Monte Pruno: una banca al di là dell’Atlante !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Può essere sufficiente la classifica, fredda ed inanimata, sia pur pubblicata dal prestigioso “Atlante delle Banche Leader di MF Milano Finanza Editalia Oggi” ad eclatare il successo di una banca di credito, come quella della Bcc Monte Pruno di Roscigno e Laurino, in campo regionale e nazionale ? Assolutamente no, anche se la classifica di Atlante è sicuramente una classifica che va presa nella giusta considerazione ogni qualvolta si parla di banche del territorio; ma rimane pur sempre una classifica fredda ed inanimata che non rende, comunque, il giusto valore ad una squadra, perfettamente costruita, rodata e collaudata, che porta avanti il “discorso banca” su un territorio difficile ed articolato come quello compreso tra la fascia territoriale del Vallo di Diano, del Cilento e del nord della Lucania in cui è ricompresa la città capoluogo, Potenza, che sta dando ottimi risultati in termini di relazioni con il tessuto sociale che prima della Monte Pruno erano sconosciuti alla gran parte dei risparmiatori. Alla conquista della Lucania, territorio dalle grandissime risorse, si sono lanciate invero anche altre banche di credito cooperativo; banche che pur avendo raggi unto un certo successo che, comunque, non è paragonabile a quello della Monte Pruno per un motivo molto importante: la Monte Pruno è la Monte Pruno, che è il motto pubblicitario dell’istituto di credito che ha la sua sede generale a Sant’Arsenio in provincia di Salerno. La Monte Pruno riesce ad entrare ed a permeare strati sociali inarrivabili per le altre, la Monte Pruno si pone verso il risparmiatore in maniera assolutamente diversa con le sue molteplici attività sociali, economiche, sportive ed anche strutturali che riescono a convincere il singolo risparmiatore di trovarsi al centro di un discorso che partendo dall’essenza principale di una banca (raccogliere e distribuire ricchezza) scivola facilmente nel sociale inteso in senso generale, non esclusa una parte dedicata alla solidarietà che di questi tempi è come oro colato sulle tragedie che vive l’intera società globalizzata. Poco fa parlavo di “squadra” che in gergo calcistico prevede dei calciatori ed un allenatore capace di tenere fermamente in mano lo spogliatoio perché da esso scaturiscono i veri successi; la coppa la alzano in undici ma il successo appartiene a tutti i componenti la società calcistica che riesce a mettere insieme tanti piccoli elementi, quasi come se fosse un puzzle difficilissimo da ricomporre. La materia calcio è più comprensibile delle altre ed è quindi ad una squadra per eccellenza, il Manchester United Football Club, che mi rifaccio per questo ragionamento. Se, ad esempio della Juve o del Milan così come per l’Inter, conosciamo più i loro presidenti che l’allenato, per il Manchester il discorso è diverso in quanto conosciamo solo e soltanto il nome del suo allenatore. Lo scozzese Sir Alex Ferguson ha allenato il Manchester dal novembre 1986 al maggio del 2013; per ventisette anni (caso unico nel calcio) Ferguson ha inanellato clamorose vittorie e rovinose sconfitte, ma è rimasto sempre al centro del calcio europeo e mondiale per la grande umiltà con cui ha lavorato in un settore difficilissimo dello sport, balzando anche agli onori della cronaca ma avendo sempre ben chiaro gli oneri che il successo porta con se ed impone ai suoi attori. L’ho scritto, forse, altre volte ma è proprio questo il percorso che ha seguito e sta seguendo Michele Albanese, storico direttore generale della Bcc Monte Pruno, nella pianificazione delle sue strategie bancarie; non solo, il d.g. è anche riuscito a mettere insieme una squadra, che pur avendo dei capitani – dei vice e dei semplici portatori di acqua, che è riuscita a rimanere da sempre sulla cresta dell’onda e ad inanellare vistosi successi ed anche qualche clamorosa sconfitta. Fa parte del gioco della vita e del lavoro, niente di particolarmente dannoso; si cade e ci si rialza, il necessario è avere una solida preparazione di base, una strategia efficace ed una squadra coesa alle spalle. Come si fa a dire, ad esempio, che Cono Federico, Antonio Pandolfo, Antonio Mastrandrea (ognuno nel suo ruolo e con le rispettive ambizioni), così come tanti altri, non siano personaggi efficientissimi che l’allenatore Michele Albanese è riuscito prima a scegliere e poi ad amalgamare in un discorso complessivo di squadra. Sono questi elementi di punta della banca che hanno creduto nella ispirazione dei “creatori di valore” (bravura personale ma soprattutto rapporto con il prossimo) che hanno portato ai successi di oggi con la Monte Pruno che si posiziona (stando alla classifica Atlante) al terzo posto nazionale generale ed al secondo posto nazionale generale tra le banche di credito cooperativo, nonché al primo posto regionale. Tutti gli uomini del direttore generale Albanese sono entrati nella banca non tanto per alienare gli spettri della disoccupazione giovanile (sempre presente in maniera massiccia) ma per partecipare ad un discorso aziendale che vede in ognuno di loro una piccola fetta personale di innovazione, di idee e di organizzazione; ecco perché hanno dato e danno il loro meglio. Tutto questo ha consentito, nel tempo, alla Monte Pruno di rastrellare sul territorio ed anche dalle altre banche il meglio della professionalità lasciando liberi tutti quelli che volevano maturare altre esperienze professionali non credendo più nell’efficacia della squadra coesa. Sabato 17 dicembre c’è stata la consueta convention annuale nel corso della quale sono stati esposti al pubblico dei risparmiatori i grandi successi strutturali della banca già conseguiti nel 2016 e quelli programmati per il 2017. A giusta ragione il presidente Anna Miscia e il direttore generale Michele Albanese hanno così commentato la serata di gala conclusasi negli splendidi saloni del Magic Hotel di Atena Lucana: “”“Celebriamo un altro anno davvero sopra le righe  che ci fa guardare al futuro con grande positività. La nostra presenza sul territorio sarà sempre forte perché vogliamo ridare al territorio ciò che lo stesso dà a noi ogni giorno. Grazie a quello che siamo riusciti a creare, il futuro non ci fa paura, anzi siamo pronti e decisi a fare ancora di più. Il nostro territorio ha bisogno di artigiani del credito che conoscano il territorio e le qualità delle tante e valide piccole e medie imprese presenti. Non servono parole, ma concretezza e risultati reali. Noi continueremo a farlo“”. Personalmente ed a nome di tutta la redazione de “www.ilquotidianodisalerno.it” ancora nuovi e clamorosi successi alla “squadra della Monte Pruno” che, sempre in termini calcistici, sta già pensando al futuro attraverso la “Monte Pruno Giovani”, una scuola di vita e di professionalità.

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