Nuovo rialzo dei tassi da parte della Bce

da Filippo Ispirato
A Francoforte ha prevalso alla fine la lotta serrata all’inflazione: il rialzo dei tassi è stato dello 0,50. La Bce ha optato ieri, giovedì 16 marzo, per la linea dura, portando il tasso di riferimento per il costo del denaro nell’eurozona dal 3 al 3,5%. Si tratta del livello più alto dei tassi europei dalla fine del 2008, anno dello scoppio della bolla dei mutui subprime e del fallimento della banca di investimenti Lehman & Brothers.

La misura era già stata annunciata da giorni dalla presidente della Bce Christine Lagarde ma molti osservatori, a causa del fallimento della Silicon Valley Bank e delle difficoltà di Credit Suisse (salvata poi in extremis dalla Banca Centrale Svizzera) ipotizzavano che la Banca centrale europea avrebbe optato per la linea più morbida di un rialzo di 25 centesimi. Così non è stato.
Qualche risultato sul fronte dell’inflazione comunque è già visibile grazie all’azione della banca centrale europea. A febbraio l’inflazione è rallentata, aumentando solo dello 0,2% rispetto al previsionale dello 0,3%..Il nuovo rialzo tende a calmierare questo continuo rialzo dei prezzi che nel nostro paese, rispetto all’anno precedente, si è attestato al 9,1%.

Ma quali saranno le principali conseguenze di tassi al 3,5% per i consumatori?
Per i risparmiatori e investitori sarà possibile acquistare obbligazioni, titoli di stato e fondi obbligazionari a prezzi più vantaggiosi, visto il calo delle loro quotazioni; discorso speculare e più gravoso per chi ha un mutuo a tasso variabile o deve apprestarsi a sottoscrivere un prestito per acquisto immobili o a stipulare un contratto di credito al consumo in quanto il costo del denaro è aumentato.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *