LUCI e RUOTA: da Mario Lo Bianco … al kaimano

Aldo Bianchini

SALERNO – Adesso tutto è chiaro, una volta accese le luci tutto si vede meglio. L’inaugurazione della ruota è stata spostata da sabato a domenica sera (6.11.16) per un fatto molto semplice: la ruota a Salerno non l’ha portata De Luca ma la Confcommercio. Da qui l’irritazione del capo che ha disposto dispoticamente il rinvio della ruota anche a costo di farla partire sotto il temporale che puntualmente c’è stato. E visto che con la ruota non c’entra ecco che, come per magia, sotto la ruota al momento della prima partenza c’era soltanto Roberto, il figlio minore del kaimano; per fare esperienza, ha sussurrato qualcuno; sarà aggiungo io. Avevo promesso che non avrei parlato e scritto a lungo sulle luci di quest’anno che hanno registrato un inatteso flop di presenze nel primo week-end stagionale (le presenze, difatti, non erano devastanti e impressionanti); un week-end che i salernitani hanno potuto vivere quasi in sordina e con la nostalgia dei 5milioni di visitatori degli anni precedenti.

Perché è proprio così, caro Mario Lo Bianco, il mitico De Luca negli anni passati era partito dai 2milioni canonici per arrivare ai 5milioni della penultima edizione; comunque sia il commento che hai postato su FB mi è piaciuto al punto che lo pubblico così come è stato scritto: “”… che poi non è che non mi piacciono, ma le solite palle dei 2 milioni di turisti (30000 persone tutti i giorni in una città di 140mila abitanti) della risorsa economica incredibile, degli alberghi pieni, dei negozi stracolmi, la ciliegina che Salerno è tra le 10 città più ambite durante le feste natalizie al mondo ...””. Capita anche a FB di incappare in commenti sagaci e salaci (come il tuo !!) che salvano il grande social dalla melma di cui è inondato e che i grandi supervisor americani non riescono o non vogliono limitare nella sua espansione che spesso ferisce ed anche uccide. E sulla tua scia anche altri frequentatori del web hanno condiviso la tua opinione, da Michele a Edy Piro, da Quintino Di Vona ad Annamaria Balestrino, ecc. ecc.. E’ giusto, però, ricordare che fin dalle prime edizioni ho fatto le pulci alla grande organizzazione delle luci mettendo in risalto che mai e poi mai una città come Salerno avrebbe potuto ospitare 5milioni di persone in meno di tre mesi; da sempre ho calcolato, come te, le presenze giornaliere, quelle dei fine settimana e quelle totali; e mi sono sempre spaventato di fronte all’insipienza del popolino che comunque continua a credere nelle “super balle” vomitate dal loro capo, ma ho insistito negli anni con il conteggio delle pulci ed ho cercato di far capire a chi non vuol vedere e sentire che l’orografia e la geografia stessa della nostra piccola città (dotata solo di due strade percorribili in lunghezza da Mercatello al Porto e viceversa) non consente di ospitare tutte insieme neppure quattro-cinquemila persone, figurarsi i 30mila di cui tu giustamente parli. Nel leggere le tue riflessioni, sempre attente e particolari, mi sono rincuorato pensando che finalmente qualcosa comincia a muoversi in questa città che è simile alle tre scimmiette della Garzanti: io non vedo, io non sento, io non parlo; ed ho sospirato pensando che le mie battaglie di civiltà non sono state, poi, del tutto inutili. Voglio rassicurare i lettori che nel dire queste cose né io e né tu facciamo o pensiamo di fare propaganda contraria alla nostra città o all’indotto che tale ricorrenza potrebbe portare in termini di benefici, di occupazione, di crescita e di sviluppo complessivo. L’altra sera, ovvero sabato 6 novembre, sono entrato in un bar di Via Roma e prima che parlassi il gestore, visibilmente allarmato e seccato, alzando una mano a mò di scudo mi ha subito detto “il bagno non funziona”; prima di rispondergli ho riflettuto per qualche secondo e poi gli ho precisato che ero lì per bere una coca-cola e che non avrei avuto bisogno del bagno. Si è scusato e mentre mesceva il prezioso liquido mi ha detto: “Sa, qui vengono moltissime persone ogni volta che accendono le luci, ma vengono solo per andare in bagno e su ogni cinque-sei persone vendo al massimo un solo caffè. Ma perché non vanno a …… da qualche altra parte, benedetto il cielo”. Il mio sguardo è andato verso un cartello ben visibile “bagno guasto”; non ho commentato, non ne ho ravvisato la necessità e sono andato via. Poco più avanti ho notato delle persone in fila davanti ad un negozietto; erano lì per un panino con bibita (a temperatura naturale !!) al modico prezzo di 5euro. Bene, mi sono detto tra me e me, se questa è l’economia che le luci portano a Salerno stiamo veramente freschi; eppure vengono spesi ben 3milioni di euro o giù di lì. Ma se tutto questo va bene alla maggioranza dei salernitani io rispetto democraticamente la maggioranza e zittisco. C’è, però, un sentire che cambia ed una linea di pensiero che avanza; questo sentire e questo pensiero potete facilmente riscontrarli negli esiti del sondaggio che abbiamo proposto sul gradimento delle luci e che si è concluso con l’84% dei no contro il 16% dei si; e negli esiti del sondaggio sul gradimento della ruota che si avvia verso analoghi indici percentuali. Per carità, il nostro sondaggio non è il verbo, ma può funzionare come un campanello d’allarme in considerazione del fatto che ad esprimere il loro voto sono diverse centinaia di lettori; e il flop del primo week-end è la dimensione più plastica di quanto sto scrivendo. Ma non c’è tempo per le chiacchier, il 25 novembre prossimo si riparte con il “Villaggio di Babbo Natale” (altro che ruota e luci) nell’ambito del complesso ex Salid – zona Parco Picocchio per la gioia, si spera, di tanti bambini. Vedremo !!

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