Giovanna & Paolo: i promessi sposi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini

SASSANO – La frase “I promessi sposi” viene spesso utilizzata, con una certa superficialità, parafrasando il titolo del romanzo di Alessandro Manzoni (che ha fatto la storia della letteratura italiana del secondo millennio) per significare la conclusione di una storia d’amore, quella tra Renzo e Lucia, che ha appassionato intere generazioni e che sintetizza tante moderne storie d’amore.

            La frase l’ho utilizzata anche io ponendola a titolo di questa breve riflessione, forse in maniera superficiale come dicevo prima, perché quella raccontata da Manzoni ha lasciato in sospeso la curiosità di milioni di lettori che non ha mai saputo e non saprà mai se davvero Renzo e Lucia convolarono a giuste nozze. Probabilmente il grande scrittore aveva in animo di scrivere la seconda puntata di quella splendida storia, ma non ne ebbe il tempo.

            Ecco perché se la frase in se è molto bella e racchiude tante considerazioni non è particolarmente indicativa per la storia d’amore, tra Giovanna e Paolo, che mi accingo a raccontare; non fosse altro perché oggi 1° settembre 2018 i due giovani sassanesi convolano a giuste nozze per la felicità di genitori, parenti ed amici ed anche di chi osserva soltanto da lontano questo delicato e stupendo momento che i due ragazzi vivranno immersi nella storia e nei segreti del Castello Macchiaroli di Teggiano, guardati da lassù dalla favolosa Principessa Costanza che tra le mura di quel maniero scrisse indimenticabili storie d’amore.

            Vorrei cominciare questa riflessione con una poesia del compianto maestro Michele De Lisa (che ho trovato al mio posto sul tavolo che ho occupato durante la cerimonia di promessa del 29 luglio 2018 presso l’Acteon Palace Hotel); una poesia (questa sì) che sintetizza molto efficacemente la dolce storia tra Giovanna e Paolo:

“A loro è ‘ndrizzata ‘sta canzone cu’ ‘a voce ri criaure cchiù ‘nnucente,

cu tutto u core, l’anima e a passione, a ‘stu paiso, a  ‘st’azzaregna gente”

            La bella storia d’amore tra Giovanna e Paolo (all’anagrafe Giovanna Orlando e Paolo Biancamano) non ha avuto bisogno dell’indecifrabile Innominato, del truce don Rodrigo, del confusionario avvocato Azzeccagarbugli, dei minacciosi Bravi pronti a godere degli avanzi della tavola del signore o del titubante don Abbondio a metà strada tra il padrone e il popolino; la storia di Giovanna e Paolo si è sviluppata in maniera quasi naturale fin da quando, forse occasionalmente ma in maniera determinata, i loro occhi si incrociarono in uno sguardo intenso e promettente tra i banchi di un corso di formazione professionale. Da quel momento i due ragazzi non si sono più lasciati neppure per un momento, almeno a livello psicologico e di pensiero, e la loro storia è scivolata col passare degli anni (quasi una ventina) verso il maytrimonio senza ostacoli e senza tentennamenti, quasi come fosse una cosa naturale, attesa da sempre e, quindi, irrinunciabile.

            Certo che con i cataclismi delle storie d’amore di oggi e i loro intrighi, le loro passioni, le loro alternanze e le loro spiacevoli conclusioni, parlare di una storia d’amore semplice e complessa al tempo stesso non è cosa di tutti i giorni; nei tempi moderni una storia d’amore prematrimoniale che supera i quindici anni è da inserire decisamente nei libri di storia di un’intera comunità e da riportare attraverso le considerazioni e i ricordi alle nuove generazioni che bruciano tutto e subito, qualche volta anche in nuvole di fumi ed alcool, nell’ottica falsificante di una globalizzazione asfissiante che impone tempi e modi rapidissimi, anche nelle storie d’amore.

            Giovanna e Paolo sono andati, dunque, controtendenza ed hanno stabilito un principio fondante per le famiglie in divenire: si può scrivere una bella storia d’amore per tutta la vita, così semplicemente come hanno fatto loro, nonostante l’irruzione dell’invasiva microtecnologia che sembra essere diventata la padrona delle nostre esistenze e delle nostre relazioni sociali.

            E questo è un sicuro successo che va ascritto per intero a due ragazzi sassanesi che innanzitutto non hanno rinunciato a nessuna delle radici che li lega alle loro origini (lo dimostrano la cartolina d’invito per il 29 luglio che rappresenta “Piazza Fontanella” e il fatto di aver attribuito ad ogni tavolo una denominazione che ricordava le varie località di Sassano, a me per esempio è toccata “a’ Vadda”) e che hanno vissuto, fin qui, la loro vita esattamente come tutti gli altri ragazzi della loro età; una vita normalissima tra tante cose belle ma anche con qualche difficoltà seppure sempre determinatamente uniti per il raggiungimento del loro obiettivo d’amore: il matrimonio e una vita insieme per sempre.

            Ma c’è di più; i due giovani vengono da estrazioni sociali diverse ma non distanti (pubblici dipendenti da un lato e imprenditori dall’altro), tanto è vero che non hanno mai avuto problemi di sorta e il loro amore è stato accolto con decisione e calore da entrambe le famiglie. Poi i ragazzi hanno fatto il resto con lo studio, con le rispettive lauree e con una metodologia di vita degna di essere vissuta, minuto dopo minuto nel contesto di una famiglia che si annuncia prospera e numerosa.

            Oggi le loro famiglie ed i parenti più stretti assisteranno alla pronuncia del fatidico “SI” che i due giovani professionisti pronunceranno dinanzi al parroco nella Chiesa della Madonna del Carmine; una chiesa scelta per due valide ragioni: Giovanna è vissuta a fianco della chiesa e Paolo l’ha da sempre ammirata da poca distanza. Anche in questo i due giovani stanno dimostrando sia il loro personale e viscerale attaccamento alle radici che in tanti hanno ormai dimenticato, sia la strada maestra da seguire per preservare dall’oblio del tempo e rilanciare l’intera comunità verso traguardi sempre più ambiziosi. Giovanna e Paolo si conoscono da bambini, ogni giorno Paolo la vedeva scendere dall’alto della zona Carmine e, molto verosimilmente, già l’apprezzava per quella riservatezza innata di cui Giovanna è portatrice; poi in età adolescenziale, sui banchi di quel corso, scoppio la scintilla che non si è mai spenta. Anzi Paolo l’ha sostenuta per qualche anno anche quando Giovanna, con ottimi risultati, intraprese la dura specialità sportiva del mezzofondo nell’ambito dell’atletica leggera.

            Dai banchi della Chiesa sicuramente si leverà un applauso scrosciante per Giovanna e Paolo che con la loro storia hanno illuminato una intera generazione giovanile, ma altrettanto sicuramente non mancheranno da parte dei genitori le lacrime di gioia e di felicità per i loro figli che coronano un sogno d’amore scritto a lettere maiuscole sulle pietre del tempo.

            Loro, i due giovani sposi Giovanna &  Paolo, quando si scambieranno le fedi e si guarderanno negli occhi, sicuramente penseranno a quella prima volta di tanti anni fa in cui i loro sguardi si incrociarono per non abbassarsi mai più e durare per sempre.

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