SANITA’: 118 con 36 ambulanze e l’emergenza continua … nonostante De Luca

Aldo Bianchini

SALERNO – L’emergenza sanitaria continua, nonostante le promesse fatte da Vincenzo De Luca che all’atto del suo insediamento sparò una delle sue “storiche balle” affermando che entro i primi 100 giorni del suo mandato avrebbe innanzitutto sistemato la sanità pubblica in Campania, e poi tutto il resto. Sono passati, ad oggi, esattamente 156 giorni e nulla di nuovo si intravede all’orizzonte della sanità. Si è vero, ha sistemato diversi commissari al posto di altri commissari attuando la misura del politichese più esasperata, ma di innovazioni e di stravolgimenti neanche l’ombra. E’ altresì vero che qui da noi la politica prevale sul senso comune delle cose, che qui da noi la politica non riesce a sedersi allo stesso tavolo di concertazione, che qui da noi i colori politici sono come degli steccati insormontabili; ma tutte queste cose, ed anche altre, se riesco a capirle io che non faccio politica e mi muovo come semplice cittadino, non so come il governatore non le abbia già da tempo comprese, metabolizzate ed avviate a risoluzione. Per anni, e negli ultimi anni, Vincenzo De Luca ha strillato e minacciato tutti i commissari e i direttori generali che si sono alternati alla guida sia dell’ASL che dell’AOU e dei tanti presidi ospedalieri; nel tempo se l’è presa con Francesco De Simone, con Maurizio Bortoletti, con Antonio Squillante, con Attilio Bianchi e, per finire, con Vincenzo Viggiani, tutti tacciati di incompetenza e fatti una schifezza dalle frequenze di Lira Tv. Ricordo come maltrattava e massacrava ogni venerdì il povero Domenico Pirozzi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliere in San Leonardo, arrivando addirittura a beffeggiarlo per il suo look con camicia aperta e tanto di catena d’oro sul petto in bella vista. Scaduto il mandato di Antonio Squillante lo ha subito sostituito con Antonio Postiglione che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto risolvere tutti i drammatici problemi lasciati da Squillante (pensiero di De Luca !!); tanto che fu accolto a Salerno, dai soliti ignoti esagitati, come il salvatore della patria inviato in missione speciale dal “divino De Luca”. Invece il povero Postiglione si è subito trovato di fronte ad un muro di gomma, addirittura i sindacati hanno occupato la direzione generale di Via Nizza, e questo perché con De Luca sarebbero arrivate le grandi risoluzioni degli annosi problemi. Mi dispiace davvero per Postiglione ma nessuno gli aveva spiegato che il territorio della provincia di Salerno, dal punto di vista sanitario, è stato da tempo lottizzato ed assegnato a questa anziché a quella rappresentanza politica. Nessuno gli ha spiegato che qui da noi, prima di ogni decisione, bisogna aspettare il “si” o il “no” dell’uomo forte di quel territorio, al di là ed in barba delle vere esigenze locali. Nessuno gli ha spiegato che la distribuzione dei presidi e di tutte le altre diavolerie è stata effettuata senza tener conto dell’olografia e dell’orografia di un territorio complesso e variegato come quello della provincia di Salerno in cui esistono intere zone non facilmente collegabili con i centri sanitari nevralgici neppure con le strade che franano ad ogni goccia d’acqua che cade dal cielo (il riferimento alla SP 342 è doveroso e non casual e !!). Nessuno gli ha spiegato che ci sono territori che riescono ad avere tutto a discapito di altri territori che vengono costantemente depredati. Con tutto questo si è scontrato violentemente il povero Antonio Postiglione dal momento del suo insediamento, e già qualche sospiro di sopportazione inizia a circolare nelle faglie interne del Partito Democratico che dovrebbe essere il partito cui fa capo il neo governatore. L’ultima grana, in ordine di tempo, è quella relativa all’emergenza sanitaria, cioè il famoso o famigerato “118” per la cui attuazione pratica non è stato fatto nulla di nuovo rispetto al piano di interventi, di selezioni e di miglioramenti che aveva predisposto l’ex dg Antonio Squillante e che la Regione non ha ancora approvato e, forse, neppure letto. Partiamo col dire che la ASL, sul cui capo incombe la competenza del 118, non possiede mezzi autonomi di locomozione, cioè non dispone di ambulanze e che l’ex Squillante era riuscito, forzando ogni limite, a convincere le associazioni di volontariato (cui vengono appaltati i servizi) ad ammodernare il loro rispettivo parco macchine; ma è la loro distribuzione sul territorio che, nonostante le apparenze, grida ancora vendetta da parte di qualche comunità della provincia. Pensate che l’intero sistema sanitario pubblico salernitano può disporre per il 118 soltanto di 36 autoambulanze suddivise, molto male, tra le varie realtà territoriali dove insistono le sigle infernali di PSAUT, di SAUT, di CMA, per ambulanze di tipo “A” e di tipo “B”. Ma tutto questo lo analizzeremo nel prossimo articolo; per il momento mi preme rimarcare che sono passati 156 giorni dal suo insediamento e Vincenzo De Luca non ha ancora mantenuto quasi nessuna delle promesse elettorali in materia di sanità; neppure Lui si rende conto che parlare è diverso dal fare e che spesso anche chi vuole fare si perde nei meandri della non cultura e della burocrazia a tutto vantaggio del potere politico e, peggio ancora, di quello economico propenso soltanto verso gli affari.

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