L’ANTITRUST ha sanzionato per pratiche commerciali aggressive e ingannevoli nove società che iscrivevano nelle proprie banche dati microimprese che non ne avevano fatto richiesta e pretendevano il pagamento di ingenti somme.

da Pietro Cusati

 

 

 

 

 

 

 

 

Roma ,26 gennaio 2022. Nove società iscrivevano nelle proprie banche dati microimprese che non ne avevano fatto richiesta e pretendevano da loro ingenti somme ,si tratta di pratiche diffuse sull’intero territorio nazionale. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato complessivamente per circa 5 milioni di euro le società Mulpor Company S.r.l., Ibcm – International Business Convention Management Ltd, Seo Marketing S.L., Inversiones Dgsm S.r.l., C.L. Business Conflict Solutions Management Ltd, Credit Intelligence Kft, Wipot d.o.o., Servizi Imprese di Palma Roberto e Medianet One S.r.l., per pratiche commerciali aggressive e ingannevoli. Secondo l’ANTITRUST spesso le pratiche, in genere attuate da società estere, sono seguite da un’intensa attività di recupero del credito ingiustamente vantato, tramite solleciti, diffide e talvolta con la minaccia di intraprendere azioni giudiziarie internazionali per il recupero coattivo che possono risultare particolarmente costose.I casi sanzionati dall’Antitrust, Mulpor Company S.r.l. e Ibcm – International Business Convention Management Ltd hanno diffuso presso centinaia di microimprese comunicazioni strutturate in modo ingannevole, nella forma e nel contenuto, come se provenissero dall’Ente organizzatore di una o più manifestazioni fieristiche cui avevano partecipato di recente, allo scopo di ottenere la sottoscrizione di un oneroso servizio pubblicitario. Ibcm, in particolare, ha continuato ad inviare alle microimprese ingannate solleciti, diffide e minacce di procedere alla riscossione coattiva di quanto ingiustamente preteso mediante azioni giudiziarie internazionali. Seo Marketing S.L. ha continuato a inviare ad alcune microimprese comunicazioni fuorvianti per indurle a sottoscrivere un servizio di annunci pubblicitari, accessibile tramite il sito internet www.eu-businessregister.com, pretendendo anche il pagamento del servizio mai consapevolmente richiesto.Mulpor Company S.r.l., Ibcm – International Business Convention Management Ltd e Seo Marketing S.L. sono risultate inottemperanti a precedenti decisioni assunte dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Inversiones Dgsm S.r.l., C.L. Business Conflict Solutions Management Ltd e Credit Intelligence Kft hanno indotto a sottoscrivere in modo inconsapevole un abbonamento triennale al database collegato al sito internet http://www.expo-guide.com, pretendendone il pagamento tramite solleciti molesti, espressioni intimidatorie e minacce di costose e temerarie azioni legali internazionali.  In questo caso a dicembre 2020 è stata ordinata la sospensione cautelare delle attività connesse a “Expo Guide”, a causa del coinvolgimento di numerosissime microimprese italiane e dell’aggressività della pratica.-  Wipot d.o.o., sfruttando un nome e un logo facilmente confondibili con quelli di organizzazioni istituzionali deputate alla tutela della proprietà intellettuale (quale Wipo), ha richiesto il pagamento di oltre 900 euro per un adempimento presentato ingannevolmente come obbligatorio e proveniente da un’istituzione internazionale. In realtà la somma richiesta doveva remunerare l’iscrizione inconsapevole ad un servizio pubblicitario offerto dalla società. Servizi Imprese di Palma Roberto e Medianet One S.r.l. hanno inviato a microimprese di nuova costituzione comunicazioni ingannevoli comprensive di un bollettino postale precompilato con i dati aziendali della società destinataria. Inoltre hanno preteso il pagamento di importi tra 268 euro e 315 euro circa, lasciando intendere in modo erroneo che si trattasse di adempimenti obbligatori connessi all’iscrizione alla Camera di Commercio.

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