SANITA’: Azienda Ospedaliera di Salerno. Si lavora per un Commissario? Speriamo. Ma si indichi una personalità nazionale esterna alle bande!

dal Sen. Andrea De Simone
SALERNO – La vicenda dell’AO di S.Leonardo ripropone drammaticamente il tema del controllo politico della sanità. Senza scrupoli e con inaudita violenza si adottano provvedimenti che contribuiscono al discredito ed al degrado di una struttura che vanta importanti livelli di eccellenza. Il governo regionale non è interessato a incoraggiare le professionalita’ del personale medico ed infermieristico. Con la forza di un potere arrogante e prepotente la Regione utilizza l’azienda per premiare amici,favorire interessi,penalizzare chi non obbedisce.Di ben altro ci sarebbe bisogno.Di riqualificare strutture,coprire vuoti di organico,potenziare le attrezzature, accompagnare le buone prestazioni.Chi ha responsabilità non si preoccupa della qualità dell’assistenza. L’azienda,per gli inquilini di S.Lucia, deve servire per gli amici e per occupare posizioni. L’azienda salernitana era stata consegnata ad uomini espressi dal patto elettorale con la peggiore destra napoletana e casertana,con i transfughi della precedente giunta. Tantissimi sono stati i provvedimenti a favore di attività private e molti gli uomini collocati in incarichi delicati. Il patto pare,non regga più. Troppo gli interessi delle due fazioni. Dunque,a Salerno subiamo le conseguenze di una guerra tra bande. Ecco perché ritengo necessario che ci sia una forte e decisa iniziativa nazionale che garantisca la sanità pubblica e la partecipazione degli operatori e dei cittadini alle scelte aziendali. Si deve collocare, alla guida dell’Azienda, una personalità competente e autorevole. Una forte figura nazionale. Il Ministro della Sanità valuti la situazione. Le forze politiche dicano se,in una struttura pubblica,al consigliere del Presidente ovvero all’assessore ombra della sanità, si debba garantire un posto di primario sdoppiando il reparto e mortificando qualificate professionalità. Salerno e Campania sempre più ultimi,come per gli indicatori di povertà’.

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