Elezioni 2022: Alfonso e Federico … travolti da un insolito ma noto e comune destino nell’azzurro mare d’agosto ?

 

Aldo Bianchini

L'on. Federico Conte con Tonino Cuomo (ex grand commis del ministro Conte) e il sen. Alfonso Andria

SALERNO – Nell’agitato trambusto politico pre-elettorale tengono banco due notizie su tutto il resto, anche a distanza di qualche settimana dai fatti.

Tutto sarebbe accaduto per colpa di una tessera e di una rinuncia: la tessera restituita al segretario provinciale del PD da parte dell’ex sentore dr. Alfonso Andria che l’aveva sapientemente utilizzata per qualche decennio, e la clamorosa rinuncia alla ricandidatura dell’uscente deputato avv. Federico Conte che quella tessera probabilmente l’avrebbe raccolta per “una candidatura accettabile”.

Alfonso e Federico, una volta anche suocero e genero, sono stati travolti da un noto comune destino ?

Troppo spocchioso, nella sua accezione politica, una spiegazione del genere che appare molto riduttiva al solo pensiero della statura politica dei due personaggi: il primo, Alfonso, due volte consigliere comunale, due volte presidente della Provincia, parlamentare europeo e senatore della Repubblica; il secondo, Federico, nobile figlio d’arte (il papà Carmelo è stato addirittura ministro della Repubblica) da tempo è un profondo e serio conoscitore della politica, finissimo propositore di “lodo salva governo” e competitor diretto dell’altro figlio d’arte, l’altrettanto giovane e preparato Piero De Luca che oggi sembra dominare con inaspettata autorevolezza la scena politica provinciale.

Per scelta personale mi schiero decisamente dalla parte di Federico, non altrettanto posso fare o dire per Alfonso, e non solo perché ammantato in un passato di democratico cristiano che era lontanissimo dal mio credo politico.

Sono comunque dalla parte di entrambi per come il “sistema” li ha maltrattati, lo ripeto con convinzione, ma non mi dispero come tanti ondivaghi e falsi sostenitori hanno fatto o stanno facendo in questo momento (alcuni con inutili, menzogneri e servili post-web); e dopo essermi schierato non posso non evidenziare che anche loro due (Alfonso e Federico) hanno inanellato una serie di errori impressionanti in questi ultimi anni con schieramenti sbagliati perché mai certi e definitivi né contro né in favore del “sistema di potere politico deluchiano” ; in effetti non sono mai stati né carne e né pesce e non hanno mai avuto la forza di combattere né dall’interno e né dall’esterno il cosiddetto sistema, eccezion fatta per alcune esternazioni più propagandistiche che altro.

A cominciare dalle amministrative del 2006 quando Alfonso fu promotore di una vera guerra contro De Luca  (anche se per il capodanno 2019 avrebbe tentato, si dice, una insperata riconciliazione di tipo casalingo-familiare con De Luca) per finire con Federico che per le comunali del 2021 più che scegliere ha zigzagato per altri lidi senza raccogliere nulla.

La politica è questa, è stata sempre questa; mi fa sorridere, quindi, l’affermazione di Federico (perfettamente identica a quella di Alfonso) che tende a criminalizzare le scelte del partito centrale con personaggi calati dall’alto su territori che non rispetteranno mai, e a rimarcare l’arcinoto esercizio muscolare del potere; ma guardandosi bene dal dire che è stato proprio il suo partito (LeU) in primis a farlo fuori.

E mi sono chiesto: “vuoi vedere che solo oggi è un delitto, mentre quando lo facevano gli altri (leggasi Carmelo Conte e Paolo Del Mese) era normalità assoluta”. Anche allora quel sistema politico di potere si sbarazzava di avversari pericolosi utilizzando colpi bassi da far venire la pelle d’oca e in qualche caso con l’aiuto anche della magistratura; proprio come fa oggi Vincenzo (alias De Luca). Gli avversari si epuravano e si epurano in questo modo; una epurazione che di politico ha poco e tanto di barbarico. Da sempre combatto questo modo di fare, lo combattevo ieri e lo combatto oggi, senza mai dimenticare che i due sistemi politici di potere erano e sono perfettamente sovrapponibili.

Mi meraviglio che oggi i “ben pensanti” (ma all’epoca noti e solerti frequentatori della Casa Bianca di Pontecagnano e di Villa Santa Cecilia di Eboli) si meravigliano e gridano alla scandalo; so di muovermi peggio di un elefante in una cristalleria, quindi ci vado cauto anche perché sono stato sul piano giornalistico l’unico difensore storico di Conte, Del Mese e Giordano, e per loro ho affrontato ben quattro processi come imputato (uno addirittura ispirato dai Servizi Segreti). Questo lo dico per fare chiarezza con alcuni miei detrattori seriali che si divertono, anonimamente e non, sui gruppi come “Lab Politico” e/o “Cittadino Sudd” in quanto non voglio darmi al cinema, non mangio babbà e scrivo ciò che penso.

Tutti i ben pensanti e difensori delle cause perse di oggi dovrebbero porsi una sola domanda: “Quando e da chi è stato creato il De Luca assopigliatutto ?”.

Continua.

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