IL GANGLIO: il sequestro Orlandi tra supertestimoni, poteri occulti e guerra fredda in Vaticano

Maddalena Mascolo

SALERNO – Fabrizio Peronaci, noto giornalista-scrittore e grande amico di Pietro Orlandi, ritorna alla ribalta nazionale ed internazionale con un nuovo lavoro letterario, una vera e propria spy-story su uno dei più oscuri casi giudiziari dell’Italia repubblicana: la scomparsa di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana misteriosamente rapita il 22 giungo del 1983 e mai più ritrovata. Un <<cold case>> tutto all’italiana, per questo molto più misterioso e intricato di quelli americani, preceduto da un altro rapimento altrettanto oscuro, quello di Mirella Gregori. Il coraggioso Fabrizio Peronaci si inerpica su per sentieri rischiosissimi fino ad arrivare al famoso o famigerato <<Il Ganglio>>, un gruppo occulto formato da “tonache dissidenti” (di matrice franco-lituana) con il supporto di laici ed elementi del servizi segreti, nato alla fine degli anni ’70 per contrastare l’anticomunismo di Wojtyla. Questo nucleo clandestino, secondo le rivelazioni sottoposte dall’autore a un rigoroso riscontro incrociato, non si sarebbe limitato a organizzare il doppio sequestro Orlandi-Gregori, ma  avrebbe esercitato un ruolo attivo in fatti di importanza cruciale nella storia della Chiesa, come l’attentato al Papa polacco e le manipolazioni, a fini di pressioni interne, del terzo segreto di Fatima. “Resti fuori, non suoni al citofono. Componga il mio numero di cellulare e lo lasci squillare quattro volte. Qualcuno verrà ad aprirle”; queste le parole iniziali del romanzo di Peronaci, parole inquietanti ed al tempo stesso affascinanti e coinvolgenti che trasportano il lettore in un giallo sempre più giallo dal quale è difficilissimo venirne fuori con una risposta, più o meno plausibile, alle tantissime domande che lo scrittore senza porle direttamente lascia immaginare alla sfrenata fantasia dello stesso lettore. L’abilità di Fabrizio Peronaci, ovvero la chiave del successo, sta proprio in questo suo modo assolutamente semplice e credibile di scrivere la storia di uno dei misteri più impressionanti degli ultimi cinquant’anni. Fabrizio dà quasi per scontato tutto quello che scrive, non usa mai, o quasi mai, il condizionale, cioè non si nasconde dietro l’utilizzo del verbo ma accetta tutti i rischi e le difficoltà della forma diretta per parlare dello scontro in Vaticano tra opposte fazioni, dell’attentato al Papa polacco, del terzo segreto di Fatima, del doppio sequestro e delle 15mila foto segrete. E lo fa nella maniera più sensata, dando cioè al lettore quello che il lettore vuole senza, comunque, allontanarsi più di tanto dall’ovvietà e dalla presunta verità dei fatti e delle circostanze che ogni lettore crede di conoscere a fondo grazie a quell’immaginario collettivo di cui ognuno di noi fa parte. Come non credere, difatti, che in Vaticano sia all’epoca del Papa polacco che di Francesco non ci sia stato o non ci sia uno scontro senza esclusione di colpi tra almeno due fazioni opposte; sapevamo tutti che tra Casaroli e Marcinkus non correva buon sangue, e non solo per combattere l’anticomunismo di Wojtyla. I risultati di quella guerra si sono visti anche oggi con la scoperta dell’azione non certamente esaltante dello IOR dallo stesso Marcinkus fino a don Nunzio Scarano (salernitano doc !!). La stessa esistenza di un nesso logico tra il rapimento delle due ragazze e la tentata uccisione del Papa in Piazza San Pietro apparve molto credibile fin da subito nonostante i molteplici tentativi di imbrigliare ed occultare fatti e circostanze; così come apparve scontato che nel <<terzo segreto di Fatima>> dovesse esserci una spiegazione più o meno logica sia dell’attentato al Papa che del rapimento delle due ragazze, al di là degli scontri intestini della Chiesa cattolica. Anche il coinvolgimento di Enrico de Pedis, il famoso boss della Magliana, ha sempre attratto l’attenzione e la fantasia della gente comune come degli appassionati di giallistica in genere. Molto credibile, infine, la storia delle 15mila fotografie di ragazzini, ragazzine e giovanotti utilizzate per ricattare i sacerdoti non allineati nella lotta contro il Papa anticomunista per eccellenza, ma anche per alimentare il fuoco della pedofilia esistente nella Chiesa e soltanto in tempi recentissimi denunciata con parole chiare dagli ultimi due Papi. Ecco, Fabrizio Peronaci, ha saputo miscelare il tutto in questa sua nuova opera documentando fatti e riscontri oggettivi alla stregua di un magistrato incaricato di indagini segretissime e difficilissime. Del resto, Fabrizio, dal suo osservatorio privilegiato (nella redazione romana de “Il Corriere della Sera”) di cronista di nera ha maturato un bagaglio di esperienze e di conoscenze da far invidia a tantissimi altri giornalisti-scrittori. Il suo libro <<IL GANGLIO>> (Collana Fandango Libri – pagine 396 – prezzo 18,50 euro) uscirà in tutte le librerie il prossimo 19 Giugno 2014.

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