Il Sud visto come un buco nero

 

di Massimo Calise

SALERNO – Colpisce l’intervista di Conchita Sannino a Roberto Saviano pubblicata su “La Repubblica” del 26-2-2016. Saviano, da attento osservatore, denuncia il sostanziale disinteresse del PD nei confronti del sud. Afferma tra l’altro: “Lo sa il Pd nazionale come tratta i posti difficili del sud? Come buchi neri. E difatti tende a lavarsene continuamente le mani”. Come dargli torto, in un’analisi centrata sulla città di Napoli e le prossime elezioni amministrative, offre spunti per amare riflessioni che riguardano la Campania e l’intero sud.

Renzi, segretario del PD e Presidente del Consiglio, non ha lesinato annunci. Ieri il masterplan, oggi l’inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria. Prima della cronica carenza di risorse risalta la mancanza di idee, di progetti che, si badi bene, dovrebbero trovare, principalmente, la luce nei territori interessati. Infatti non era assurdo sperare che i Presidenti delle regioni meridionali, tutti PD, insieme e senza contrapporsi a nessuno, collaborassero per avviare gli interventi necessari in un’ottica lungimirante e vasta. La Regione Campania, non solo per motivi storici, avrebbe dovuto essere capofila di una tale iniziativa.

Purtroppo la Giunta De Luca è contrassegnata da una gestione personalistica restia alla condivisione. Il localismo e l’attenta gestione dei feudi elettorali è il suo tratto distintivo, come l’opposizione al piano governativo di unificare in un’unica Autorità i porti di Salerno e Napoli ha evidenziato.

A livello comunale l’atteggiamento è lo stesso, ognuno intento a coltivare il proprio orticello.

I Comuni del centro-nord si rimboccano le maniche, collaborano, si aggregano. Nel meridione tutti fermi! Un’ulteriore riprova di questo immobilismo, di questa avversione per la cooperazione, si deduce anche dalla scarsa diffusione dell’istituto dell’UNIONE dei comuni.

Il 65% delle unioni realizzate sono nel centro-nord e solo il 35% nel Sud e le isole (fonte: ANCI Nov. 2015). La Campania si distingue, negativamente, con 15 unioni che interessano solo 90 comuni; mentre, ad esempio, in Puglia sono 23 le unioni che associano 113 comuni.

Il calcolo delle percentuali chiarisce meglio: aderiscono alle unioni il 44% dei comuni pugliesi e solo il 17% dei campani!

L’individualismo e il localismo sono tratti storici del nostro carattere che, oggi più che mai, non portano da nessuna parte. Nelle questioni pubbliche il comune buonsenso del “l’unione fa la forza” stenta ad affermarsi. Nessuno sembra farsi carico di questo problema essenzialmente culturale; vi sono diffuse responsabilità, antiche e nuove. Ma è facile constatare che il PD regge il Governo nazionale, le giunte regionali e molte amministrazioni comunali meridionali e, pertanto, non possiamo che associarci al senso di disillusione, all’amarezza espressa da Roberto Saviano. Ma sia chiaro, se da Roma ci vedono come buchi neri dipende anche da noi!

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