Fonderie Pisano: è sfida tra imprenditoria e politica

 

Aldo Bianchini

SALERNO – “Siamo pronti a confrontarci con tutti i sindaci dell’area di Buccino e dell’intero comprensorio in relazione al nostro progetto per la realizzazione del nuovo stabilimento, in piena sintonia con le esigenze della cittadinanza e dei suoi rappresentanti istituzionali. E’ il momento di rendere operativo un progetto all’avanguardia e non inquinante”; queste le parole chiare ed inequivocabili pronunciate dall’ing. Ciro Pisano (amministratore delegato della Fonderie Pisano s.p.a.) martedì 21 luglio scorso nella sede di Confindustria Salerno in occasione della presentazione del progetto di realizzazione del nuovo stabilimento delle Fonderie Pisano nell’area industriale di Buccino (Sa) alle aziende presenti in detta area Asi, ricevendone suggerimenti tecnici ed apprezzamenti.

La consapevolezza di chi, come me, si accinge a commentare l’avvenimento da osservatore distaccato e non influenzabile si muove su due piani distinti; il primo riguarda il compassato e ormai storico chiacchiericcio della politica; il secondo riguarda la risolutezza con cui l’imprenditoria affronta gli argomenti e cerca di pianificarli alla stregua di progetti esecutivi, ben al di là degli interessi specifici aziendali che non vanno, comunque, mai sottaciuti.

Sulla base di questi principi mi viene spontaneo affermare che il noto industriale salernitano Ciro Pisano è uscito alla scoperto ed ha lanciato la sua sfida non solo alla politica parlante e inconcludente, ma anche alle amministrazioni comunali della zona di Buccino, ivi comprese tutte le imprese presenti in quel territorio e che dalla creazione di un moderno e nuovo stabilimento industriale (in linea con l’ambiente e con le esigenze della cittadinanza)   che potrebbe diventare presto il simbolo della volitiva progettualità dell’industria pesante che in altre regioni d’Italia non avrebbe alcun ostacolo per una completa e positiva affermazione.

L’ingegnere Pisano, dalla sede più appropriata per un industriale, ha lanciato la sua sfida a tutti quegli amministratori politicanti e parlanti che pensano e credere di trovare la soluzione ai loro problemi sempre e soltanto sull’erba del giardino del vicino; soprattutto se si tratta di problemi legati all’ambiente ed alla sostenibilità di una vita speciale e non inquinante. Cose queste che molto spesso vengono sbandierate da tutti senza avere il minimo di conoscenza di ciò di cui i parla e per cui si combattono anche battaglie giuste ed appropriate.

Nel caso delle Fonderie Pisano, invece, a causa anche dei vari Comitati nati e cresciuti all’ombra di una politica politicante e fuorviante, il problema è più grosso perché le contestazioni sono nate e son o state portate aventi sull’onda di una sola parola d’ordine: “attaccare sempre e comunque le Fonderie di Fratte”, anche con un ricorso o con una petizione al giorno. Questo non è cultura del buonsenso e del dialogo concertato, è strafottenza di carattere quasi arrogante e gravemente ottuso; in altri Paesi sarebbe stato sicuramente già stroncato. Ma fortunatamente anche nel nostro Paese è destinato a perdere in quanto il tutto è assolutamente strumentale (checchè ne possa pensare Concita De Gregorio che l’anno scorso si è dilettata a dileggiare le Fonderie con il suo “FuoriRoma”) e deviatamente politico con l’aggravante che gli stessi Comitati non hanno la consapevolezza che aggrapparsi alla politica è l’inizio della fine di ogni discorso logico e creativo anche per l’economia e l’occupazione di un territorio.

Ecco perché le parole lucide, democratiche e piene di progettualità pronunciate dall’ing. Pisano assumono la veste della sfida reale e concreta nei confronti della politica, degli amministratori e della stessa cittadinanza.

Il 21 luglio scorso è stata lanciata la sfida, tocca a tutti gli altri raccoglierla anche al fine di discuterla e possibilmente migliorarla nell’ottica del bene comune, così come l’azienda Pisano ha annunciato pubblicamente di voler fare.

 

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