Mandia e Catona vogliono lasciare Ascea.Due territori montani del Cilento, a due chilometri dal comune di Ceraso e a circa 20 da Ascea chiedono un riordino amministrativo, tolta anche la Guardia Medica.


 


da ENRICO TROTTA

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel Parco del Cilento, due borghi molto produttivi, come Mandia e Catona, si ribellano in qualche modo all’attuale assetto amministrativo. Infatti questi due borghi attualmente fanno parte del comune di Ascea. Ma l’amministrazione comunale di Ascea non considera minimamente le esigenze di Mandia e Catona, poiché egoisticamente pensa solo al capoluogo sul mare.  L’ultimo “tradimento” fatto a Mandia e Catona, è stato anche il taglio sanitario e la conseguente eliminazione della Guardia Medica. Così anziani e bambini, in caso di necessità, per una visita medica dovrebbero accollarsi a proprie spese 20 chilometri di strada tortuosa e con fondo stradale dissestato per recarsi ad Ascea capoluogo.

Chi non ha un’auto si trova così in totale difficoltà. Anche i bus sono una chimera, un sogno. Le scuole elementari e medie e dell’infanzia sono state chiuse.  Anche il diritto all’istruzione così a Mandia e Catona è stato fortemente penalizzato.

E’ dunque normale che di fronte a tutto ciò le centinaia di abitanti dell’area di Mandia e Catona si sentano fortemente frustrati e penalizzati da un’Amministrazione Comunale, spesso non solo sorda ma anche arrogante nei confronti di due straordinari borghi collinari, che il comune di Ceraso è pronto ad accogliere a braccia aperte, per riconoscere i giusti diritti di una popolazione laboriosa e ricca di attività produttive anch’esse fortemente penalizzate dal capoluogo Ascea, che fa solo aumentare il malcontento socio-economico dell’area.

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