FORESTALI: da Tavella a De Magistris… passando per Pica, D’Amelio e Abbate … due facce dello stesso problema

 

 

Aldo Bianchini

 

NAPOLI – Sul problema dei “forestali” che non ricevono i loro salari da mesi e mesi intervengono un po’ tutti i personaggi politici, molti dei quali sono stati gli autori di quello che passerà alla storia come <<un disastro idraulico forestale>>, per non dire altro. Ha cominciato le proteste contro l’attuale governance regionale di colore azzurro un uomo che sicuramente è di sinistra, il segretario regionale della CGIL Franco Tavella; la data è quella del 4 giugno 2014 e leggete cosa dice Tavella: <<C’è un valzer insopportabile ed un rimpallo di responsabilità che si giocano sulle spalle dei lavoratori. I forestali, ormai, sono da 15-16 mesi senza stipendio e l’esasperazione rischia di sfociare in nuovi gesti eclatanti con la protesta che potrebbe diventare incontrollabile>>, insomma come se il buco e il dramma dei forestali lo avesse creato la destra che governa la Regione da appena quattro anni contro i venti del centro sinistra. <<Attendiamo da anni – rincara Tavella – una visione organica sulla forestazione che la Regione non ha mai approntato: basterebbe iniziare con una mappa che espliciti le criticità ed i ritardi nelle rendicontazioni. Se ne individuino le cause e vengano rimossi quei funzionari pigri della Comunità Montane. Con la nomina dei commissari ad acta si potrebbe sbloccare subito la situazione, prima che la rabbia e la disperazione sfocino nuovamente in gesti drammatici ed eclatanti verso i quali la Regione Campania avrebbe grandi responsabilità>>. Il comunicato, ovviamente, continua con i soliti bla, bla, bla. Ma sull’argomento non si sono risparmiati neanche i consiglieri regionali del PD, Donato Pica, Rosa D’Amelio e Giulia Abbate, che il giorno dopo (5 giugno 2014) hanno fatto eco al segretario regionale della CGIL dicendo: <<Non è possibile che alcuni Enti Montani attendono ancora le risorse necessarie per pagare gli stipendi agli operai forestali per prestazioni svolte negli anni 2011 e 2012″ è quanto dichiarano i consiglieri regionali del PD Donato Pica, Rosa D’Amelio e Giulia Abbate a margine di un’interrogazione presentata al Presidente della Regione Campania Caldoro e all’Assessore Nugnes. Ai numerosi impegni verbali assunti dagli esponenti della maggioranza che governa la Regione   per risolvere la questione più volte posta alla loro attenzione, non sono ancora seguiti atti esecutivi. Gli operai coinvolti non si accontentano di annunci ma richiedono quanto ad essi spetta per il lavoro svolto, pertanto attendono risposte immediate, concrete e non più rinviabili. Ovviamente si richiede di accreditare le risorse per l’anno 2014 necessarie per rendere operativo il progetto di forestazione e bonifica montana finanziato con il Fondo di Sviluppo e Coesione, fortemente sostenuto dalle opposizioni nella finanziaria regionale 2012>>. Non c’è che dire ci vuole una bella faccia tosta, ma in politica è d’obbligo; questa la ragione della mia totale estraneità. Tutta questa gente, però, dovrebbe fare i conti con l’ex pm Luigi De Magistris, attuale sindaco di Napoli, che nel libro “Giustizia e potere” così ha definito lo scempio degli operai idraulico forestali: << … Ma sugli operai idraulico forestali bisogna capirsi, quello è stato uno dei più grandi scandali politico-clientelari mafiosi … sono state messe lì migliaia di persone che avrebbero dovuto salvaguardare i boschi e poi invece si è scoperto che in tante occasioni erano loro ad appiccare il fuoco. Tanto è vero che poi ci fu un bravo presidente del Parco … che introdusse un suo principio: stabilì che avrebbero avuto più soldi quanto meno incendi ci sarebbero stati. E finirono gli incendi …>>. Ovviamente De Magistris si riferiva agli operai idraulico forestali della Calabria ma il problema non è tanto dissimile nel resto del Paese. E per correttezza De Magistris aggiunge: <<Ci dobbiamo anche porre il problema che non è che va criminalizzato tutto il mondo degli idraulico-forestali, perché lì ci sono anche persone che lavorano … non come uno che mette la firma e non va  a lavorare o che accende i boschi, ma come uno che invece tutela il patrimonio naturalistico …>>. Prima di parlare, dunque, prima di roteare la lama nel corpo di chi è chiamato, casualmente, a dover risolvere il problema, sarebbe giusto e doveroso che ogni personaggio politico facesse un sereno esame di coscienza partendo da quello che il suo partito di appartenenza ha fatto o non ha fatto nei decenni precedenti che hanno causato il <<buco nero dei forestali>>, cercando di non buttare la colpa solo sugli ex DC e PSI e l’attuale centro-destra, ma guardando anche a quello che poteva fare e certamente non ha fatto il PD che è il loro partito. Poi si può e si deve discutere sul ruolo e sull’importanza della presenza degli operai idraulico-forestali sul territorio ma sicuramente non nel  numero mostruoso di oggi.

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