Sanità: cambia il manico e … nonostante De Luca resta la sceneggiata !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Il peccato originale c’è ma nessuno lo vuole dire, le responsabilità ci sono ma nessuno le vuole riconoscere.  Insomma cambia il manico ma la solfa è sempre la stessa: oggi che la sinistra giustamente sta cercando di chiudere determinati reparti in particolari situazioni socio-ambientali per razionalizzare la spesa ecco che insorge la destra per la loro riapertura; ieri che la destra cercò di chiudere, e qualcosa chiuse, determinati reparti esistenti in situazioni a dir poco ridicole dal punto di vista socio-ambientale per razionalizzare la spesa insorse la sinistra con accuse allucinanti. Solo per la cronaca basta ricordare l’accanimento politico e giudiziario contro l’ex direttore generale Antonio Squillante che era stato nominato da Stefano Caldoro su suggerimento di Edmondo Cirielli. Quando un direttore generale cerca di ottimizzare i servizi chiudendo qualche reparto inutile ecco che arriva il TAR a farglieli riaprire ed entrambi, destra e sinistra, che plaudono all’iniziativa; anzi con la destra che accusa di pressapochismo la sinistra e con la sinistra che sbandiera cifre e situazioni inventate in danno della destra ed a santificazione dei magistrati che hanno fatto irruzione nelle scelte politiche. In pratica è cambiato il manico a livello regionale, e questo è sotto gli occhi di tutti, ma le sceneggiate sulla sanità pubblica sono rimaste, anzi in alcuni casi sono state esacerbate.  E’ come un  gatto che si morde la coda; nei trent’anni di dominio della sinistra nella sanità non è successo niente, nei sette-otto anni di dominio della destra è successo anche meno del niente; uno squallore incredibile, non c’è niente da fare per migliorare le cose. Il problema, l’ho già scritto altre volte, sta tutto nel fatto che la rete della sanità pubblica è talmente estesa e radicata su tutto il territorio nazionale ed è talmente vincolata alla politica in termini elettorali che difficilmente può essere modificato qualcosa, e come è sempre accaduto chi governa (a livello centrale e periferico) è destinato alla fine a perdere la battaglia per la razionalizzazione dei servizi e della spesa per poter salvare il bacino di voti che è garantito dai tanti, troppi, medici impegnati negli ospedali o nella medicina di base in diretto collegamento ed in funzione della politica. Tutto qui. Lo stesso Vincenzo De Luca che per decenni ha tuonato contro la sanità denunciando carenze e sprechi e promettendo miracoli extraterrestri una volta che fosse arrivato al potere regionale, ora rischia di impanarsi paurosamente nelle secche che del resto lui stesso aveva alimentato quando urlava i suoi proclami non avendo mai gestito l’organizzazione della sanità pubblica. Poi, naturalmente, c’è la gente che oltre a sentirsi danneggiata dall’apparente mancanza o soppressione di servizi già esistenti si sente defraudata come elettore per via delle tante promesse assicurate dai vari padrini politici che, mano a mano, si susseguono al governo della cosa pubblica. Il caso del direttore generale del Ruggi, Vincenzo Viggiani, forse subdolamente  incitato da qualche politico ad operare i necessari tagli, prontamente sconfessato dal Tar e con gli stessi politici che prima lo avevano incitato e ora gli hanno subito voltato le spalle. Questo da un lato; dall’altro il caso di Cava con la paventata soppressione del reparto di natalità e con la chiamata in causa della gente pronta a manifestare davanti alle porte del plesso ospedaliero metelliano. La dimostrazione è chiara, la politica sa nascondersi in maniera eccellente e quando vede che qualcosa può sfuggire al suo controllo chiama in causa la gente; ed in questo la sinistra ha una specializzazione scientifica. La cosa più ridicola di tutta la vicenda, quella nazionale intendo prima ancora di quella locale, è che un ministro della repubblica dice, afferma e ribadisce che devono essere chiusi tutti i reparti di ginecologia con meno di cinquecento parti all’anno e subito si trova qualcuno (magistrato, sindacato o gente comune) che impedisce l’effettiva chiusura di tutti quei reparti, e sono tanti, che non possono offrire tutte le condizioni statistiche di efficienza e sicurezza per le mamme e per i nascituri. E fioriscono dal nulla emergenze strane, mamme che non possono partorire, pronti soccorsi che non funzionano, assistenze negate, tac che non funzionano, ecc.; i numerosi casi di morte per parto verificatisi in queste ultime settimane dovrebbero insegnare qualcosa; invece non accade niente. Verrebbe da chiedersi chi comanda in questo benedetto Paese, ed in verità se lo chiedono in tanti; in tutti i talk show televisivi nazionali i soliti soloni sparano cazzate in quantità industriale ma dopo cala il silenzio clamoroso ed ingiustificato. Si dovrebbe andare, ovviamente, verso le specialità da assegnare ai piccoli plessi ospedalieri sulla base di un attento studio olografico ed orografico del territorio al fine di poter meglio potenziare i grandi plessi ospedalieri molti dei quali, è inutile nasconderlo, ora non brillano per efficienza e qualità dei servizi ma che potrebbero fare il salto di qualità se dalla periferia venissero prelevate ed acquisite tutte le professionalità comunque esistenti. Facile a dirsi, difficilissimo a farsi e la sanità pubblica, come u n gatto, continuerà a mordersi la coda.

One thought on “Sanità: cambia il manico e … nonostante De Luca resta la sceneggiata !!

  1. Nella sceneggiata, tipica rappresentezione teatrale partenopea, si capiva fin dall’inizio chi fosse il “buono” e chi o “malamente”.nella pluridecennale “sceneggiata” della sanità Salernitana tutto diventa sempre meno chiaro, nebuloso,fosco….indefinito.
    Non si capisce ad esempio perchè non si nomina il nuovo D.G.,quali siano i lacci e lacciuoli che frenano il Governatore dal non effettuare una nomina che è ferma al palo da mesi, con un commissario che sulla carta è una persona di indiscusso valore ma nei fatti è stato chiamato solo a mantenere sospeso la status quo e fermarsi sull’anticamera dei problemi, gestendo solo l’ordinaria amministrazione……….in sostanza …..”tirare a campà”,……..nulla di più.
    Non parliamo di quello che sta combinando il decaduto “Principe di Arechi”, sembra stia applicando la massima :”muore sansone con tutti i filistei”…..la conferenza stampa con cui ha decretato la assoluta inadeguatezza del precedente manager Squillante, la dice lunga sull’aria che tira a Destra. Come se non l’avesse nominato Lui………come se non l’avesse circondato di uonmini di sua assoluta fiducia Pantaleo Palladino,Spinelli ed altri.Improvvisamente si è accorto che erano tutti inneficaci e inefficienti.Non ci bastava il Kaimano, ci mancavano anche le lacrime del coccodrillo.Ha riesumato il colonnello Bortoletti.
    Ma quando riuscirà a fare un serio esame di coscienza ed ammettere, senza accampare scuse che la colpa di tutto è solo sua.
    Ha avuto a disposizione la Destra più forte che abbia mai potuto esprimere la Provincia di Salerno e ha dilapidato tutto………per scelte sbagliate, per sua stessa ammissione postuma e editti di proscrizione. Adesso che è in caduta libera cerca di aprire qualche paracadute? Anche quello è bucato e prima o poi si dovrà accontentare solo del vitalizio maturato….a casa. Con la benedizione di tutti.

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