Petrolio. Federpetroli ci riprova, ma il Vallo di Diano dice “NO”

 

 

Antonio Citera

VALLO di DIANO – Ci risiamo, la questione petrolio che, interessa da sempre la Basilicata, spesso fa eco anche nel Vallo di  Diano. Una terra ancora vergine presa di mira dalle grandi multinazionali del petrolio, che nei tempi passati, prima con l’operazione “Montecavallo” poi con quella denominata “Tardiano”, hanno cercato di trivellare anche la vallata incontaminata, costringendo sindaci e cittadini in primis, a difendersi e a negare  l’accesso alle trivelle assassine. Oggi il caso anche se di striscio si ripropone riaprendo delle antiche e mai sanate ferite tra i petrolieri e il Vallo di Diano.  Parliamo del pozzo Pergola 1, a Marsico Nuovo, dal quale l’ENI e la Shell intendono estrarre 20-40 mila di barili di petrolio al giorno e presso il centro olio si verifica, secondo ENI, un “nuovo evento” che però non convince più nessuno circa la dichiarata non pericolosità dello stabilimento petrolifero classificato “suscettibile di causare incidente rilevante” in base alla normativa Seveso, mentre il Wall Street Journal “vanta” le ricchezze del sottosuolo petrolifero della Basilicata e da Atena Lucana, nel Vallo di Diano giunge la solidarietà ai cittadini di Marsico Nuovo, una solidarietà non solo formale per il fatto che il pozzo Pergola 1 ricade nel bacino del Tanagro-Sele, incidendo dunque in una Valle che è stata presa di mira dai traffici dei veleni chimici dell’industria. La Federpetroli, con il suo presidente, Michele Marsiglia, ritorna nuovamente alla carica manifestando proprio al Comune di Atena Lucana, il supporto in merito alla campagna “Operazione Trasparenza” sul petrolio.  Tale iniziativa non poteva capitare in un momento “diverso” per manifestare l’opposizione decisa alle compagnie petrolifere intenzionate a sfruttare, dopo la Val d’Agri, anche il territorio del Vallo di Diano.  Secondo le intenzioni di Michele Marsiglia, non nuovo ad iniziative analoghe nel 2012, è “far capire e spiegare in modo trasparente e preciso ai Comuni d’Italia ed ai cittadini cosa vuol dire Petrolio e Gas nel nostro Paese”.  “In merito alle importanti vicende che coinvolgono i territori di Campania e Basilicata –afferma Marsiglia di Federpetroli-  e sull’estrazione e produzione di idrocarburi, è importante coinvolgere i cittadini e i riferimenti politici, così come si sta facendo a livello nazionale per un confronto costruttivo dove ogni libero cittadino possa manifestare le proprie perplessità ed avere risposte trasparenti e precise sul potenziale delle risorse energetiche presenti in Italia e lo sviluppo occupazionale legato ai diversi progetti”.  Il Presidente della FederPetroli Italia, Michele Marsiglia ha manifestato questa intenzione con una lettera indirizzata al Sindaco di Atena Lucana chiedendo la disponibilità per un incontro.  FederPetroli Italia è stata  già coinvolta qualche tempo fa sull’operazione “Monte Cavallo” nel Vallo di Diano della Shell che i cittadini del Vallo di Diano hanno respinto con una grande mobilitazione. “Nel corso di diversi incontri –continua Marsiglia– saranno coinvolti altri Comuni interessati allo sviluppo di idrocarburi anche nel resto della penisola. Un tentativo, non troppo velato, di fare delle contigue valli di Diano e dell’Agri un unico grande campo petroliferio ed un unica concessione ENI-Shell per estrarre petrolio e gas in un giacimento che potrebbe portare nelle casse delle compagnie miliardi di euro ed alle popolazioni inquinamento, grazie al raddoppio delle estrazioni previste dal memorandum. La vicinanza del Vallo di Diano alle infrastrutture petrolifere della Val d’Agri (centro olio ed oleodotti) già offrirebbe a Shell le “migliori opportunità” per sfruttare il limitrofo giacimento di Monte Cavallo, facendo delle aree carsiche dei Monti della Maddalena una nuova gruviera petrolifera, mettendo a rischio l’acqua, la salute e l’ambiente ed aggravando la situazione della Val d’Agri costretta a subire doppiamente gli effetti del petrolio.

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