Antonio Citera
NAPOLI – Ufficializza la sua candidatura alle primarie ma, il partito lo vuole unico candidato. Nonostante i continui rinvii, ancora tiene banco il progetto primarie in Campania. Secondo la prassi, consolidata e ampiamente “sgamata”, i cittadini o chi per loro dovranno scegliere il futuro rivale di Stefano Caldoro per la corsa alla Regione. Un meccanismo definito di democrazia diretta, tanto diretta che su precedenti illustri, la magistratura ha aperto un fascicolo. Parliamo delle primarie del 2012, del 2013, le ultime, in ordine di tempo in casa Pd soprattutto salernitano. Migliaia di voti passati da un candidato all’altro senza intoppi. Nomi di presunti votanti presi direttamente da database di egregi professionisti tutti vicino al Palazzo. Si stima infatti che su un totale di 100mila voti, gli effettivi sono meno della metà. Con questo modus operandi, il potere è blindato e, i nomi che risalgono la corrente sono quelli dettati sempre dal Palazzo, quello di prima. In questo scenario dantesco, il 22 febbraio dovrebbero svolgersi le primarie in Campania. Proprio oggi infatti, anche Gennaro Migliore ex Sel, oggi deputato del Partito democratico, ha formalizzato la candidatura. Sono adesso cinque i candidati alle primarie in vista delle elezioni regionali di maggio: Migliore si aggiunge agli altri esponenti democrat Andrea Cozzolino e Vincenzo De Luca, al socialista Marco Di Lello e al segretario regionale dell’Idv Nello Di Nardo. La senatrice Pd Angelica Saggese ha ritirato la sua candidatura. Cinque nomi per un solo posto da contendersi a suon di brogli? Non crediamo proprio, meglio un solo candidato calato dal Nazareno. Sembra questa l’ipotesi più credibile che aprirà allo stesso Migliore la porta della candidatura diretta a Palazzo Santa Lucia. La sceneggiata di oggi secondo i più, serve solo a placare gli animi bollenti che fino a questo momento hanno tenuto vivo lo show del Pd in Campania. Una telenovela iniziata a Dicembre quando vi fu il primo rinvio delle primarie, continuata a Gennaio e dulcis in fundo il primo febbraio. Tre appuntamenti saltati, tre modi come un altro per guadagnare tempo, tre modi come un altro per definire la strategia che vedrà annullata anche la data del 22 febbraio per lasciare spazio al “Migliore”, evitando così di incappare nella rete giudiziaria e soprattutto di far valere la tesi del più forte, quella dettata da Matteo Renzi in persona che dei vari Cozzolino e De Luca proprio non ne vuole sapere. Alla prossima.