AMBIENTE: gli alberi della morte

Aldo Bianchini

Tragedia a Cava de' Tirreni: albero cade e uccide un medico oculista

CAVA T. e SALERNO – Ormai gli alberi che si spezzano e piombano sulle auto e, ancora peggio, sui passanti è materia di tutti i giorni; che gli alberi cadono e uccidono è una cosa molto mpiù grave.

In ballo l’ambiente e la sua tutela con la più classica delle domande: “A ci tocca la manutenzione degli alberi e di chi è colpa quando accadono fatti lussuosi ?”.

A Cava de’ Tirreni, un medico oculista “Gioacchino Mollo”, di 64 anni, stava portando come tutti i giorni il suo fedele Charlie (un cane di razza) a passeggio lungo il viale alberato percorso quotidianamente da anni; all’improvviso la tragedia, l’albero si spezza, crolla, investe e uccide il malcapitato medico; il fido cane rimane vicino a lui per ore, fino al momento della rimozione del cadavere.

 

Salice piangente in Via Orofino di SalernoDa Cava scendiamo a Salerno, zona Torrione; ci sono due alberi giganteschi che non vengono mantenuti da anni e anni.

In Via Orofino c’è un altissimo salice piangente che con la sua chioma rasenta la sommità di un palazzo di sei piani; da molti anni nessuno, dico nessuno, si interessa alla sua manutenzione; e la cosa sta provocando disagi notevoli.

Perché ? perché trattandosi di un salice piangente lascia cadere sul marciapiedi e sulla piazzetta limitrofa abbondante materiale olioso che mette a dura prova il passaggio normale dei tanti pedoni che attraversano quel punto preciso della zona, anche perché da lì si accede all’unica banca esistente a Torrione ed al supermercato ed anche al mercato generale di Via Robertelli.

 

Albero di sughero tra Via Torrione e Via Posidonia con Via A. de Leo

Alla confluenza tra Via Torrione, Via Posidonia e Via Andrea De Leo, di fronte alla Farmacia Grimaldi, c’è invece un grandissimo albero di sughero che si staglia nel cuore pulsante del rione.

Quell’albero è stato piantato una trentina di anni fa ed è stato letteralmente curato da un gruppo di miei amici; addirittura per loro cura fu anche supportato con dei paletti per non provocarne l’essiccazione perché stentava a radicarsi nel poco terreno che era stato messo a dimora sotto la piccola pianta.

Ora, grazie a quegli interventi ambientali, l’albero è gigantesco e lo si può apprezzare in tutta la sua bellezza. Però è troppo alto e necessiterebbe di due tipi di manutenzione: abbassamento della chioma ed estrazione del sughero per non provocarne la caduta.

 

Entrambi i grossi alberi costituiscono un gravissimo rischio per la circolazione strale e per la gente che in quella zona si sposta volentieri a piedi.

Ci sarà qualcuno dell’Amministrazione Comunale che risponderà al nostro appello e si preoccuperà di mettere in moto tutte le necessarie procedure per la manutenzione delle due piante ? spero tanto di sì, anche perché si rischia davvero di registrare qualche drammatico incidente, per non dire altro.

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