LA VOCE DEL PADRONE/2: da Berlusconi (Milan, Mediaset, Mondadori, ecc.) a Lambiase (TV Oggi), da Budetti (Lira Tv) a Lombardi (Ance Channel), per finire ad Ammaccapane (Italia/2 Tv e Televallo) … la storia è sempre la stessa … con l’unica eccezione di Calabrese (Quarta rete Tv)

Aldo Bianchini

SALERNO – Nel titolo predisposto per la prima puntata di questa storia avevo dimenticato di inserire la mia prima tv, cioè Telelibera Battipaglia, che da diversi anni non esiste più perché le frequenze, in tempi non ancora sospetti, furono cedute a Telemontecarlo. Per continuare a parlare di TV faccio una ulteriore e doverosa premessa: <<Sono stato sempre chiamato dalle tv locali, non sono mai andato a propormi>>. Lo dico solo per stigmatizzare, forse, un mio atteggiamento che non ha mai pagato e non per sminuire chi invece si propone; nella vita, a volte, è anche necessario proporsi. Dunque per una sorta di gemellaggio nato tra Telelibera Battipaglia (allora diretta da Piero Rocco) e il Villaggio del Sole (circolo sportivo della famiglia Del Mese di Pontecagnano) fu necessario organizzare una serie di trasmissioni sportive che avessero come sfondo il gioco del tennis a livello locale e nazionale. Temporalmente eravamo nell’immediato dopo terremoto dell’80 ed io ero il segretario sportivo del prestigioso circolo sportivo tennistico; toccò quindi a me, ed all’amministratore del Villaggio Riccardo Del Mese, il compito di organizzare le varie trasmissioni che, in copia video, furono anche depositate presso la sede della Federazione Nazionale Tennis di Roma con ai vertici l’inossidabile Paolo Galgani. Da cosa nasce cosa, si dice, e così fu anche per il mio rapporto con Telelibera che continuò per qualche anno. Producevo, montavo e conducevo una trasmissione sportiva settimanale “Sport & Sport” della durata di 30’; una trasmissione organizzata per filo e per segno da me; mi avvalevo di una telecamera personale dotata di microfono, andavo a seguire il sabato e la domenica quasi tutti gli avvenimenti sportivi cosiddetti minori (Tennis, nuoto, pallanuoto, hockey a rotelle, pallavolo, pallacanestro, ecc.) e facevo la telecronaca degli ultimi tre-quattro minuti per ogni avvenimento. Poi a casa montavo il prodotto su supporto vhs. In tv il regista, un iraniano, aggiungeva a volo la sigla quando il prodotto doveva andare in onda. Spesso lasciavo la cassetta vhs, di mattina, sugli scalini della tv la cui sede era situata proprio sulla sponda sinistra del fiume Tusciano nel punto in cui attraversa Battipaglia. Una mattina mi dimenticai di effettuare la consegna che dovetti posticipare alla sera quando ritornai verso Salerno dopo la mia giornata lavorativa nella zona di Vallo della Lucania (ero ispettore di vigilanza dell’INAIL). Era una sera di fine inverno e verso le diciassette arrivai dinanzi la sede della tv; il portone era socchiuso; comunque schiacciai il pulsante del campanello. Non rispondeva nessuno. All’improvviso sentii provenire dall’interno della sede una specie di lamento di aiuto. Pensando che qualcuno si fosse sentito male entrai decisamente nell’ampio androne della sede; fu a quel punto che sentii più distintamente le invocazioni d’aiuto provenire dall’interno della direzione della televisione. Era una voce femminile; mi avvicinai alla porta ma non riuscii ad aprirla, allora bussai con forza e cercai di spingerla verso l’interno pensando e temendo che il corpo della donna potesse trovarsi per terra proprio dietro la porta. Purtroppo non nera così. Quando riuscii ad aprire la porta la ragazza scappò fuori semivestita e con la camicetta tutta sbottonata; dietro la porta c’era un uomo che subito riconobbi come uno dei soci del consiglio di amministrazione. Conoscevo anche la ragazza che cercò, prima, di ripararsi dietro di me e poi scappò via maledicendo l’uomo. Senza volerlo, insomma, avevo sventato sul nascere un tentativo di violenza carnale in danno di quella ragazza che aveva il ruolo di segretaria di redazione. Come dire !! la voce del padrone cercava di imporsi anche in approcci sessuali e sensuali approfittando del ruolo di subalternità di quella ragazza, soltanto belloccia e niente più, che aveva bisogno di lavorare. Non ho mai più rivisto quella ragazza; ho invece rivisto spesso l’uomo. Non so se in cuor suo mi abbia ringraziato per essere arrivato nel momento giusto; non so neppure se la ragazza che avevo salvato mi è rimasta grata. Non importa. Il fatto importante è che da quel momento non andai più a Telelibera; ero sinceramente disgustato. Ma l’episodio segnò, però, l’inizio di una delle mie avventure televisive più belle. Difatti dopo un paio di mesi dalla sospensione della mia trasmissione su Telelibera fui chiamato a casa, un pomeriggio, dal collega Giovanni Vitale (redattore de La gazzetta dello sport) che allora era il direttore di TV Oggi. Partì così, semplicemente, la mia esperienza televisiva sulle frequenze di TV Oggi dove, invece, incappai nella “figlia del padrone”. Alla prossima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *