Luci della Ribalta: secondo atto !!

Aldo Bianchini

PADULA – Prima di entrare nella cronaca della conferenza stampa di presentazione del “secondo atto” del “Festival del Turismo Sostenibile – XX Edizione di Luci della Ribalta” è necessario, per dovere deontologico, sottolineare un aspetto che per me è importantissimo e che per tutti gli altri, a leggere i vari report giornalistici, lo è molto di meno, fino a sottacerlo; probabilmente perchè non appartiene alla cronaca ma alla storia politica e operativa di un a comunità.

            L’anno scorso verso la fine dell’estate il gruppo di opposizione in seno al consiglio comunale di Padula inscenò una caciara d’altri tempi per mettere in evidenza che il nuovo staff  creato dal sindaco Paolo Imparato non era buono a nulla in quanto non aveva saputo organizzare, pur tenendo conto dei ritardi della Regione, il benchè minimo avvenimento per celebrare quella che doveva essere la XX edizione di Luci della Ribalta e che, invece, non fu.

            In politica, si sa, prima di parlare è sempre consigliabile contare fino a tredici; il gruppo consiliare di opposizione non contò ed a distanza di appena un anno si sono ritrovati al cospetto di un grande festival del turismo sostenibile per la XX edizione delle luci alla ribalta. E il merito di tutto questo va ascritto ai due giovani assessori Filomena Chiappardo e Settimio Rienzo che senza ombra di dubbio hanno saputo fare tesoro anche degli errori di passaggio commessi l’anno scorso riuscendo a ripresentarsi alla grande platea con appuntamenti di indubbio successo, nell’attesa dei nuovi e ancora più coinvolgenti eventi. Un altro merito va attribuito ai due assessori che, verosimilmente sotto la guida del loro sindaco Paolo Imparato,  con la scelta di abbinare il percorso artistico-culturale-turistico alla scuola (liceo scientifico Carlo Pisacane di Padula, ottimamente diretto dalla manager Liliana Ferzola) hanno centrato l’obiettivo finale che un’amministrazione comunale deve porsi come meta possibile per sdoganare i giovani verso le classi dirigenti del futuro.

            Non mi soffermo qui a reclamizzare l’intero cartellone degli eventi perché è stato sufficientemente pubblicato da tutti gli altri giornali e perché anche dal punto di vista pubblicitario è stato coordinato e funzionalizzato al meglio, anche in presenza di risorse limitate (così almeno è stato detto in conferenza stampa); ma il lavoro preparatorio c’è e si vede ed è direttamente correlato al tipo ed alla quantità di finan ziamento.

            Mi soffermo, invece, su una delle affermazioni postulate dal direttore artistico del festival, Antonello Mercurio (personaggio molto noto in positivo nel mondo dell’arte e della cultura salernitana), quando ha detto che non è possibile preparare un festival se l’ok definitivo arriva la sera del 14 agosto; ed ha aggiunto che sarebbe giusto e doveroso sollecitare la Regione, e per essa l’assessore Corrado Matera, a che queste commesse arrivino nel mese di febbraio di ogni anno per dare modo di presentarle alla BIT di Milano. E’ sicuramente cristallina l’affermazione di Mercurio, ma la stessa rischia di precipitare nella ritualità opportunistica di uno sterile cantico più volte già ascoltato. Il direttore deve tener presente, prima di parlare, che purtroppo anche la veloce Regione Campania, ampiamente delucanizzata, stenta a decollare come ognuno di noi vorrebbe.

            Ma un’altra considerazione me la dovete consentire; il direttore artistico nel sottolineare i ritardi ha anche parlato di “passione” che, viste le magre risorse, ognuno di loro ci ha messo per l’organizzazione del festival; in questi ambiti è ingiusto parlare di passione quando la si finalizza alle risorse, la passione è passione e basta. Altrimenti dovrei dire, come dico, che in quella sala (oltre agli studenti) l’unico dotato di una certa passione era il sottoscritto che da questo Festival, così come da quello organizzato due anni fa dall’allora assessore Tiziana Bove Ferrigno, non solo non ha beccato neppure un centesimo ma neanche qualche ringraziamento formale per aver comunque ampiamente pubblicizzato l’avvenimento.

            Anche da questa interessante presentazione era assente l’opposizione e questo mi dà la possibilità di completare il mio ragionamento, iniziato in  occasione degli appuntamenti culturali nel Museo Multimediale; quando l’opposizione si assenta sicuramente sbaglia, ma alla pari sbaglia anche la maggioranza che potrebbe benissimo invitare direttamente i componenti dell’opposizione senza affidarsi ciecamente ai social ed ai comunicati stampa tenendo conto che i comunicati non sono legge e che, quindi, possono essere anche non conosciuti.

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