Scusate se insisto, so’ fondamentalista.

 

 

da Antonio Cortese (giornalista)

 

On. Marco Pannella

Sperando di aver digerito una settimana di sbornie mediatiche sui diritti femministi, che almeno avranno arricchito nel contempo le case di stelle natalizie, le piantine, i fiori si intenda, ecco che in america comincia un mese di manifestazioni sul tema dell’aborto sul quale la Corte Suprema si deve pronunciare su richiesta degli stati più conservatori, che ne vogliono invece limitare la legittimità. Come un fantasma su Radio Radicale Marco Pannella ancora si difende a proposito con trasmissioni, conferenze e interviste che continuano a rullare nel palinsesto, anche perché almeno l’omonimo partito non ha ancora un successore del rivoluzionario garbato italiano.  Lo trovi oggi un politico che fa lo sciopero della fame?  Non essendoci, gli italiani, nella nazione più cattolica avranno lasciato andare dando per scontata la conquista dei radicali sessantottini ed ecco che riemerge la difesa delle tesi clericali, secondo cui si tratterebbe sempre e comunque di omicidio. Nel tourbillon di picchetti sindacali e di associazioni più svariati, più a dimostrare un perbenismo che altro poiché con la pancia piena é difficile ottenere risultati positivi, i media francesi in particolare hanno martellato su questa tematica e dell’esistenza in particolare in Gambia della sindrome di immunodeficienza acquisita, che ancora flagella determinate popolazioni. Il risalto da parte delle emittenti d’oltr’alpe viene dato dal paese a cui più stanno a cuore i principi cardine delle lotte per i diritti di chicchessia, almeno in Europa, oggi. (Gente che non si distrae). Per gli inglesi basta l’otto marzo mentre in Italia é diventata ovviamente una moda, trasformandosi in un genere di intrattenimento fino all’esagerazione che é diventato un nuovo filone thriller: il femminicidio;  purtroppo più nella realtà che nelle pellicole montate a suon di bit, byte e sat. Quindi si spiega facilmente il riemergere dei bigotti tradizionalisti, dato che il permissivismo senza controllo danneggia più le quote rosa , più numerose che mai in ogni governo, ma più fallimentari di una sola Giovanna d’Arco messe assieme.

 

 

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