CILENTO & PARCO: la Boschi e la parata di stelle … ai piedi del kaimano !!

 

Aldo Bianchini

 

CASTELLABATE –  Che Castellabate sia una specie di fiore all’occhiello del sud è cosa scontata, che la natura abbia riversato a piene mani bellezze a non finire in quell’angolo di paradiso è’ cosa altrettanto scontata; che l’uomo abbia aggiunto il suo tocco è cosa meno scontata. L’ottocentesca dimora di Villa Matarazzo è stata una delle rare occasioni dell’intervento dell’uomo (anche se ci sono voluti dieci anni per portare a compimento un progetto partorito dalla seconda giunta ragionale di Bassolino) nel risollevare quei luoghi incantevoli dal totale abbandono. Che poi la restaurata Villa possa fungere da traino per l’economia del territorio è altra storia molto seria; anche perché quando si inaugura qualcosa tutti sono pronti alle sfilate e alle parete di stelle e stelline, non si può dire altrettanto quando i tagli dei nastri vengono lasciati alle spalle.

            Del resto è stato lo stesso governatore De Luca con la sua dichiarazione (fonte Il Mattino) a rappresentare la sua stessa impossibilità di creare progettualità produttiva: “Si concretizza con l’apertura di questa villa un intervento di straordinario valore. Ora, però, dobbiamo fare un salto di qualità e trasformare tutte queste nostre bellezze in risorsa economica per il territorio. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”; ma il governatore astutamente non dice quale sia la sua parte; così come non l’ha detto per esempio quando ha inaugurato nell’aprile 2016 in pompa magna la stazione marittima di Salerno (prima osannata a pagamento da Vittorio Sgarbi e recentemente definita inutile dallo stesso critico d’arte). Il problema è sempre quello del riempimento di contenuti di queste splendide strutture che rischiano di rimanere per decenni come cattedrali nel deserto.

            Ma l’argomento di oggi è quello delle fotografie che hanno accompagnato l’inaugurazione della Villa Matarazzo in cui verrà ospitato in futuro il “centro di promozione riserve marine del paesaggio mediterraneo e parco attrezzato” (e che vuole dire ?); le foto parlano da sole, sono come pungenti articoli di stampa. E’ stato sufficiente l’arrivo di un sottosegretario per mobilitare decine e decine di sindaci (che non avranno mai nulla a che fare con la Villa), assessori regionali e il presidente del Parco; tutti schierati in prima fila alla ricerca del posto al sole al fianco del kaimano e della modesta sottosegretaria che se non si chiamasse Maria Elena Boschi non avrebbe attirato nessuno. Naturalmente sul campo c’era schierato anche il figlio maggiore del kaimano, Piero De Luca, che dall’alto della sua posizione di membro del consiglio nazionale del PD si prepara a lanciarsi verso una poltrona della Camera dei Deputati in barba ai tanti presenti-aspiranti che lo hanno pure osannato nella speranza di mantenere, comunque, buoni uffici relazionali; nella vita non si sa mai come può andare ed è prudente premunirsi in attesa degli eventi finali. Lui, Piero, non ha bisogno di sgomitare in favore delle foto e delle riprese, sono gli altri a farlo per lui ed a portarlo, semmai sulle spalle, fino in prima fila.

            Quella dei tagli dei nastri è, purtroppo, un’immagine che si ripete rigorosamente anche nell’era del rottamatore Renzi e della riformatrice Boschi uniti dall’amore per il potere; un’immagine che condiziona tutto e tutti nella corsa della posizione di visibilità mediatica; ma c’è sempre qualcuno che non ce la fa. Questa volta è toccato all’assessore regionale al turismo Corrado Matera che, pur avendo più diritti degli altri alla prima fila, si è trovato relegato in seconda posizione ed ha dovuto sgomitare assai per essere visibile almeno in parte nelle foto e nelle riprese.

            A tutti vorrei regalare un consiglio. L’ho scritto più volte e non ho problemi a ripeterlo per l’ennesima volta; gentili amministratori, assessori, presidenti, consiglieri non sgomitate per afferrare la posizione più vicina al governatore perché De Luca è un mostro politico come nessun altro. Vi sceglie, vi utilizza, vi strumentalizza e poi vi scaraventa nella spazzatura, senza pietà e senza pensarci nemmeno un secondo.

            Ma qualcuno obietterà che io non ho mai fatto politica e non conosco, pertanto, le sue dinamiche; è sicuramente così, ma a me le dinamiche che prescindono dalla dignità non mi sono mai piaciute, soprattutto quando le dinamiche vengono amministrate da mostri politici come il kaimano.

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