Sanza: Dopo la tempesta si contano i danni. Ma c’è chi butta benzina sul fuoco.

 

Antonio Citera

SANZA – Nonostante i buoni propositi, e nonostante l’impegno profuso per attutire il colpo che la tempesta di capodanno ha sferrato a Sanza, c’è chi si ostina da sempre, nascosto dietro ai muri a speculare anche sulle disgrazie. Personaggi  strani che aspettano l’attimo fuggente per tirare  i loro i colpi da primi della classe. Provocatori di professione che ( loro si ) impediscono il vero progresso. Riescono a far diventare un evento naturale una conseguenza di un qualcosa voluto e creato ad hoc. Si divertono a sceneggiare la loro tragicomica ritmica senza capire il vero senso delle cose. Beati loro forse non hanno niente di meglio da fare. Noi però, come me la maggior parte dei cittadini di Sanza vediamo la cosa sempre e comunque dal lato buono e, misuriamo la vicenda secondo canoni di razionale e trasparente visione, lungi da coloro che alimentano in maniera sconsiderata chiacchiere da mercato rionale. Tutti, in egual misura abbiamo subito e vissuto la notte del 31 gennaio scorso tra la paura e la speranza che la tempesta di vento cessasse in fretta, tutti ci siamo stretti intorno alla nostra comunità ma, qualcuno invece no, alimenta le polemiche ( politiche ) anche di fronte a un Paese  scosso dalla furia della natura… questo non si fa…..

Dopo questo preambolo, torniamo alla cronaca.

 

Calma apparente nel piccolo paesino ai piedi del Cervati che la notte di capodanno è stato colpito da una tempesta di vento con raffiche “infernali” che hanno sfiorato i 180 km orari. Il sindaco e tutta l’amministrazione comunale con il supporto di tecnici specializzati stanno valutando e quantificando i danni che ammonterebbero a più di centomila euro. Dai tetti della case e degli edifici pubblici devastati, alle auto colpite dai calcinacci e dalle tegole, dai capannoni agricoli ai vetri delle abitazioni infranti dalla furia del vento. Insomma,  uno scenario apocalittico scritto e diretto dal “ tornado “  di capodanno.

 
<<Un fenomeno meteorologico eccezionale -afferma il sindaco  Francesco De Mieri- la profondità e la furia del vento hanno provocato danni alla già fragile economia cittadina, stiamo ricostruendo l’ammontare del danno e chiederemo allo Stato di far fronte alla ricostruzione di ciò che la furia della natura ha distrutto>>.

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