Gli eco-incentivi della Rottermeier.

da Antonio Cortese

 

Da anni non c’è pubblicità di questa o quell’autovettura, motocicletta o elettrodomestico che non sia pubblicizzata con gli eco-incentivi  economici.  Misure previste in testi di legge dai tempi della marmitta catalitica anni novanta alle disposizioni euro2 euro3 e via dicendo. Non si capisce quale forma di meschinità debba vietare o limitare l’uso delle bici elettriche e dei monopattini. Forse perché una nuova squadra di governo ne avallò l’acquisto proprio seguendo la moda delle pubblicità che ogni momento si fanno scudo con tali garanzie ambientali. Invece succede che prima e durante le campagne elettorali non si sa quali burocrati con la sindrome della professoressa Rottermeir, e alcuni politici con la moglie vittima della stessa, si ingelosiscano a tal punto da passarne alla proibizione. Non c’è alcun prospetto di alcun studio di architettura che non ne configuri l’uso,  generazioni di progettisti che hanno sempre disegnato i viali della realtiva città o quartiere dal quieto vivere percorsi da monopattini e cicli elettrici. Non c’è fiera, esposizione o expo europea che non ne abbia illustrato la positività come normale e felice alternativa nei manifesti o video su teloni e proiezioni in 3d in almeno trent’anni. “Ma come “ – avranno pensato forse tali caporali – “ ho impiegato una vita per comprarmi il suv, e mò vengono questi  freschi freschi a sfrecciarmi davanti con un “cosariello”?” All’epoca della diffusione dei telefonini gli stessi ne proibivano l’uso in ogni situazione; e per farglielo capire che il capodanno duemila é già passato da anni ce n’è voluta di pazienza. Speriamo di portarne di meno questa volta.

 

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