BCC: le riforme che non cambiano gli uomini !!

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Prima di cominciare questo approfondimento è necessario, per correttezza personale e deontologica, precisare alcune cose. Se non fosse stato per la solerzia di un mio amico sincero che mi ha avvertito domenica mattina 12 marzo scorso della presenza di un articolo, su “Quasimezzogiorno.it”, nel contesto del quale si parlava insistentemente di me, non avrei avuto la possibilità di leggerlo. Non l’avrei letto, perché di primo mattino leggo velocemente Ondanews.it (il solo tra i giornali online del Vallo di Diano) e poi passo alla lettura approfondita dei giornali cartacei: “Il Mattino – La Città – Metropolis e Cronache del Salernitano”. Faccio ammenda per il fatto di non leggere Quasimezzogiorno.it e prometto che da oggi, ogni mattina, sarò puntuale all’appuntamento con detto giornale, non solo per fare il pari con il dr. Angelo De Luca (direttore generale della Bcc Buonabitacolo) che legge, e lo ringrazio di cuore, ogni mattina “ilquotidianodisalerno.it” su cui mi onoro di scrivere, ma anche perché (e non è poca cosa) leggendo in questi giorni il giornale online di Lorenzo Peluso mi sono reso conto che, comunque, è fatto con grande professionalità e riesce almeno ad abbozzare l’avvio di qualche dibattito con grande competenza e rispetto del ruolo degli altri. Letto da questo punto di vista l’intervento di Angelo De Luca assume sicuramente una luce diversa da quella verso cui più di qualcuno voleva spingermi a leggerlo, anche dopo la sua comparsa televisiva su Uno/Tv nella nota trasmissione condotta dal dr. Pietro Cusati; a questo punto sarebbe oltremodo giusto e necessario un confronto televisivo per il quale mi rendo già disponibile. Quella che, comunque, promana dall’intervento scritto di De Luca è una luce che, seppure costellata di varie esternazioni non condivisibili ed assolutamente gratuite, si muove nell’ottica di un rispetto di fondo verso gli altri, ed in primo luogo verso di me (anche se con qualche sfumatura pseudo-ironica !! che poteva sinceramente risparmiarsi), che va tenuto in ottimo conto. Non mi piace, invece, l’affermazione di De Luca quando rivolgendosi a me mi da del “lei”; ci siamo parlati sempre con il “tu” ed io continuerò a farlo, se non mi si chiede specificamente di fare il contrario, pensando e ritenendo che un dibattito e/o una discussione o, peggio ancora, una riforma del credito non possono e non debbono condizionare rapporti interpersonali che vengono da lontano. Non si cresce e non si va da nessuna parte se ci si irrigidisce su posizioni preconcette appena il pensiero dell’altro va nella direzione opposta al nostro, soprattutto quando si parla di un panorama informativo (come quello del Vallo di Diano) che vede schierate tre Bcc che non hanno mai trovato un vero e proprio punto d’incontro reale sul modo di informare e comunicare. Ognuna delle tre Bcc è andata per i fatti propri; due di esse (Bcc Monte Pruno e Bcc Buonabitacolo) hanno dato, e danno, linfa vitale a due testate giornalistiche diverse; la terza (Bcc Sassano, ora fusa con la Cilento) è andata per i fatti suoi con un proprio ufficio stampa che è stato il trait d’union con la testata giornalistica televisiva Italia/2 di Sant’Arsenio. Mancava un terzo elemento che potesse seguire una linea indipendente; e in quell’elemento, caro Angelo, si è infilato “ilquotidianodisalerno.it” che nell’ottica di un normale esercizio commerciale ha chiesto a tutte e tre le banche un minimo contributo di solidarietà (le finanze dei giornali sono sempre molto magre !!); all’appello ha risposto soltanto la Bcc Monte Pruno che, però, tutte le volte che ha parlato di questo giornale non lo ha mai fatto con il pronome possessivo “mio”; una sponsorizzazione destinata a vivere a lungo perché incardinata sul principio del rispetto dei ruoli. Lo sponsor, per qualsiasi cifra sponsorizzi, non deve mai ritenere di poter essere il padrone della controparte; altro discorso è la proprietà, ma anche in quest’ultimo caso le regole devono essere chiare e corrette. Questa si chiama libertà di pensiero, di stampa (ed anche personale) che non può mai essere assoggettata ad atti di grande cortesia che, per inciso, tutte e tre le Bcc valdianesi hanno a turno, comunque, usato nei miei confronti. Se qualcuno si prende la briga di rovistare negli archivi di questo giornale scoprirà che, rispetto alle altre Bcc, sono state pubblicate più notizie e  più articoli sulla Bcc Sassano piuttosto che sulla Monte Pruno, anche se la stessa Bcc Sassano non ha mai dato un centesimo a questo giornale; non solo, ogni qualvolta che la Bcc Buonabitacolo ha inviato qualche notizia a questa redazione è stata subito pubblicata, come quella sulla fusione tra la Buonabitacolo e la Cilento-Sassano ed anche le altre che stanno arrivando. Strano destino, quello di dover convergere nella stessa grande Bcc, sia per Buonabitacolo che per Sassano.  Io, caro Angelo, non credo affatto nello “scoppio delle scintille”, allo stesso modo non ho mai parlato di “vicissitudini sentimentali” (queste ultime riguardano cose molto più serie dei rapporti tra due banche); credo, invece, che un banchiere come te, che viene da un’esperienza e da una formazione senese di tutto rispetto, non si sveglia mai la mattina e accetta d’incanto una fusione, così come non scende in campo sul “suo giornale” con afflato casuale, semplicistico e superficiale. Ho scritto diverse volte, parlando dei due direttori generali e del presidente delle tre Bcc valdianesi, che (pur non conoscendo i suoi studi nella patria delle banche) Angelo era il super tecnico, Michele l’uomo cresciuto a pane e banca e Antonio il politico del territorio; credo di aver sintetizzato molto bene il mio pensiero che rimane sempre lo stesso non avendo subito condizionamenti o cambiamenti sull’onda di una riforma che riguarda il credito e non il pensiero e l’atteggiamento di una persona. Sicuramente, nel fare questo tipo di giornalismo, sbaglio più volte; lo faccio sempre con estrema buona fede, così come ho scritto che “una non scelta è più facile della scelta” (riferendomi alle fusioni). Questo, però, l’ho scritto il 5 marzo 2017, cioè in un momento non sospetto prima dell’annuncio del 9 marzo in cui si annuncia il “futuro matrimonio nell’interesse di entrambe” (non sono io, quindi, che parlo di vicissitudini sentimentali ma è un euforico ufficio stampa della Cilento-Sassano ad utilizzare una terminologia affettivo-affettuosa !!). Come dire !!, che a distanza di pochi giorni una conclamata non scelta può trasformarsi in un’ottima scelta, grazie allo scoccare di una improbabile scintilla. E se, poi, vogliamo dirla tutta va comunque rimarcato il fatto che anche la stessa Banca del Cilento pensa già ad una ulteriore espansione nel Vallo di Diano (leggasi comunicato del dg Ciro Solimeno diffuso alle ore 7.40 del 14 marzo 2017) ed a parità di pensiero democratico non vedo perché l’annuncio della Bcc Monte Pruno debba suscitare tanto scalpore; tanto più che la Monte Pruno dopo l’annuncio di Solimeno non ha battuto ciglio. Ma fortunatamente tutto questo già appartiene al passato e le decisioni irrevocabili hanno spazzato via tutte le titubanze e le perdite di tempo. Certo, sarebbe stato preferibile che le tre Bcc valdianesi avessero trovato un punto di incontro ed avessero creato un unico polo bancario capace di sgomitare nel difficile mondo del credito cooperativo mirando ad una espansione territoriale sempre più allargata. Un tentativo ci fu ma l’iniziativa si bloccò sul più bello: chi doveva fare il presidente ?. E’ storico un aneddoto raccontatomi tempo fa dallo stesso protagonista che in quella riunione che poteva passare alla storia e che invece si era bloccata sulla nomina del presidente ebbe a dire in maniera ironica e provocatoria: “Eleggete presidente il più fesso, cioè me”. I due direttori generali e l’ex presidente sanno benissimo a chi mi riferisco. Scrivere queste cose non è reazionario o irriverente e non è neppure il segno di un cambiamento della persona; sono semplicemente fatti che un corretto esercizio del mestiere più bello del mondo, cioè il giornalismo, deve portare alla luce. Si proprio quella luce accesa da Angelo con il suo articolo, sperando che non resti un singolo caso isolato e che in questa logica accetti un confronto televisivo nella trasmissione di Cusati. Ci sarebbero tantissime altre cose da scrivere ma non voglio essere più lungo di quanto già non lo sia stato; per chiudere suggerisco all’amico Angelo di andarsi a leggere l’articolo dell’ 11 marzo dal titolo “Padula: la Certosa tra il Comune e la Bcc Monte Pruno … tutte le novità in arrivo” nel contesto del quale ipotizzo (giornalisticamente !!) le possibili intenzioni positive della Bcc Monte Pruno verso la Certosa di San Lorenzo per meglio entrare nel tessuto economico del territorio padulese. Eppure, nonostante il rischio di svelare piani futuri della Monte Pruno, Michele Albanese non si è rizelato e non ha risposto alle mie ipotesi ne sulla testata giornalistica di riferimento (Ondanews.it) e neppure in via personale. Mi fa sorridere, infine, l’affermazione tutta di Angelo quando parla di “invincibile armata Monte Pruno”; non so se quella della Monte Pruno è un’invincibile armata, so per certo che non è un’armata brancaleone per averlo constatato di persona nel contesto delle varie manifestazioni cui sono stato invitato come osservatore libero e indipendente; cosa mai fatta dalle altre due banche valdianesi. E questo richiama in campo i giornali e gli uffici stampa delle altre due Bcc che dovrebbero essere in grado anche di suggerire passaggi importanti per aprire i confini della comunicazione superando i limiti della semplice propalazione delle notizie. Spero che la Bcc Buonabitacolo faccia in tempo ad invitarmi alle sue manifestazioni e/o momenti sociali prima della celebrazione ufficiale del matrimonio con la Banca del Cilento, di Sassano, del Vallo di Diano e della Lucania; lo chiedo con umiltà, anche al fine di poter colmare i vuoti che necessariamente ogni giornalista porta con se ed avere le idee più chiare prima di scrivere.

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