Vescovi e Politica: c’è di mezzo l’ospedale ed anche il Tar

Aldo Bianchini

SALERNO – Prima di avventurarmi in questo nuovo commento vorrei che fosse chiaro un concetto fondamentale: non ce l’ho con i Vescovi in generale, semmai ce l’ho con i Vescovi che fanno escursioni nella politica; ce l’ho certamente con i politici che sembrano essere l’origine di tutti i mali, anche se qualche volta la colpa di tutto non è soltanto la loro. Nelle settimane scorse avevo scritto, in maniera forse irriverente ma convinta, di quelle esternazioni del Vescovo di Teggiano (mons. Antonio De Luca) che a me apparivano come vere e proprie condanne definitive e senza appello della politica locale ed in particolar modo della politica espressa dai due più vecchi esponenti di quella classe politica del passato che è tuttora sulla breccia. E se la storia è storia i due esponenti di quella classe politica non possono essere che Rocco Giuliano (consigliere provinciale ed attuale sindaco di Polla) e Donato Pica (consigliere regionale e già dominus della politica santarsenese, pesantemente bastonato nelle ultime consultazioni amministrative); ovviamente S.E. il Vescovo di Teggiano non ha mai pronunciato i nomi di Pica e Giuliano, ma a conti fatti i nomi quelli sono. Punto. Mi sarei aspettato delle reazioni (l’ho già scritto) ma manco a dirlo nessuno dei due si è sentito minimamente toccato dalle esternazioni dell’alto prelato ed hanno continuato a presenziare insieme lo stesso alle varie manifestazioni (tagli di nastri e torte !!) come se niente fosse accaduto. Rocco Giuliano, però, mi sembra stia smuovendo qualcosa anche per far capire al Vescovo che la vecchia politica non è proprio tutta da condannare. Ed ha iniziato un’azione politica a tutto campo, da quella territoriale a quella nazionale; bontà sua !! come se si fosse svegliato da un lungo letargo dopo aver plaudito al cambio di direttore sanitario sperando che il nuovo potesse risolvere tutti i problemi, ora comincia a richiamare in causa sia Caldoro che Squillante per la notissima situazione di stallo dell’intero comparto sanitario valdianese. E qui il nodo dell’insipienza della politica locale che all’improvviso si sveglia e, dopo aver tessuto le lodi per qualcosa che già si sapeva in partenza non poter cambiare nulla, si lancia in nuovi proditori ma inutili attacchi verso le massime istituzioni provinciali e regionali. Ma Rocco Giuliano, ovviamente, per dimostrare (forse al Vescovo !!) che lui non rappresenta la vecchia e becera politica si inventa il capolavoro dell’anno, cioè la ciliegina sulla torta: prende carta e penna e scrive al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per chiedergli di intervenire direttamente nella vicenda della sezione TAR di Salerno al fine di evitare la sua soppressione. Ho riflettuto a lungo prima di scrivere, probabilmente qui ci troviamo di fronte a qualcosa davvero inimmaginabile; come si fa a pensare che scrivendo a Renzi si possa conquistare qualche punto in più nel rispetto che ormai i politici non riescono più ad avere dagli elettori e dalla gente comune è cosa tutta da verificare. Basta pensare che Renzi non risponde neppure alle accorate lettere di Vincenzo De Luca, figurarsi se si prende la briga di rispondere ad un consigliere provinciale di un Ente che non esiste più. Qualcuno già sussurra nei corridoi ministeriali che all’arrivo della lettera di Giuliano il buon Renzi abbia esclamato: <<Giuliano, chi ?>>, proprio come fece qualche tempo fa con Fassina, ma Fassina era Fassina, il resto lo lascio immaginare a Voi lettori. E Donato Pica ? Beh !! il bravo e prudente Donato Pica non è ancora uscito allo scoperto; aspetta forse tempi migliori, non è così sfrontato come Giuliano. Anche perché dopo la disastrosa gestione della vicenda <<soppressione tribunale di Sala Consilina>> prima di prendere carta e penna e scrivere ai ministri o al loro presidente sarebbe buona regola fermarsi un attimo, confrontarsi per concertare un’azione comune e, caso mai, chiedere direttamente un aiuto alla Chiesa e per essa ai suoi Vescovi, perché quella e questi possono fare di tutto e di più; non solo sparare

sentenze definitive ed inutili anatemi sul tramonto della politica valdianese che, forse, dopo la prematura dipartita dei due big Enrico Quaranta e Gerardo Ritorto non è riuscita  ancora ad esprimere il meglio delle sue potenzialità.

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