Aldo Bianchini
SALERNO – La notizia che ha tenuto banco nelle scorse settimane è l’annunciata “querela” da parte del PD (Partito Democratico) contro FdI (Fratelli d’Italia) ed anche direttamente contro il sen. Antonio Iannone, esponente di spicco del partito della Meloni.
Un clima torrido si respira in questi ultimi giorni prima delle elezioni; un’altra querela già annunciata ancor prima è quella che l’on. Piero De Luca (PD) avrebbe formalizzato contro la on. Virginia Villani del Mov. 5 Stelle rea di aver affermato che il deputato avrebbe violato le direttive regionali in merito alle visite/incontri nelle strutture ospedaliere del territorio; e per condire il tutto di veleno politico ci sono state varie botte e risposte in giro per la Provincia di diversi candidati e/o ricandidati per le politiche del 25 settembre prossimo.
Ma questa è soltanto una parte del quadro non edificante che la politica mostra di se stessa; per principio ritengo che il ricorso alla Procura della Repubblica dovrebbe essere davvero l’ultima spiaggia per tutti; sicuramente incomprensibile è l’atteggiamento della politica quando con “arrendevole disarmo” si mette nella mani della magistratura come se quest’ultima fosse in grado di risolvere con un soffio di giustizia le centinaia di migliaia di questioni che arrivano nelle stanze dei tanti misteri.
E al di là, molto aldi là, delle opinabili parole utilizzate (per fare un esempio pratico) dal sen. Antonio Iannone per descrivere, tout court, ciò che succede in ogni campagna elettorale che è un fatto reale di fronte agli occhi dell’opinione pubblica che assiste fin dalla nascita della 1^ Repubblica ad oggi in ogni tornata elettorale: “La chiamata alle armi di tutte le schiere politiche del sistema di potere”. Per dirla tutta, le parole di Iannone contro la sinistra le ho sentite pronunciare tantissime volte anche da esponenti della sinistra contro la destra (Berlusconi docet).
Purtroppo ci siamo tutti abituati ad assistere paese per paese, territorio per territorio, provincia per provincia, alle reunion dei vari schieramenti politici senza che ci scandalizziamo più di tanto perché sappiamo benissimo che in una reunion se uno che è candidato e/o gestisce una fetta di potere non chiede ai suoi uditori molti voti da quel paese e dal quel territorio, vorrei capire cosa viene fatta a fare una reunion; anche perché quella è l’occasione di ogni rappresentante politico di promettere voti per chiedere benefici per le comunità rappresentate. Altra storia sarebbe se in quelle reunion venissero chiesti benefici personali e non collettivi.
E questo, da sempre, le varie fazioni politiche se lo rinfacciano come se ognuno di loro fosse un fanciullo con il giglio in mano che si avvia alla prima comunione; ed è chiaro anche che chi gestisce il potere è più soggetto degli altri agli attacchi, spesso inverecondi, della controparte che aspira con il voto a gestire quello stesso potere e, forse, nello stesso identico modo.
Il ricorso alle Procure mi sembra, quindi, assolutamente fuori luogo, anzi molto dannoso per l’autonomia della politica rispetto alla magistratura; insomma se la politica mette tutto nelle mani della magistratura è inutile poi lamentarsi che questa Magistratura sguazza nel mare tempestoso della politica che gli stessi politici contribuiscono ad alimentare.
Meno conflittualità, maggiore prudenza espressiva, darebbero alla politica un volto nuovo e confortante. Meglio le querelle che le querele.
Spesso queste ultime si ritorcono contro; e il PD di Salerno lo sa benissimo per aver sollecitato al Comune di querelare un ex consigliere per diffamazione; da qui è partito lo scandalo delle Coop comunali che è già passato alla storia come “Sistema Salerno”.