SALERNO – Qualche settimana fa ho letto con piacere la notizia delle dimissioni di Gigi Casciello dall’incarico di “portavoce provinciale di Forza Italia” che lui stesso ha dato consegnando alla stampa un semplice e laconico messaggio: “Ho vissuto con passione e gratuità il mio impegno politico ma la mia attività professionale non mi permette più di ricoprire l’incarico di portavoce provinciale di Forza Italia. C’è un tempo per tutto, dando così seguito a quanto avevo già preannunciato nell’agosto scorso, ieri ho inviato le mie dimissioni all’on. Mara Carfagna ed al coordinatore provinciale di Forza Italia, sen. Enzo Fasano, confermando loro la stima e l’amicizia che sono certo non verranno scalfite da questa mia decisione. F.to Gigi Casciello”. Ho scritto che ho letto con piacere la notizia delle dimissioni non perché sia intimamente soddisfatto di un insuccesso (che nella fattispecie non è il primo) da parte di un collega, tutt’altro; ho scritto “con piacere” perché il gesto di Gigi non fa altro che confermare tutte le mie perplessità (caso unico !!) espresse, per iscritto e su questo stesso giornale, già al momento del suo insediamento avvenuto nella famosa riunione fiume del 13 gennaio 2013 dalla quale uscì un “esercito pretoriano” composto da ben 27 personaggi incaricati di “andare e diffondere” il verbo forzista su tutto il territorio della provincia. In quell’occasione fui, sempre per iscritto, abbastanza sarcastico sulle possibilità di successo di una cotanta impresa e, soprattutto, di mantenimento delle posizioni senza invidie, veleni e guerre intestine. Allora dicevo questo, e lo ribadisco oggi, che l’on. Mara Carfagna non ha mai dimostrato spiccate capacità aggregative e che è riuscita a sfasciare tutto quello che ha toccato (sempre e solo politicamente, s’intende !!). La mia perplessità di allora, che è quella di oggi, stava semplicemente nel fatto di non capire come mai tanti personaggi si erano immolati sull’altare di una patria che non conoscevano e, forse, non riconoscevano. Non mi contraddico se ribadisco che l’0n. Mara Carfagna è un’ottima comunicatrice dotata di una eccellente dialettica personale (mi piacque moltissimo quando mise spalle a terra quell’antipaticissima Luisella Costamagna che cercava di condurla su un terreno minato !!), ma sul piano politico è una frana assoluta; il suo modo di fare va bene a Roma ma non a Salerno dove ci vuole pazienza nel tessere tantissimi rapporti territoriali e mantenerli sempre vivi. Solo per la cronaca rifaccio l’elenco di quell’esercito che sotto la sua guida doveva conquistare l’intera provincia: 1) Responsabile organizzazione e coordinamento: Matteo Cortese – 2) Vice coordinatore: Eva Longo – 3) Responsabile Enti Locali: Antonio Lubritto – 4) Portavoce: Gigi Casciello – 5) Responsabile territoriale Salerno città: Vincenzo Fasano – 6) Responsabile territoriale Cava/Costiera: (più Roccapiemonte e Nocera Superiore) Peppe Esposito – 7) Responsabile territoriale Piana del Sele: Franco Cardiello – 8) Responsabile territoriale Cilento: Andrea Cirillo – 9) Responsabile territoriale Vallo del Diano Golfo di Policastro: Valentino Di Brizzi – 10) Responsabile territoriale area dei Picentini: Domenico Di Giorgio – 11) Responsabile territoriale Valle dell’Irno e Agro Nocerino sud: (Bracigliano – C.S. Giorgio): Eva Longo – 12) Responsabile attuazione del programma e sedi di partito: Antonio Roscia – 13) Rapporti istituzionali: Guido Milanese – 14) Responsabile lavoro e sindacati: Peppe Zitarosa – 15) Responsabile attività produttive: Pasquale Vessa – 16) Responsabile pari opportunità Salerno nord: Fabiana Gattola – 17) Responsabile pari opportunità Salerno sud: Tiziana Ferrigno – 18) Responsabile ambiente: Vincenzo Pepe – 19) Responsabile consorzi e bonifiche: Vito Busillo – 20) Responsabile giustizia: Alfredo Messina 21) Responsabile giovani: Vittorio Acocella 22) Responsabile tesseramento: Giuseppe Esposito – 23) Responsabile diritti civili: Martina Castellana – 24) Responsabile Politiche sociali: Pietro Smeriglio – 25) Responsabile innovazione tecnologica ed energia: Vincenzo Adinolfi – 26) Responsabile diritti dei consumatori: Fabrizio Violante – 27) Responsabile credito e finanza: Angelo Dente. Un esercito di personaggi in attesa, forse, dello zuccherino da parte della maestra; tutto qui quell’organigramma ambizioso e mai effettivamente partito. Mi farebbe molto piacere adesso sapere quanti e quali di questi personaggi hanno mai esercitato il loro incarico e quanti continuano ancora oggi ad esercitarlo e quanti sono stati inseriti per sostituirli; credo nessuno di loro o soltanto pochissimi. Ecco perché non esiste più quel partito solo vagheggiato da Berlusconi e mai concretizzato. Ma che cosa ho scritto, nell’agosto del 2015, in tempi non sospetti circa la dichiarata delusione nella politica del pur bravo Gigi Casciello: “Ma cosa si aspettava Gigi Casciello dalla politica ? E, soprattutto, cosa si aspettava da Forza Italia e dal duo Mara Carfagna e Enzo Fasano (un duo che non so fino a quando durerà) ? Anche senza dare risposte a queste due domande potrei concludere il discorso che riguarda un collega, tra l’altro molto bravo e corretto nel suo vero mestiere di giornalista …. “ ed avevo aggiunto, ricordando le fregature che in passato Gigi aveva collezionato dallo stesso centro destra (candidatura alla Camera toltagli all’ultimo momento dall’arrivo di Guido Milanese che poi fu eletto e dello scontro sacrificale sull’altare delle comunali del 1997 contro il “potente De Luca”, fino ai 727 voti raccolti nella corsa per la regione del 2015 nella città capoluogo), alcune considerazioni del tipo “Mi meraviglio moltissimo che un giornalista di vaglia come lui abbia impiegato 18 anni per capire che i partiti sono letteralmente nelle mani dei trasformisti, dei voltagabbana, dei moralisti da 60mila euro all’anno per grazie ricevute (soprattutto se donne !!). Gigi Casciello non solo è stato un libero giornalista ma è “un uomo libero”, la sua mancata empatia nei confronti di molti soggetti approdati alla chetichella in Forza Italia era palpabilmente palese, Gigi non era e non è il soggetto che accetta squallidi compromessi, è un personaggio di primo piano che ha il grande pallino per la politica”. Ma tutto questo lo avevo scritto anche anni prima e il risultato delle regionali mi dava ragione per l’ennesima volta: Gigi Casciello era nuovamente rimasto intrappolato e stritolato dall’infernale macchina elettorale di Enzo Fasano e dall’insipienza politica di Mara Carfagna. L’ultimo colpo alle elezioni di giugno, già ampiamente perse dal centro destra, è arrivato dal comunicato stampa e dalle dimissioni di Gigi Casciello.