L’antitrust ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di undici società per presunto cartello di carburanti per autotrazione nella zona extra-doganale di Livigno (SO).

da Pietro Cusati

 

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di undici società che gestiscono  distributori di carburanti per autotrazione nella zona extra-doganale di Livigno (SO) ,che non ha alcun legame con i recenti incrementi dei prezzi dei carburanti nell’intero territorio nazionale, fenomeno sul quale pure l’Antitrust sta svolgendo alcuni approfondimenti. L’istruttoria dell’antitrust intende verificare  se i prezzi dei carburanti a Livigno (SO), a causa del presunto cartello, siano aumentati più di quanto ci si sarebbe potuto attendere in presenza di una libera concorrenza tra operatori, a danno dei consumatori finali. L’area interessata, proprio per il particolare regime fiscale sui carburanti, ha un importante rilievo commerciale e attira consumatori anche da zone limitrofe. Il “NSA”, il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza ha segnalato una  possibile intesa restrittiva nel settore della distribuzione dei  carburanti per autotrazione , in particolare, nell’area del Comune di Livigno (SO), corrispondente a una zona extra-doganale in regime di agevolazione fiscale su tutti i generi sottoposti ad accisa, inclusi i carburanti per autotrazione. La segnalazione del NSA origina, a sua volta, da una segnalazione da parte della Tenenza della Guardia di Finanza di Bormio .  La segnalazione  individua 12 operatori, titolari dei 13 punti vendita della zona extradoganale in agevolazione fiscale di Livigno (SO), per i quali sussistono evidenze di una chiara e persistente parità dei prezzi alla pompa praticati e per cui, in molti casi, sussistono evidenze documentali  di una esplicita concertazione di prezzo. Le condotte  si inseriscono in un contesto locale caratterizzato da un particolare regime fiscale. Infatti, il Comune di Livigno (SO) gode, ai sensi della legge 17 luglio 1910, n. 516, dello status di zona extra-doganale. Pertanto, con riferimento specifico al prezzo dei carburanti ,che non sono l’unico prodotto interessato dai benefici fiscali, esso risulta privo della componente fiscale che  costituisce storicamente una gran parte del prezzo finale dei carburanti, rappresentata da accise e IVA. Sia le accise,imposte fisse sui consumi, sia l’IVA (imposta sul valore aggiunto) non trovano infatti applicazione nell’area di Livigno (SO), dove, invece, l’unica componente di costo che si somma al c.d. costo industriale del carburante è rappresentata da “diritti speciali”, pari a 0,25 € su ogni litro di benzina e 0,155 € su ogni litro di gasolio per autotrazione. L’istruttoria trae origine da precedenti indagini eseguite dalla Guardia di Finanza. In particolare, nel dicembre 2021, la GdF ha trasmesso all’Autorità documentazione comprovante il fatto che, a partire dal 2012, è in atto uno scambio di informazioni tra gli operatori attivi a Livigno (SO) in modo da concordare i prezzi da praticare alla pompa. L’Antitrust, utilizzando la banca dati del Ministero dello Sviluppo Economico (OsservaPrezzi Carburanti) ha potuto verificare che dal 2014  i dodici impianti di distribuzione di carburante che si trovano a Livigno(SO) hanno sempre praticato lo stesso prezzo per benzina e gasolio .

 

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