Padula/5: kramer contro kramer … lo strumento urbanistico !!

Aldo Bianchini

 

PADULA – Con la presente puntata ci avviamo alla conclusione, per il momento e nell’attesa di nuovi risvolti che di certo non mancheranno, di questa inchiesta che, ripeto, è e rimane un’inchiesta puramente giornalistica che non può e non deve punire i colpevoli e assolvere gli innocenti. Questo compito spetta ad altri. Al momento di scrivere è ancora in atto il sequestro totale dell’azienda commerciale Bloisi, sigillata dalla procura della Repubblica di Lagonegro la mattina del 1° aprile 2014; un pesce d’aprile molto indigesto sia per Giuseppe Bloisi che per i tanti imprenditori allarmati dalla notizia secondo cui potrebbero finire nelle maglie della giustizia per via di una interpretazione “a soggetto” delle tantissime norme che regolano l’urbanistica in genere e più in particolare i PUC dei vari comuni. Nel corso dell’inchiesta sono venuti alla luce tanti dubbi ed anche tanti fatti sconosciuti al grande pubblico ed abbiamo capito come sia possibile <<sigillare un’azienda per un abuso edilizio>>. Nella fattispecie l’azienda è stata sigillata in quanto il quarto CTU (Consulente Tecnico dell’Ufficio) ha ipotizzato l’inapplicabilità delle norme contenute nel vecchio PRG e, dunque, il PM ha disposto il sequestro preventivo come se la struttura che ospita l’azienda non esistesse affatto; e se una struttura non esiste deve essere completamente posta sotto sequestro nell’attesa delle decisioni definitive. E dire che i primi CTU si erano espressi, tutti, a favore dell’applicabilità delle norme contenute nel vecchio PRG prima che intervenisse la nuova Legge Regionale che ha adeguato e omologato le norme regionali a quelle nazionali in materia di urbanistica ambientale. Da qui la precisazione del sindaco Imparato a tutela non solo dell’ Amministrazione Comunale ma anche delle singole aziende prima che montassero supposizioni e dicerie varie (come ho ampiamente scritto nelle precedenti puntate !!). Ovviamente, ma non sarebbe nemmeno il caso di ribadirlo, la mia inchiesta non ha subito alcun condizionamento di sorta per la storia stessa di chi la conduce (cioè il sottoscritto !!) che non ha mai partecipato ad alcuna spartizione di potere e non ha mai ricevuto prebende e varie. Mi ritengo, quindi, molto lontano dal commento dell’anonimo <<Leonardo>> soprattutto nel tratto in cui scrive <<Lei sicuramente conosce le persone vicine ai Bloisi o le persone imparentate con i Bloisi e congiunte con essi! Ed allora si intuisce che l’andazzo in un paesino di provincia è questo, che un atteggiamento mafioso si insinua tra gli scarni uffici comunali ed i poco professionali tecnici ed impiegati per farli piegare al volere dell’amministratore di turno, che negli ultimi 10 anni sono stati sempre gli stessi, i quali devono accontentare i propri familiari e concedere anche per una manciata di voti concessioni o favori a discapito di regole e pareri esterni non favorevoli! Se poi il congiunto della famiglia di imprenditori si presta anche a manomettere schede elettorali e falsificare documenti per far vincere i suoi “eroi” allora tutto è chiaro e forse questo è giunto alle orecchie del buon PM ed allora ecco perché il buon sindaco si presta a fare il puparo per tranquillizzare tutti!!!!!>> anche perché, e solo per i pochissimi momenti puramente commerciali tra venditore e cliente, conosco appena il sig. Giuseppe Bloisi che per quanto mi riguarda, e fino a prova contraria, rimane un signore sicuramente al di sopra di ogni sospetto. Non ho mai avuto nella mia disponibilità le schede dell’anagrafe di Padula, dunque non conosco minimamente gli intrecci di parentela eventualmente esistenti tra gli attori in campo in questa vicenda e per buona pace di tutti vivo e risiedo a Salerno. Ma per chiudere la presente inchiesta è necessario rispondere, almeno giornalisticamente, alla domanda che ho posto fin dalla prima puntata: <<A Padula è stata fatta giustizia o si è trattato di un complotto politico ?>>. Per rispondere è necessario fare riferimento e capire lo strumento urbanistico. Quello urbanistico è uno strumento molto delicato perché avendo due facce può essere utilizzato (come nello spirito del legislatore) ai fini di una crescita sociale-economico-finanziaria del territorio dove esso viene applicato oppure ai fini del proselitismo politico-elettorale (voto di scambio, ndr !!) in cui spesso si annidano le vendette e i complotti, tutte cose che in una piccola realtà urbana vengono esasperate fino all’inverosimile. E’ accaduta la stessa cosa a Padula ? Non ho elementi esaustivi in tal senso, cioè per il complotto politico; posso soltanto affermare, con una certa veridicità, che a Padula grazie all’applicazione immediata delle norme ante legge regionale è stato garantito sicuramente sviluppo commerciale e molti proprietari di terreni e di strutture hanno visto rivalutare di molto le loro proprietà, e si sono quindi arricchiti. Se poi ci sono stati favoritismi per alcuni e danni per altri, in questo improvviso arricchimento quasi generalizzato, beh!! questo lo può e lo deve accertare, se vuole e quando vuole, soltanto la magistratura.

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