Caimangate/27: il delfino è Nino !!

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Il bravo collega Andrea Pellegrino, sulle pagine di “Cronache del Salernitano”, ha posto una domanda molto interessante: <<Eva o Fulvio, i dubbi di De Luca>>, in merito alla querelle che ci accompagna da qualche tempo sulla scelta dell’eventuale successore alla testa del Comune  di Salerno. Stiamo parlando, ovviamente, dell’ormai possibile e imminente decadenza del vice ministro senza deleghe e sindaco di Salerno “Vincenzo De Luca”, il caimano salernitano. Ma Andrea Pellegrino avanza anche l’ipotesi molto verosimile di “una terza figura” che possa avere la meglio rispetto alla silenziosa Eva Avossa (attuale vice sindaco) e l’ambizioso Fulvio Bonavitacola (attuale deputato al Parlamento nazionale). In effetti la terza ipotesi di Pellegrino non fa altro che confermare la bocciatura dei due aspiranti che nell’editoriale di ieri ho ben messo in evidenza fornendo anche le necessarie spiegazioni, almeno dal mio punto di vista. In pratica l’imperatore De Luca (così denominato da Striscia la notizia) ha già in serbo il famoso asso nelle manica che è pronto a giocare al momento opportuno tra la meraviglia di tutti. La famosa terza ipotesi non è neppure il fedelissimo Nicola Landolfi (attuale segretario provinciale del PD) che è e resta tra i favoriti in una pool position virtuale, ma nulla più. Del resto non si può neanche pensare, e io non lo penso, che Vincenzo De Luca (grande stratega politico da almeno un trentennio !!) non abbia la soluzione già a portata di mano. Ce l’ha e come !! Ma quale potrebbe essere la soluzione vincente ? Domanda dalle cento pistole, potrebbe dire qualcuno; niente affatto, la domanda ha una risposta semplicissima ed a portata di tutti. La soluzione si chiama “Giovanni Savastano … detto Nino”. Qualcuno potrà anche storcere il muso ma il “vero delfino” di Vincenzo De Luca è Nino Savastano per una serie interminabile di ragioni. Innanzitutto Enzo (De Luca) e Nino (Savastano) sono amici da sempre e per la pelle; si conoscono da ragazzi; insieme hanno vissuto le prime esperienze aggregative e politiche in giro per Salerno ed anche per la provincia. Vengono entrambi da un’estrazione sociale popolare (e populista !!) e sono stati tendenzialmente i maggiori esponenti di quell’ala del PCI (Partito Comunista Italiano) maggiormente dedita ai problemi dello “stato sociale” di tantissima gente. Poi mentre l’astro di Enzo cresceva e si allontanava dalla gente comune, Nino continuava a curare e tessere rapporti con tutti e con gli ultimi, anche con chi verosimilmente non meritava più la sua attenzione in quanto aveva già fatto scelte di altro genere ed in campi difficili e minati. Ma l’amicizia tra l’imperatore-caimano e (Enzo) e il grande tessitore di consensi elettorali rimaneva intatta anche se sembrava essersi raffreddata nel tempo. Almeno fino a quando Nino non inciampava sulla devastante inchiesta giudiziaria per l’accusa di “collusione pseudo elettorale” con alcuni ben individuati boss della camorra locale. Tutta la Città accese i riflettori sulla metodologia e sulla tempistica utilizzata dall’uomo più vicino a De Luca per la formazione e la raccolta del consenso elettorale anche nelle zone e nei rioni (per non dire le strade, Via Capone docet !!) più chiacchierate dell’intera cinta urbana salernitana. Nino, molto opportunamente, si dimise da tutte le cariche pubbliche e sembrava fuori da ogni discorso politico; non ricevette la solidarietà di molti e proprio nei momenti caldi dell’inchiesta venne alla luce anche una apparente insanabile frattura con Enzo. Ma fu solo un momento di giusta e serena riflessione per entrambi. Poi Enzo riprese alacremente a difendere a spada tratta Nino che si rituffò nelle sue braccia protettive con la speranza di farcela ad uscire dal tunnel più buio della sua vita che gli è costato tanto anche sul piano dei rapporti affettivi personali e familiari. E Nino ce l’ha fatta; le accuse ingiuste ed infamanti sul suo conto sono cadute l’una dopo l’altra in maniera da non lasciare il minimo dubbio sulla sua pulizia e rettitudine morale; e si é rilanciato in politica, subito e senza tentennamenti, riconquistando le posizioni perdute soltanto per il tempo necessario. Oggi è assessore alle politiche sociale nella giunta comunale ed anche consigliere provinciale e spina nel fianco del centro destra; gli rimane solo da conquistare lo scranno più alto, quello di sindaco, per garantire a Vincenzo De Luca un eventuale ritorno indolore alla guida della Città dopo l’esperienza governativa e, soprattutto, dopo il nuovo tentativo di scalata regionale qualora questo passo dovesse andare male. Io la penso così, ovviamente potrei anche sbagliarmi; per sapere come andrà a finire basta attendere qualche settimana e il tempo ci dirà la verità.

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