La redazione
SALERNO – nel corso della seduta del consiglio comunale del 13 aprile 2015 si è approvata, tra gli altri atti, la deliberazione con cui si sono determinate le tariffe della TARI.
Nel considerare che le entrate della tassa sui rifiuti deve necessariamente coprire l’intero costo del ciclo integrato (ma non oltre!), si rimettono alla Vostra attenzione i dubbi già sollevati in sede di adunanza sulla imputazione di spese che sembrerebbero anormalmente inserite nel quadro economico allegato alla proposta di delibera.
Con la presente, dunque, si segnalano talune anomalie e si richiedono delle spiegazioni nel merito al fine di evitare che sui cittadini salernitani possano gravare costi e sprechi non direttamente imputabili al ciclo integrato e che non rientrano tra quelli da considerare ai sensi del decreto 158/89.
In particolare si segnalano:
1) SPESE PER L’ACQUISTO DI BENI STRUMENTALI ED IMPLEMENTAZIONE DI IMPIANTI: appare evidente che vanno imputati nel conto economico le quote di ammortamento relativo all’acquisto di beni strumentali ed all’implementazione degli impianti da quantificare in relazione alla vita utile delle immobilizzazioni. A tal proposito appare anomala la voce del costo relativa all’acquisto di una spazzatrice per € 211.000,00 (si sarebbe dovuta considerare la sola quota di ammortamento) e l’importo di € 505.601, 43 destinato ai lavori per l’implementazione dell’impianto di compostaggio. In merito a quest’ultima voce di costo, si rileva che l’ammontare dell’investimento complessivo è di € 4.361.600,00 che si stabilisce di spalmare, sotto l’aspetto finanziario, in 5 anni in accordo con l’Ente appaltatore. E’ evidente che sulla tariffa non può inserirsi la rata annua di dilazione pattuita ma il costo quantificato sulla base del periodo (anno) di utilità dell’implementazione in questione.
2) FONDO SVALUTAZIOMNE CREDITI: appare incomprensibile la quantificazione per € 4.926.875,00 del fondo in questione integralmente “coperto” dalla tariffa. Il decreto 158/99 prevede l’accantonamento annuo al fondo svalutazione crediti nella misura prevista dalla normativa fiscale (ossia dello 0,5% dell’ammontare dei crediti fino al raggiungimento del 5% del fondo in questione). In assenza di altre motivazioni il suddetto costo inserito nel quadro economico appare, dunque, assolutamente spropositato.
3) PULIZIE ASTE FLUVIALI: si ritiene che la pulizia delle aste fluviali – computata per € 200.000,00 – non possa essere annoverata tra i costi da coprire con la tariffa.
4) COSTI PER ENERGIA ELETTRICA: nel conto economico viene inserito un costo di € 400.000,00 per energia elettrica. Tale importo appare evidentemente spropositato. Sarebbe il caso di chiarire quali utenze vengano considerate al fine della quantificazione del suddetto importo.
5) CONSUMI IDRICI: si rileva, nel conto economico in questione, un costo di € 45.000,00 di consumi idrici. Anche in questo caso l’importo apparirebbe eccessivo e sarebbe utile indicare le utenze considerate e le modalità di quantificazione dello stesso.
6) FITTO LOCALI “MADONNA DI FATIMA”: considerati i soli 10 dipendenti amministrativi che operano per il settore nello stabile di via Madonna di Fatima, appare rilevante la quota parte del costo del fitto di locazione dell’immobile imputato in tariffa per € 62.500,00 a cui si aggiungono € 9.000,00 per il fitto del locale per l’igiene urbana.
7) PULIZIA LOCALI IGIENE URBANA: quasi clamoroso appare l’importo coperto da tariffa per € 56.500,00 relativo alla pulizia dei locali di igiene urbana. Anche questa voce di costo merita chiarimenti ed approfondimenti.
8) LAVAGGIO VESTIARIO: l’importo imputato in tariffa per il lavaggio del vestiario dei dipendenti del settore igiene urbana ammonta ad € 132.640,00. Anche in tal caso il costo sembrerebbe alquanto elevato.
Si rileva, inoltre, che l’attività perfino “oppressiva” perpetrata dalla SOGET avrebbe dovuto far emergere un imponibile ai fini della tassa sui rifiuti, che avrebbe dovuto consentire una conseguente sensibile riduzione della tariffa. Non è, al momento, stato possibile avere dati precisi della base imponibile emersa. Da quanto letto sugli organi di stampa, ossia che si sarebbero scoperti oltre 4.000 evasori totali a cui andrebbe aggiunta l’imposta recuperata da chi pagava in misura inferiore al dovuto, la riduzione della tariffa, nella misura dell’1% circa, appare risibile e non adeguata alle aspettative della cittadinanza che riteneva poter fruire di uno sconto adeguato a seguito dell’emersione delle tasse evase.
A parere dello scrivente potrebbero rilevarsi milioni di euro di costi inopportunamente coperti dalle tariffe approvate che si appaleserebbero come un sorta di “truffa fiscale” sui già tartassati contribuenti salernitani.
La fondatezza dei rilievi consentirebbe una riduzione dal 15% al 20% della tariffazione prevista con un notevole risparmio per i cittadini che, a fronte di tasse esose, godono di servizi inefficienti.
A tal proposito, e per costringere ad una adeguata riduzione della TARI a carico dei contribuenti, si segnalano i suddetti dubbi e si richiedono i relativi chiarimenti.
In attesa di riscontro, si porgono i più cordiali saluti
Salerno, 16 aprile 2015
Il Consigliere comunale
Roberto Celano