SCABEC: Alfonso Malangone (Ali per la Città) mi scrive ….

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Ringrazio davvero moltissimo Alfonso Malangone (esponente di Ali per la Città che l’anno scorso ha cercato democraticamente di portare il proprio contributo per quella che tutti indicano come “La svolta di Salerno); lo ringrazio perché innanzitutto ci ha messo la faccia e poi perché il contenuto della sua lettera non è la solita solfa di cose ovvie; lui fa un’analisi documentale sulla genesi, l’esistenza e la gestione della SCABEC, senza lasciarsi trasportare dall’enfasi (anche giusta) di chi si oppone al regime monopolistico di De Luca (prima sindaco di Salerno e adesso anche governatore della Campania) che appare sempre più non intaccabile da chicchessia e da qualsivoglia azione politico-giudiziaria.

E lo ringrazio, infine, perché la lettera non fa altro (a mio avviso) che confermare tutto quanto ho scritto sulla Scabec in questi ultimi tempi.

Naturalmente Malangone fa una disamina attenta incentrata, innanzitutto, sulle regole scritte che afferiscono la Scabec come promanazione della Regione Campania, e quindi eterodiretta dalla stessa Regione (leggasi De Luca !!); ed è soltanto questo il punto in cui la lettera differisce dal mio modo di vedere la questione che partendo dalla mala gestione della politica sfocia in quella stortura che io definisco da sempre come “comportamento etico”, troppo vincolato alle esigenze del padrone di turno, da parte di chi viene chiamato a gestire dentro nostro, cioè pubblico.

Ma è il vulnus della politica che non sa e non fa crescere il senso del comportamento etico, ed è, purtroppo, anche il vulnus di tutti quelli chiamati a gestire la cosa pubblica che spesso, pur di continuare a farlo, calpestano anche la propria dignità.

I dimissionari vertici della Scabec - da sinistra: Rosalia Santoro, Assunta Tartaglione e Aniello Salzano

Probabilmente i membri dimissionari del CdA – Scabec (Presidente Assunta Tartaglio, consiglieri Aniello Salzano e Rosalia Santoro) non hanno inteso calpestare la loro dignità arrivando addirittura a chiedere una specifica indagine sul presidente uscente Antonio Bottiglieri

 

Ma ecco, in versione integrale, la lettera inviata dal dr. Alfonso Malangone:
Gentile Direttore, con riferimento alla Sua riflessione odierna sui rapporti tra Scabec e Regione Campania, mi permetta di svolgere un approfondimento, non politico, alla luce delle informazioni offerte da fonti inequivocabili, quali quelle dei Bilanci di Esercizio. Ancor più, perché sono documenti sottoposti alle certificazioni dell’Organo interno di Controllo e della Società esterna di Revisione.

Bene, nel Consuntivo 2020, ultimo approvato e disponibile, nella ‘Relazione sul governo societario’, pagg. 1 e 2, è scritto testualmente: “La Regione Campania esercita sulla Società un controllo analogo a quello esplicato per i propri uffici. L’organo amministrativo della società è OBBLIGATO ad uniformarsi all’attività di indirizzo, programmazione, vigilanza e controllo dell’ente controllante… Qualunque decisione sugli atti fondamentali della società può essere assunta dagli organi amministrativi PREVIA autorizzazione dell’ente controllante e CONFORMEMENTE a quanto da essa stabilito. Il socio può, inoltre, indicare alla società il perseguimento di specifici obiettivi che hanno carattere VINCOLANTE per gli organi medesimi. Per quanto concerne gli atti di gestione, la società è TENUTA AD UNIFORMARSI alle direttive formulate dalla Giunta Regionale tramite le competenti strutture apicali della dirigenza amministrativa della Regione Campania. Per lo svolgimento della propria attività la società RICEVE dalla Regione Campania l’incarico di redigere programmi e progetti… La Regione Campania esercita nei confronti della società un controllo in termini di: Indirizzo; Programmazione; Vigilanza; Controllo specifico… All’Assemblea dei Soci (nota: Regione) spetta la DETERMINAZIONE DEGLI INDIRIZZI STRATEGICI della società e l’APPROVAZIONE del piano annuale di attività e del BUDGET per l’anno successivo… Il Consiglio di Amministrazione e successivamente l’Amministratore Unico si occupa della gestione operativa dell’impresa, agendo per l’attuazione dell’oggetto sociale nel rispetto delle delibere assembleari (nota: del socio unico) e nei limiti dei poteri ad esso attribuiti dalla legge e dallo statuto”. Alla luce di tale chiara enunciazione, appare davvero difficile sostenere che la Società non sia eteroguidata e che sia, in effetti, una semplice passa-carte, e passa-soldi, nel rispetto delle istruzioni del socio unico. Cioè, della Regione.

Peraltro, nei Bilanci dal 2016 in poi, sono minuziosamente dettagliate le attività poste in essere con l’indicazione delle Delibere di Giunta, o dei Decreti Dirigenziali, e dei relativi importi messi a disposizione per ciascun progetto. Per quel che riguarda le assunzioni a tempo determinato, è verosimile che esse siano riferibili all’incarico di durata triennale assegnato con DGR n. 113 del 07/03/2017 per il “SISTEMA INTEGRATO DI VALORIZZAZIONE DEI BENI E SITI UNESCO DELLA CAMPANIA E PREDISPOSIZIONE DEI DOSSIER DI CANDIDATURA PER L’ISCRIZIONE DEI CAMPI FLEGREI E DEL REAL SITO DI CARDITELLO ALLA WORLD HERITAGE LIST (WHL)”. Con successivo Decreto Dirigenziale n. 67 del 06/07/2017, venne predisposto il relativo contratto di servizio per una spesa preventivata di € 2.500.000,00 di cui: € 900.000,00 per attività di analisi e ricerca; € 1.100.000,00 per attività di Valorizzazione e Comunicazione; € 500.000,00 per dossier di candidatura Unesco.  Premesso che l’incarico aveva scadenza fissa al 31/12/2020, può essere utile riportare quanto emerge dai documenti contabili e, precisamente: 1 – le assunzioni furono in buona parte generate dalle attività di compilazione delle tavole descrittive dei beni e siti Unesco; 2 – i dipendenti passarono da 9, anno 2016, a 71, anno 2017, a 88, anno 2018, a 107, anno 2019, a 122, anno 2020; 3 – il progetto originariamente presentato da Scabec, con prot. 2017.376144 del 26.05.2017, venne respinto dalla Direzione Generale Politiche Culturali e Turismo, con richiesta di integrazioni, e il definitivo venne proposto con nota prot. n. 1471 del 30.05.2017 acquisita al protocollo regionale col n. 399134 del 7.06.2017. A parte ogni altra osservazione, ad esempio quella su possibili scelte non autorizzate, o assunzioni mirate in funzione della residenza degli assunti, non sembra possa sostenersi che la proprietà, cioè la Regione, non sia stata informata da Scabec. Peraltro, non ha approvato i Bilanci? E, come socio unico, non aveva, e non ha, responsabilità di Vigilanza e Controllo? Il problema non è politico. Ma credo che un giudizio complessivo e consapevole non possa essere frutto solo dell’ascolto di dichiarazioni di attori che, oggi, sono probabilmente su posizioni contrapposte. In ogni caso, si tratta di una inaccettabile modalità di gestione dei soldi dei cittadini onesti, quelli che pagano le tasse. Sono soldi frutto di sacrifici. Meriterebbero rispetto. Da parte di tutti. Cordialmente. Alfonso Malangone – Ali per la Città – 21/04/2022

 

 

 

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