A Salerno il 5 e 6 ottobre i migliori specialisti si confrontano sui modelli clinici e organizzativi per affrontare l’ictus cerebrale in occasione del XV Corso di Neuroradiologia Interventistica “Ictus: le zone d’ombra delle linee guida”

 

da Uff. Stampa

L’AINR Associazione Italiana di Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica, in collaborazione con la Sezione di Neuroradiologia della SIRM e con il patrocinio del Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale di Alma Mater Studiorum Università di Bologna, ha affidato alla SC di Neuroradiologia della AOU “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno, alla SC di Neuroradiologia dell’ASL NA1 Centro “Ospedale del Mare” di Napoli, alla UO di Neuroradiologia dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna “Ospedale Bellaria” Azienda USL di Bologna l’organizzazione del XV Corso di Neuroradiologia Interventistica “Ictus: le zone d’ombra delle linee guida”, venerdì 5 e sabato 6 ottobre 2018 presso il Lloyd’s Baia Hotel di Salerno.

Con la connotazione di Corso Formativo ufficiale dell’AINR, a Salerno sin dalla prima edizione nel 1999 e biennale dal 2012, il Corso ha avuto il grande merito di avvicinare e far dialogare in maniera altamente costruttiva e propositiva da un lato i Clinici Neurochirurghi e Neurologi e dall’altro i Neuroradiologi. Proprio il confronto e il dibattito, che di continuo si evolvono nell’ambito delle specialità coinvolte nelle Scienze Neurologiche, permetteranno di tracciare linee guida ottimali per offrire al paziente un ventaglio di terapie ognuna specifica per il proprio caso clinico.

Tale evento scientifico, su questi temi di estrema rilevanza per ridurre la mortalità in caso di malattie cerebro-vascolari, ha un’importanza ancora maggiore nel Mezzogiorno d’Italia.

Il topic della XV edizione sarà l’ictus cerebrale e la sua gestione alla luce delle recenti indicazioni della letteratura. Si intende per stroke (colpo) un attacco acuto caratterizzato dalla comparsa di deficit neurologici. L’80% degli stroke è di natura ischemica, mentre il 15% è causa di emorragia cerebrale ed il 5% di emorragia subaracnoidea.

È una patologia che ogni anno in Europa uccide 650mila persone e lascia conseguenze anche molto gravi in chi sopravvive, con un impatto economico e sociale considerevole per le famiglie e la collettività; si stima, infatti, che nei Paesi dell’Europa occidentale l’onere economico a carico dei SSN sia pari al 3-4% dei costi totali per le spese sanitarie (Fonte dati SAFE). Per quanto concerne l’Italia, si stima che l’ictus cerebrale sia la terza causa di morte e la prima di invalidità, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori, colpendo ogni anno circa 200mila persone.

La Neuroradiologia Interventistica è una disciplina, che esegue attività complesse trasversali a quelle Neurologiche e Neurochirurgiche, in particolare nel percorso diagnostico e terapeutico dei pazienti con ictus ischemico ed emorragico.

Attualmente in Italia risultano circa 50 Neuroradiologie Interventistiche con progressivo incremento dell’attività in elezione e in urgenza; nel corso degli anni il loro ruolo assistenziale si è imposto in molte città con la necessità di gestione diretta dei ricoveri in degenza ordinaria e inoltre con l’attivazione di un servizio di pronta disponibilità angiografica e interventistica 24h/7gg.

Nel 2017 sono stati eseguiti circa 2800 procedure endovascolari (con dati in ascesa dal 2015, data della pubblicazione dei 5 Trials, che hanno definito l’importanza di tale tipo di trattamento) per lo stroke ischemico, a fronte di una richiesta basata sulla prevalenza, che si aggira intorno ai 7200 trattamenti.

Ciò significa che nonostante il notevole incremento dei trattamenti il nostro Paese necessita di una maggiore e migliore organizzazione territoriale, che deve nascere da un costruttivo incontro a livello regionale tra 118, PS, neurologie e neuroradiologie.

Per quanto riguarda l’outcome dei pazienti trattati, l’Italia è in linea con il resto del mondo e con i dati della letteratura.

In Campania il biennio 2017/2018 ha segnato la svolta con l’organizzazione territoriale delle stroke unit nelle zone di Napoli (AORN Cardarelli) e Salerno (AOU Ruggi), e l’attesa per la prossima organizzazione dell’Ospedale del Mare di Napoli e degli spoke e hub definiti dalla Regione secondo il decreto 70 del 2015, aggiornato nel febbraio 2018.

 

INFORMAZIONI UTILI SUL PROGRAMMA DEI LAVORI DEL CORSO

Il Corso, articolato in cinque sessioni, vedrà dedicata all’ictus ischemico l’intera giornata di venerdì, mentre la mattinata del sabato vedrà come argomento di discussione l’emorragia subaracnoidea. Alla luce dei più recenti dati della letteratura, verranno analizzate le tecniche di selezione, di intervento e l’utilizzo di specifici dispositivi medici in quelle situazioni di vita reale che spesso non sono contemplate in letteratura.

Durante la prima giornata saranno trattate le zone d’ombra delle linee guida nella gestione dei pazienti con stroke ischemico. Nelle tre sessioni si discuterà:

  • delle problematiche dell’arrivo del paziente e della selezione con differenti tecniche Neuroradiologiche;
  • delle difficoltà nell’indicazione al trattamento sistemico o intra-arterioso e della scelta delle tecniche da utilizzare nei casi limite;
  • del supporto neurochirurgico e dell’utilità di un precoce e specifico periodo riabilitativo post-ictus.

Nella quarta e quinta sessione si discuterà di emorragia subaracnoidea. Ancora una volta l’attenzione sarà data a quelle situazioni di vita reale, in cui il comportamento gestionale non è ancora ben definito (es. ESA pediatrica – ESA in aneurismi multipli). Nello specifico saranno, poi, analizzate singolarmente le differenti tecniche di intervento endovascolare e neurochirurgico.

A rendere più costruttiva la discussione sarà la Presentazione dei Casi Clinici, presente in ben tre sessioni su quattro, che grazie al consueto e attivo confronto con Neurologi e Neurochirurghi, di rilevanza nazionale e internazionale, permetterà di mettere in pratica gli argomenti presentati nelle specifiche relazioni:

– la prima Presentazione “Vantaggi e svantaggi dei trattamenti ai limiti” venerdì 5 ottobre alle 15.15 centrerà la discussione sui casi di trattamento di trombectomia endovascolare e/o fibrinolitico endovenoso eseguito ai limiti delle indicazioni date dalle linee guida in riferimento anche alle nuove tecniche di selezione del paziente, di trattamento e i nuovi farmaci e dispositivi medici in commercio. Sempre più spesso, infatti, ci si trova nel conflitto tra le indicazioni dei protocolli o delle linee guida e la vita reale in cui siamo chiamati a gestire pazienti che per motivi vari non rientrano esattamente nelle indicazioni;

– nella seconda Presentazione “Il limite nelle diverse organizzazioni” venerdì 5 ottobre alle 17.55 verranno presentati casi clinici da alcuni Centri, che hanno una organizzazione hub/spoke differente, permettendo quindi di aprire la discussione sulle problematiche del workflow dei pazienti con ictus ischemico acuto, in quanto la comprovata efficacia della terapia endovascolare ha portato significative modifiche dei modelli gestionali-organizzativi con importanti differenze sul territorio nazionale;

– nella terza Presentazione “L’indicazione di un trattamento ai limiti” sabato 6 ottobre alle 11.30, infine, il fulcro della discussione sarà il trattamento sia endovascolare che chirurgico dello stroke emorragico. Ancora una volta l’innovazione tecnologica, i nuovi dispositivi medici in commercio e le nuove tecniche di utilizzo, sia in ambito Neuroradiologico Interventistico che Neurochirurgico hanno modificato significativamente la pratica clinica. È fondamentale, quindi, un aggiornamento continuo e una condivisione multidisciplinare per migliorare sempre la pratica clinica.

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