Tesseramento PdL: da Cirielli a Montemurro … passando per “Peppe ‘o nano”

Aldo Bianchini

SALERNO – Finalmente una bella notizia, finalmente un caso di “buona giustizia”, finalmente un PM (Vincenzo Montemurro) che ha l’autorevolezza di fare anche un passo indietro rispetto ad una inchiesta che, comunque, ha sconvolto l’intero pianeta del defunto Popolo della Libertà. Almeno per una parte di quella inchiesta non sentiremo più parlare di coinvolgimento dell’ex presidente della Provincia on. Edmondo Cirielli. E forse è la parte più inquietante di tutta l’inchiesta che, per il resto, continua normalmente il suo iter con qualche spiacevole sorpresa nascosta che potrebbe venir fuori da un momento all’altro. Nell’ambito del presunto falso tesseramento del PdL l’on. Cirielli era stato accusato di aver favorito, per il superamento di un concorso ai fini della stabilizzazione occupazionale, la sig.ra   Assunta Manzo (già lavoratrice precaria sempre in Provincia) perché moglie di Giuseppe Frabbricatore (già consigliere comunale del centro destra a Nocera Inferiore) ritenuto dagli inquirenti il “signore delle tessere”, in grado cioè di pilotare vari pacchetti di tessere in favore di questo o quel personaggio del Popolo della Libertà. Un’accusa che fin dall’inizio, diciamo la verità, faceva acqua da tutte le parti e che aveva dato all’avvio ad una inchiesta quasi dovuta da parte della Procura per una serie di circostanze all’inizio poco chiare. Innanzitutto perché Giuseppe Fabbricatore è stato un personaggio al centro di alcune vicende giudiziarie e vittima di minacce e tentativo di omicidio, in secondo luogo perché la stretta parentela con la Manzo e il fatto che la stessa era stata l’unica a superare il colloquio-concorso per la stabilizzazione del suo contratto ingenerava sospetti abbastanza corposi sulla regolarità del colloquio-concorso. Ma, ovviamente e fortunatamente, quando si parla di inchieste giudiziarie non sempre due più due fa quattro, anzi !!. E il caso in questione ne è la più emblematica dimostrazione. Non solo perché il fatto si sarebbe dimostrato inesistente ma anche, se non soprattutto, per la limpida trasparenza del pm antimafia Vincenzo Montemurro il quale, una volta resosi conto dell’insostenibilità dell’accusa in sede dibattimentale, alla fine delle indagini ha richiesto al GIP l’archiviazione. Ora tutto è nelle mani del giudice per le indagini preliminari e nulla vieta al GIP di rimandare il fascicolo al PM con richiesta specifica di un capo d’imputazione. E’ accaduto, accade e potrebbe ancora accadere; questo, però, lo vedremo e semmai lo commenteremo nelle prossime settimane. Fatti i giusti e doverosi complimenti al PM Montemurro va subito detto che sul piano squisitamente politico rimane aperto un problema grande come una montagna; vale a dire fino a che punto un politico di una certa levatura può allargare la sua cerchia di amicizie, di natura politica, e fino a che punto può allacciare alleanze con chi, pur dichiaratamente persona per bene, porta un cognome o un nomignolo scomodo ? Non è facile rispondere. In astratto un politico dovrebbe sempre evitare tutte e due le cose perché la sua posizione e la sua immagine potrebbero rischiare di essere inquinate anche da sospetti inesistenti. Per rimanere sempre nel centro destra il caso più eclatante è quello dell’on. Nicola Cosentino, soprannominato “Nick ‘o mericano”, un nomignolo ereditato dal padre e dal nonno che alla fine gli è costato molto caro con tutto quello che ha dovuto subire e che sta subendo. Sono certo che anche Cosentino dimostrerà la sua innocenza e la sua totale estraneità ai fatti confutatigli; ma ci vorrà del tempo e nel frattempo è stato praticamente distrutto sul piano politico.  Con tutto il rispetto per le persone io non stringerei mai alleanze politiche e pubbliche con un soggetto che viene soprannominato “Nick ‘o mericano” oppure “Peppe ‘o nano” come nella fattispecie che ci interessa più da vicino. Il noto cantante Franco Califano, soprannominato “Il califfo”, diceva spesso che per colpa della sua faccia e del suo nomignolo aveva passato tanti e troppi guai. Purtroppo per Giuseppe Fabbricatore la sua immagine pubblica viene accostata al nomignolo “Peppe ‘o nano” che sicuramente è lontanissimo dalla sua personalità e dal suo comportamento corretto e trasparente, ma esiste e questo a mio avviso ha costituito un problema anche nella fase iniziale delle indagini preliminari a suo carico ed a carico dell’ex Presidente della Provincia. E non è poco. Fortunatamente, ripeto, i due uomini politici (Cirielli e Fabbricatore) hanno trovato sulla loro strada “un signor pm” che non ha nomignoli e si chiama semplicemente Vincenzo Montemurro.

 

One thought on “Tesseramento PdL: da Cirielli a Montemurro … passando per “Peppe ‘o nano”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *