COVID-19: il pericolo dei trasporti !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Da qualche mese non scrivevo più del Covid; dopo i mesi invernali in cui ne abbiamo viste di cotte e di crude speravo davvero di non doverne scrivere più.

Invece ci risiamo, e con incognite ancora maggiori della prima tornata, quella con i morti trasportati sui carri militari in una Bergamo buia, desolata e abbandonata.

Venerdì scorso il governatore Vincenzo De Luca ha chiuso tutte le scuole della Campania, benissimo; anche il TAR gli ha dato ragione ma si intuisce che non poteva fare altrimenti quando dinanzi ad ogni cosa c’è l’interesse per la salute pubblica. Ancora una volta De Luca ha intuito con largo anticipo su tutti cosa doveva fare per evitare drammi successivi.

I filosofi della contraddizione a tutti i costi sostengono che la scuola è uno dei luoghi più sicuri del Paese; io non la penso così. Anche perché il flusso dei milioni di ragazzi da casa verso la scuola, e viceversa, si espone ed espone ad una tipologia molto variegata di contagi; soprattutto nelle città e nelle metropoli

Naturalmente non sono solo i mezzi di trasporto che andrebbero rivisti, rivisitati e ripensati per adeguarli alle attuali e future necessità di una cambio di vita e di abitudini radicali; lo sforzo degli Stati dovrà essere canalizzato da oggi in poi verso il messaggio culturale che qualcosa è cambiata nella nostra vita di tutti i giorni. Ci vuole, cioè, un’educazione civica diversa; altrimenti le scuole rimarranno chiuse a lungo e noi tutti non andremo da nessuna parte.

Sembra una nuova bergamasca” ha detto ieri il prof. Pietro Marino di Milano; speriamo non sia così.

Ieri, insieme a mia moglie, sono andato da Torrione dal medico di base (dr. Angelo Villani con studio in via F. Gaeta) a Pastena.

Nello studio un’organizzazione ai limiti della perfezione; appuntamento alle ore 10.30, vaccinazioni alle ore 10.31, uscita dallo studio alle ore 10.35; meglio di così non si può.

I problemi sono iniziati in concomitanza con il ritorno a casa, da Pastena verso Torrione; ho dovuto fare uso del pullman di BusItalia; ho atteso una ventina di minuti e poi sono salito sul mezzo seminuovo e, devo dire, ben tenuto dal punto di vista della pulizia (non so dire altrettanto per gli aspetti di sanificazione !!).

Appena entrato nel mezzo la sorpresa: stracolmo, nessuna distanza, tutti ammassati e in piedi in una stretta soffocante che mi ha ricordato i tempi della scuola superiore quando da Torrione dovevo ogni mattina arrivare sul Carmine servendomi del bus n. 11 della mitica Sometra anni ’60.

Esercizi quasi ginnici per obliterare i biglietti, poi il momento della discesa dopo poco più di cinque minuti di viaggio.

E qui la nuova sorpresa; la gente che aspettava sul marciapiedi della fermata di Torrione pretendeva di salire, così come è salita, dalla porta che deve essere utilizzata solo per scendere; un po’ di parapiglia ma alla fine chi doveva scendere, seppure tra mugugni e qualche parolina di troppo, è riuscito a scendere. Il caos e la vicinanza non è stata più controllabile, alla faccia delle mascherine e del distanziamento; e su quel bus non c’erano gli studenti.

 

Cosa intendo dire con il predetto racconto, semplicemente che tutti dovremo rifarci un sereno esame di coscienza e riprendere ad ascoltare che ha più elementi di valutazione di noi, senza dover ricorrere al TAR per contestare le ordinanze che non vengono mai fatte per divertimento.

2 thoughts on “COVID-19: il pericolo dei trasporti !!

  1. IL GOVERNO SCARICA LA RESPONSABILITA’ DEL COPRIFUOCO SUI SINDACI?
    I Sindaci con il cerino in mano? Nel dpcm CONTE scompare la parola SINDACI per le restrizioni anti-movida:’’delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico dopo le ORE 21,00’’. “Il governo ha voluto scaricare la responsabilità del coprifuoco sui SINDACI: non è possibile che siano i sindaci a chiudere le piazze e le vie della movida. I SINDACI non possono controllare, per questo abbiamo preteso che sparisse dal testo del Dpcm la parola SINDACO”. Lo ha detto Antonio Decaro, Sindaco di Bari e presidente Anci. “Non ci piacciono le ordinanze-spot: se non possono esserci controlli, la norma è priva di senso. È stata commessa una scorrettezza istituzionale, non parteciperemo più a riunioni di regia perché tanto la presenza dei Sindaci è inutile. Si incontrano i ministri con i presidenti di regione e decidono in autonomia. Il governo decide senza tener conto delle esigenze locali”. “Abbiamo considerato una scorrettezza istituzionale approvare una norma di cui non si era discusso”, ribadisce Decaro a proposito del nuovo Dpcm. “I Sindaci non si sottraggono alle responsabilità – ha detto Decaro – ma a noi è sembrato inserire quella norma nel decreto senza dire nulla ai Sindaci un modo per scaricare la responsabilità del coprifuoco sui sindaci davanti all’opinione pubblica. Nel testo definitivo è stato tolto il riferimento esplicito ai Sindaci che c’era nella bozza. Ma non si dice a chi competerebbero quelle misure: se ai Sindaci, ai Prefetti, ai Presidenti di Regione? Né con quali mezzi si possano attuare?

  2. Il Governo cinque mesi fa aveva annunciato l’assunzione di circa 60 mila “assistenti civici” per vigilare sulla ripartenza del paese ?Il Governo dopo i famosi ‘’NAVIGATOR’’ aveva annunciato gli ‘’ASSISTENTI CIVICI’’, infatti la Protezione civile avrebbe dovuto pubblicare un bando per reclutare circa 60 mila cittadini inoccupati, tra coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza e chi usufruisce di ammortizzatori sociali? Il bando doveva essere rivolto a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali? Dovevano essere individuati su base volontaria, coordinati nell’emergenza dalla Protezione civile, che indicava alle Regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale, e impiegati dai Sindaci per attività sociali, per collaborare al rispetto del distanziamento sociale e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione? La necessità primaria era quella di creare un gruppo di persone che potevano svolgere delle mansioni di controllo e di assistenza nella fase di riapertura del Paese?I Comuni avrebbero potuto avvalersi del contributo degli ‘assistenti civici’ per far rispettare tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus, a partire dal distanziamento sociale?Parole di allora del Ministro Boccia e del Presidente ANCI Decaro:”Ora è il momento di reclutare tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico”.”Sono stati i volontari, con noi amministratori a prendersi cura di chi aveva più bisogno nella fase del lockdown. È ai volontari che vogliamo affidare le nostre comunità in questa nuova e complessa fase”? “Quella in cui proviamo a convivere con il virus e impariamo a difenderci, anche tornando a una vita meno compressa dai divieti. Da questa emergenza possiamo uscire solo collaborando ognuno per la sua parte?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *