Da segnalazioni , piu’ frequenti e allarmanti in questo periodo, si evincono:
-permanenze troppo lunghe presso il Pronto Soccorso Presidio del Ruggi ;
-percorsi ancora non ben differenziati tra pazienti Covid e non;
-pazienti con franchi sintomi da Covid stazionano ore presso il Pronto Soccorso del Presidio Ruggi
e poi vengono trasferiti al Presidio Da Procida, con un imprecisato numero di viaggi di
trasferimento tra i due plessi.
Vorremmo ritornare a proporre, con uno spirito collaborativo:
-che sarebbe utile un Pronto Soccorso al Da Procida, in modo tale da accogliere in questo Presidio
i sospetti Cocid, effettuare loro il tampone e solo e se risultassse negativo, il paziente verrebbe
trasferito al Ruggi, posizionandolo nelle stanze dell’OBI, all’uopo diventate grigie, in attesa di
conferma dell’esito negativo del tampone;
-al Da Procida, dunque, dovrebbe essere allocata un’altra apparecchiatura per precessare i tamponi,
utile magari anche per controlli a distanza;
ulteriore criticita’ e’ l’assistenza riabilitativa ai pazienti Covid:
lLe prestazioni riabilitative sono comprese nei LEA e quindi essenziali. In tutti gli ospedali Covid la riabilitazione viene garantita in tutte le fasi assistenziali, dalla terapia intensiva ai setting successivi fino alla dimissione e, quindi, al territorio.
Presso il presidio Da Procida i pazienti non hanno mai avuto e non hanno , tuttora, nessuna assistenza riabilitativa;
-va immediatamente attivata la presa in carico nella fase acuta, l’inizio precoce del trattamento,la
Predispozione del programma terapeutico personalizzato e la definizione del percorso riabilitativo
Per i pazienti post-Covid, per quelli positivi seppur clinicamente guariti e per i dimessi
Socialmente deboli o con postumi da affrontare in regime di ricovero.Tutto cio’ e’ compito della
UVBR che va attivata nell’immediatezza ed in sinergia con la UVBR dell’ASL.
Chiedevamo e chiediamo che a tal fine venga utilizzato il periodo ex ortopedia di Torre Angellara,
che potrebbe ospitare, anche, le attivita’ riabilitative non Covid, un centro per la ricerca e
predisposizione di ausili e protesi e un centro vaccinale, in modo da non inficiare le funzioni
essenziali del Presidio Ruggi che e’ deve rimanere un Dea di secondo livello non Covid.
Tutto questo dovrebbe essere valido sia per il protrarsi del Covid, e per eventuali nuove pandemie.
In attesa di un confronto, si inviano cordiali saluti.
LA COORDINATRICE TERR.LE LA COORDINATRICE PIT SALUTE
(CPS MARGARET CITTADINO) (CPSE MARIA GRAZIOSO)
LA RESP.LE DELLE MALATTIE RARE RAPPORTI REG.LI CON DELEGA-SEGRET.A
(CPS MARIA PASTORE) (L’AMM.VO PASQUALE TROTTA)
organizzazione Presidio COVID finalizzato all’ottimizzazione dei percorsi per ridurre i contagi e i danni ai pazienti.
Da segnalazioni , piu’ frequenti e allarmanti in questo periodo, si evincono:
-permanenze troppo lunghe presso il Pronto Soccorso Presidio del Ruggi ;
-percorsi ancora non ben differenziati tra pazienti Covid e non;
-pazienti con franchi sintomi da Covid stazionano ore presso il Pronto Soccorso del Presidio Ruggi
e poi vengono trasferiti al Presidio Da Procida, con un imprecisato numero di viaggi di
trasferimento tra i due plessi.
Vorremmo ritornare a proporre, con uno spirito collaborativo:
-che sarebbe utile un Pronto Soccorso al Da Procida, in modo tale da accogliere in questo Presidio
i sospetti Cocid, effettuare loro il tampone e solo e se risultassse negativo, il paziente verrebbe
trasferito al Ruggi, posizionandolo nelle stanze dell’OBI, all’uopo diventate grigie, in attesa di
conferma dell’esito negativo del tampone;
-al Da Procida, dunque, dovrebbe essere allocata un’altra apparecchiatura per precessare i tamponi,
utile magari anche per controlli a distanza;
ulteriore criticita’ e’ l’assistenza riabilitativa ai pazienti Covid:
lLe prestazioni riabilitative sono comprese nei LEA e quindi essenziali. In tutti gli ospedali Covid la riabilitazione viene garantita in tutte le fasi assistenziali, dalla terapia intensiva ai setting successivi fino alla dimissione e, quindi, al territorio.
Presso il presidio Da Procida i pazienti non hanno mai avuto e non hanno , tuttora, nessuna assistenza riabilitativa;
-va immediatamente attivata la presa in carico nella fase acuta, l’inizio precoce del trattamento,la
Predispozione del programma terapeutico personalizzato e la definizione del percorso riabilitativo
Per i pazienti post-Covid, per quelli positivi seppur clinicamente guariti e per i dimessi
Socialmente deboli o con postumi da affrontare in regime di ricovero.Tutto cio’ e’ compito della
UVBR che va attivata nell’immediatezza ed in sinergia con la UVBR dell’ASL.
Chiedevamo e chiediamo che a tal fine venga utilizzato il periodo ex ortopedia di Torre Angellara,
che potrebbe ospitare, anche, le attivita’ riabilitative non Covid, un centro per la ricerca e
predisposizione di ausili e protesi e un centro vaccinale, in modo da non inficiare le funzioni
essenziali del Presidio Ruggi che e’ deve rimanere un Dea di secondo livello non Covid.
Tutto questo dovrebbe essere valido sia per il protrarsi del Covid, e per eventuali nuove pandemie.
In attesa di un confronto, si inviano cordiali saluti.
LA COORDINATRICE TERR.LE LA COORDINATRICE PIT SALUTE
(CPS MARGARET CITTADINO) (CPSE MARIA GRAZIOSO)
LA RESP.LE DELLE MALATTIE RARE RAPPORTI REG.LI CON DELEGA-SEGRET.A
(CPS MARIA PASTORE) (L’AMM.VO PASQUALE TROTTA)