CASTROVILLARI (2): Cesare, il farmacista di Dio ?

 

Aldo Bianchini

Il tribunale di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Nel precedente articolo non avevo fatto altro che descrivere il quadro complessivo della terribile vicenda in cui, per una molteplicità di ragioni, era caduto Cesare Gallo, il cosiddetto “Farmacista di Dio” per eventi successivi e, comunque, non collegabili alla sua attività professionale di farmacista esercitata per qualche tempo in Lonate Pozzolo in provincia di Varese.

Nel precedente articolo, in chiusura, avevo anche accennato dell’arrivo sulla scena del fratello di Cesare, cioè di Andrea Gallo, subito dopo che il Tribunale di Roma aveva decretato il fallimento della società che aveva gestito la farmacia di Lonate Pozzolo in Brianza, chilometricamente quasi a metà strada tra la Calabri e la Lombardia.

Per timore, a seguito del fallimento della farmacia che si aveva a Lonate Pozzolo in provincia di (va), che i suoi beni potessero essere eventualmente pignorati, Andrea Gallo (fratello di Cesare), cade nelle mani del capo di una banda di truffatori, e si affida a lui per evitare eventuali azioni legali. Cade, però, nelle mani sbagliate; oltretutto quelle mani erano saldamente sponsorizzate da un fido braccio destro e da un noto imprenditore locale.

Si fida il buon Andrea ed esegue alla lettera tutte le indicazioni dei tre; preleva le ingenti somme di denaro tramite bonifici bancari (tutti tracciati) da un conto svizzero e li versa nelle mani dell’imprenditore locale che così avrebbe superato momentanee difficoltà finanziarie.

I tre con il supporto di un commercialista loro amico inducono Andrea a sottoscrivere un vero e proprio patto, sulla base del quale l’imprenditore avrebbe restituito con versamenti mensili pari a 4.000 euro cadauno.

In ballo oltre 190mila euro; per giustificare tale passaggio di denaro i tre inventano l’escamotage del finto acquisto da parte di Andrea di un grosso magazzino dell’imprenditore in difficoltà, pur sapendo che Andrea (che non sapeva che la situazione debitoria della controparte sfiorava il milione di euro) non avrebbe potuto acquistare niente sempre per via del rischio dei pignoramenti che i tre garantivano, grazie alle loro entrature istituzionali, di poter evitare.

Per attuare il piano uno dei tre fa assumere Andrea Gallo in una agenzia di vigilanza che apparentemente non risaliva a nessuno dei tre; ma la storia non si ferma qui. Grazie all’assunzione fasulla il Gallo viene indotto ad attivare un muto bancario di 50mila euro, soldi finiti sempre nelle mani dei tre. Ma poco dopo, ovviamente, viene, licenziato in tronco e senza plausibile spiegazione.

Tutto l’intreccio ordito dai tre finisce nella vendita di tutto ai dipendenti dell’imprenditore al fine di evitare una pericolosa bancarotta fraudolenta

Passa il tempo e i due fratelli Gallo (Cesare e Andrea) capiscono i vari passaggi della truffa in cui erano stati incastrati e che solo grazie ad una serie di intercettazioni telefoniche (fortunatamente sul telefonino di Andrea era stata inserita una ap, presa da plye-store) riescono in parte a dimostrare ed a denunciare nelle opportune sedi giudiziarie.

Il tribunale di Salerno

Ma come in un film di Agata Cristi si è scoperto altro, almeno così sembra. Presso la GDF di Castrovillari si lasciano ben 35 registrazioni telefoniche con il relativi CD e si scoprono depistaggi, omissioni e false dichiarazioni da addebitare a ben definiti personaggi.

E’ il 21 ottobre 2021 il momento in cui forse viene fatta la clamorosa scoperta (le intercettazioni) che subito il Gallo denuncia in procura; dalla stessa procura  il “farmacista di Dio” (Cesare Gallo) si reca il 14 dicembre 21 in procura a Castrovillari dove viene sentito da un PM; ma dopo pochi giorni, sempre Cesare, in data 21 dicembre 2021 ritorna in Procura per ottenere il numero del fascicolo procedurale ma scopre una nuova stranezza: il suo esposto di qualche mese prima era stato inserito in un precedente fascicolo già archiviato tre mesi prima.

A questo punto Cesare Gallo riscrive la storia ed invia tutto alla Procura di Salerno, competente per le indagini a carico del distretto di Castrovillari; non solo, con l’esposto viene depositato tutto il materiale cartaceo in possesso dei due fratelli Gallo.

(fine seconda parte)

 

 

 

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