soprattutto verso gli amici e gli avversari politici !!), insomma sembra che Vincenzo De Luca sia giunto al capolinea della sua prepotente presenza pubblica e mediatica. Il suo astro e la sua parabola appaiono decisamente in declino, soprattutto nel rapporto con i grandi network televisivi che se vogliono ti portano sugli altari o ti scaraventano nella polvere. Spesso accade perché deve accadere, senza neppure un disegno preciso e preordinato; è un fatto fisiologicamente naturale, dopo tanto tempo qualsiasi cosa finisce, il necessario è farla finire nella maniera giusta. La serata del 25 novembre 2013, tra “Striscia la notizia” e l’ex amica “Report” (che aveva fatto tanti buoni servizi !!) è stata per Vincenzo come una Caporetto. Non gli rimane, adesso, che Lira/Tv per difendersi, tutte le altre emittenti e tutti i giornali già stanno (anche se per convenienza !!) da un’altra parte. Ma deve fare bene attenzione a non difendersi da solo, rischierebbe di apparire non solo poco credibile ma anche risibile. Ma Lira/Tv, o i suoi giornalisti, sapranno difenderlo come sarebbe d’uopo nel momento di difficoltà, dopo averlo fatto esaltare da solo per vent’anni ? Io la risposta ce l’ho ma non la dico. Posso solo ricordare che il suo ufficio stampa non lo ha saputo condurre per mano (come fecero Cantillo e Gravagnuolo) neppure il giorno in cui ha litigato violentemente con l’inviato di Milena Gabanelli. Un giorno di tanti anni fa, quando qualche volta riuscivamo a dialogare, gli dissi che Salerno è ingrata e che non mi sarei mai augurato di doverlo difendere, solo io, un giorno. Mi rispose mandandomi simpaticamente a quel paese. Quel giorno potrebbe essere arrivato.

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