Elezioni 2020: Vittorio Esposito, ancora proiettato nel futuro nonostante la “multiproprietà” del Vallo !!

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Qualche giorno fa chiacchierando davanti ad un bar con due miei amici (Gaetano Arenare e Pierino Cusati) è venuta fuori, suggerita da Gaetano che è sempre molto arguto, una considerazione che da sola può rappresentare la situazione politico-istituzionale esistente da qualche decennio a questa parte nel Vallo di Diano, e non solo; una sola parola per definire una situazione complessa e sempre più ingovernabile: “multiproprietà”.

Difatti il concetto di multiproprietà è inteso come un qualcosa dove in tanti possono accedere con ilo versamento di piccole quote di denaro senza mai esserne i diretti proprietari e, spesso, senza neppure sapere a chi quella proprietà appartiene in quanto in quasi tutti i casi fa capo a società diversamente individuabili e con sedi fantasiose ai Caraibi.

Ebbene il Vallo di Diano è davvero paragonabile ad una grossa multiproprietà nella quale arrivano a turno i diversi ospiti che, dopo aver versato la quota di rispettiva competenza, prendono posto nel settore a loro assegnato e da lì cominciano a gestire il potere politico-amministrativo senza sapere neppure a quale padrone devono dar conto, tanto è fluttuante e mutabile la situazione ai vertici della politica provinciale e regionale.

Questa confusione di appartenenza e di ruoli ha prodotto il lento ed inesorabile abbandono a se stesso di tutto il territorio valdianese che è diventato una multiprorietà al contrario in cui arrivano da fuori per comprare spazi di potere, raccogliere voti ed andare via senza patimenti d’animo; non esiste un senso di appartenenza perchè, anche dalla base, fa difetto il concetto fondante che doveva nascere per volere di una scuola politica che neppure i grandi del passato (Quaranta, Ritorto, Pica, ecc.) hanno saputo o voluto fare. Nel Vallo tutti pensano di essere i migliori e di poter fare tutto e il contrario di tutto; ecco che può accadere che un sindaco del PD faccia campagna elettorale in favore di un candidato senza partito, ovvero che i candidati di una lista comunale a dimensione PD possano far campagna elettorale indifferentemente per il PSI, per il PD, per la Lega, per Italia Viva o per Forza Italia e Fratelli d’Italia.

In questo sconfortante guazzabuglio si salvano soltanto due-tre politici, sempre del Vallo, che ragionando in termini strettamente politici sanno di appartenere ad un progetto partitico e fanno di tutto per rappresentarlo sul territorio di loro competenza.

Uno di questi pochissimi è certamente Vittorio Esposito (sindaco di Sanza e presidente del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo) che nel suo speciale pedigree annovera una lunga, elaborata e variegata attività politica: consigliere comunale, sindaco, consigliere e presidente della comunità montana Vallo-Tanagro, presidente centro sportivo meridionale e commissario del Bacino Sa/3 per la raccolta dei rifiuti, e tante altre cose.

Ebbene Vittorio Esposito non ha mai fatto parte della cosiddetta multiproprietà, soprattutto quando essa è riferita al complesso ed articolato mondo politico-istituzionale del Vallo di Diano; Esposito è stato sempre di sinistra ed ha seguito, con disciplina di partito, tutte le evoluzioni che essa ha avuto fino all’attuale Partito Democratico (PD); insomma è nato come uomo di partito ed è rimasto tale, anche quando (unico politico del Vallo) ebbe un durissimo scontro con Vincenzo De Luca e passò con Antonio Bassolino; e infine per ritornare alla corte deluchiana fino a diventare l’unico vero punto di riferimento valdianese del potente visir di Ruvo del Monte.

Sul piano personale il sindaco di Sanza, che si accinge a ritornare nel prossimo futuro alla presidenza della Comunità Montana, può anche apparire un po’ rude e finanche dialetticamente aggressivo,  ma è soltanto la sua maschera caratteriale; in fondo è una persona abbastanza mite e molto legata al suo lavoro di medico che esercita con passione e dedizione da oltre trent’anni: “Nella mia scaletta personale al primo posto c’è la famiglia, poi la professione di medico e, infine, la politica” è questo che Vittorio Esposito dice spesso ai suoi interlocutori più vicini. Così come dichiara la sua piena disponibilità a dare spazio ai giovani meritevoli ed a far loro da mentore; giovani che, purtroppo, nel Vallo si contano sulle dita di una sola mano.

Per quanto riguarda il mio rapporto diretto con lui mi sento in obbligo di affermare che Vittorio sa essere rude e deciso ma anche affettuoso e comprensivo. Alcuni anni fa, per un mio articolo un po’ sopra le righe, litigammo di brutto; ma poco tempo dopo andammo insieme a cena e capii che l’uomo Esposito aveva ed ha un profondo rispetto del ruolo degli altri, finanche dei giornalisti.

Un personaggio, Vittorio Esposito, che pur venendo dal passato può, a giusta ragione, essere proiettato anche nel futuro.

 

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