Martedì 9 febbraio 18 esima edizione del Safer Internet Day 2021: la Giornata mondiale dedicata all’uso più sicuro di Internet,specialmente per i più piccoli.

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Il 9 febbraio è la 18 esima edizione del  Safer Internet Day 2021, la Giornata mondiale dedicata all’uso positivo di Internet per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea. Sono previsti webinar, laboratori digitali  e la presentazione ufficiale delle nuove Linee di orientamento del Ministero dell’Istruzione per la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo.Quest’anno la Giornata mondiale della sicurezza in Rete assume una valenza ancora  più significativa, l’emergenza sanitaria ha inciso sulle abitudini degli adolescenti italiani e, in particolare, sull’approccio al mondo virtuale e al digitale. Le iniziative sono iniziate già domenica 7 febbraio,con la celebrazione della quinta Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo.Il 2020, con l’emergenza sanitaria, ha inciso notevolmente sulla vita digitale dei giovani . Secondo quanto emerge dalla ricerca realizzata per “Generazioni Connesse” ,in occasione del Safer Internet Day 2021, 6 adolescenti su 10 dichiarano di passare più di 5 ore al giorno connessi. Solo 12 mesi fa erano 3 su 10. Un ragazzo su 5 si dichiara “Sempre connesso”.Non si esclude che il maggior tempo speso online abbia portato le ragazze e i ragazzi ad una maggiore esposizione ai rischi della rete, e fra questi, al cyberbullismo: il 59% pensa che le prepotenze online siano aumentate. Se tra i giovani adolescenti, dunque, cominciano a fare effetto le campagne sull’uso consapevole della Rete, non bisogna, tuttavia, abbassare la guardia. L’educazione digitale è l’unico efficace strumento a disposizione di studenti, insegnanti e genitori per prevenire e/o  affrontare le situazioni più complesse.Il Ministero dell’Istruzione è impegnato  sul fronte della prevenzione del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e, più in generale, di ogni forma di violenza. Tra i principali compiti della scuola, infatti, vi è quello di favorire l’acquisizione delle competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole. Tali indicazioni sono previste  anche nella Legge 20 agosto 2019 n. 92 “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica” che prevede, nell’ambito dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica, l’educazione alla cittadinanza digitale. L’intento delle linee guida è  ridurre e contrastare i fenomeni negativi che colpiscono i ragazzi.Le scuole potranno offrire un contributo alle celebrazioni del Safer Internet Day 2021che  è diventato un appuntamento atteso per  gli operatori del settore e le istituzioni scolastiche. Il  bullismo  è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima incapace di difendersi, ripetute nel tempo. Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, attuate in ambiente scolastico ed  extrascolastico. La tecnologia consente ai bulli di  perseguitare con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet. Il bullismo diventa in questo modo cyberbullismo. Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni, reiterate nel tempo, aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chatt, istant messaging, siti web, telefonate, ecc.), il cui obiettivo e quello di provocare danni ad un coetaneo incapace a difendersi. La legge 29 Maggio 2017, n.71, recante: “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del cyberbullismo”,rappresenta un fondamentale approdo per le strategie di contrasto al cyber bullismo. Il cyberbullismo,pur non configurandosi quale figura autonoma di reato, apre la strada a diverse fattispecie penalmente perseguibili, come i reati di diffamazione,atti persecutori,percosse, istigazione al suicidio. La legge n. 71, del 29 maggio 2017, interviene in materia di cyberbullismo. Non esiste nell’ordinamento un reato di bullismo, anche se entrambi i fenomeni possono manifestarsi attraverso condotte riconducibili a diversi illeciti, perseguibili in sede civile e penale: dalle percosse alle lesioni, dalla diffamazione aggravata dall’utilizzo dei social, all’istigazione all’odio razziale.

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