Arte & Cultura: da Ianniello a Ianniello

Aldo Bianchini
SALERNO – Quasi per caso, trascinato dal mio amico Pierino Cusati, ho assistito ad una mostra di sculture in metallo allestita all’interno della Certosa di San Lorenzo di Padula come personale dell’artista Arturo Ianniello.
Quasi stregato dalla magia della location, propria del Museo Archeologico provinciale della Lucania Occidentale, ho ammirato la mostra “Sculture – long distance consideration” curata da Pietro Tatafiore e Valentina Verga con l’associazione Nova Civitas, la Banca Monte Pruno, e il patrocinio di diversi enti locali tra i quali la Regione Campania, la Provincia di Salerno (settore musei, biblioteche e pinacoteche), il Parco Nazionale Cilento-Vallo-Alburni, la Comunità Montana Vallo di Diano, il Comune di Teggiano, il sostegno della Galleria d’Arte 10pera di Napoli e della testata giornalistica Ondanews come media partner.
Penosamente assente il Comune di Padula che, bontà sua, non ha ritenuto di dover concedere il richiesto patrocinio morale gratuito e neppure di presenziare cono dei suoi esponenti della maggioranza. Come dire, quando la cultura si sceglie politicamente e con il manuale Cencelli !!
“Il sottotitolo della mostra “long distance consideration” è stato scelto con grande intelligenza dagli organizzatori per sottolineare che le opere di Ianniello nel contesto del museo archeologico vogliono invitare a superare gli standard educativi prevalenti, sperimentando una nuova forma che sia più vicina alle aspettative dei visitatori, incrementandone l’interesse attraverso un’esperienza alternativa in cui lo spazio museale viene vissuto con scoperte emotive che spaziano da un approccio razionale che porta al ragionamento logico ad un impulso che porta alla percezone emozionale di una realtà vissuta nei tempi non tanto lontani che si trasforma e continua a vive sotto un’altra forma”; recita così una parte della lunga relazione inserita nella locandina che accompagna il visitatore.
Ed è stato proprio quello che ho vissuto io personalmente; un’emozione straordinariamente al passo con la realtà dei tempi pur essendomi chiesto, appena entrato, cosa ci facevano quelle opere in metallo nel cuore della preistoria, o quasi, della Lucania Occidentale che neppure conoscevo.
Se uno si sofferma per qualche attimo si accorge che le sculture, lunghe ed acrobatiche al tempo stesso, si inseriscono perfettamente nella storia passata per portarci, quasi per mano, alla storia presente in un affascinante ed intrigante viaggio nel tempo.
Difatti la distanza, materiale e temporale, tra le raffigurazioni scultoree di Arturo Ianniello e i reperti risalenti addirittura al V secolo a.C. è quasi annullata dalla genialità realizzativa dell’autore; anche i materiali adottati sembrano parlare in questo senso “inquieti e senzienti, ma anche silenti, sospesi tra natura organica e oblio minerale, veri e propri ricettacoli di memoria”; esattamente le stesse cose e le stesse sensazioni che gli ampi armadioni di cristallo del Museo ci rimandano da un passato troppo facilmente dimenticato.
Ecco, propria questa è la ricerca tra la storia, la filosofia culturale e le capacità realizzative che Arturo Ianniello riesce a coniugare in un unico grande disegno fuso in un inconsueto ed impensabile scenario come può essere quello di un museo quasi preistorico; insomma forma e sostanza che nel caso del nostro artista non possono mai prescindere l’una dall’altra.
La personale “Sculture” andrà avanti fino alo 3 giugno prossimo; l’ingresso alla mostra è naturalmente gratuito.

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