“Cos’ si dice (va) a Castelluccio” di Corrado Chiariello

CASTELLUCCIO COSENTINO
presso l’Associazione “La Ginestra”
Piazza Don Costantino Cassaneti
Giovedì 10 Agosto ore 20,00
Presentazione del libro
“Così si dice (va) a Castelluccio” di
CORRADO CHIARIELLO
Saluti :
Vincenzo Onnembo, vicesindaco di Sicignano
Albino Iuzzolino, presidente associazione La Ginestra
Emanuele Catone, direttore editoriale “Volcei Edizioni”
Interventi:
Giuseppe D’Angelo Università di Salerno
Pasquale Fenia Università della Campania Vanvitelli.
Modera:
Romina Rosolia, Radio Castelluccio
Intermezzi Musicali :
Gianfranco Cloralio e Natalino Marmo

Presentazione del libro Così si dice (va) a Castelluccio. Il Dialetto degli Alburni a Castelluccio Cosentino presso l’Associazione “La Ginestra”, con la presentazione del primo libro sul dialetto degli Alburni. Libro che parla del dialetto castelluccese con proverbi, detti e modi di dire con un ricco dizionario etimologico col variegato idioma dell’area dell’entroterra salernitano realizzato da Corrado Chiariello. Un tuffo nel remoto passato per quanti hanno potuto esprimersi con la parlata dei genitori e della propria infanzia smarrita, poi, lungo i meandri di quell’aggiornamento ed adeguamento lessicale che, negli anni, ha investito e condizionato colline e vallate degli Alburni e del Cilento. Il tipico ed inconfondibile idioma, seppur con sfumature ed accenti diversi tra paesi e contrade, ha trovato l’ideale palcoscenico per un approfondimento capace di riproporlo proprio come momento aggregante all’ombra di “ campanili “, ormai sempre più simboli di appartenenze etniche da riaffermare e rilanciare. Il volume “Così si dice(va) a Castelluccio” parla del dialetto di un piccolo paese della provincia di Salerno: Castelluccio Cosentino distante 38 Km da Eboli, “ove Cristo si è fermato”, attraverso proverbi, detti e modi di dire, tradotti e commentati dall’autore Questo lavoro presenta una vera e propria grammatica, probabilmente la prima mai pubblicata nella zona degli Alburni, costituita da uno studio attento dei suoni e da una rassegna breve, ma dettagliata, accompagnata da esempi delle caratteristiche morfosintattiche e lessicali del dialetto parlato negli Alburni

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