RUGGI: eppur “non” si muore

 

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Come dire, quando la comunicazione interna ed esterna funziona in un ente pubblico qual è la nostra Azienda Ospedaliero-Universitaria Sana Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, una struttura sanitaria di primo livello sulla quale non solo i media ma anche l politica di opposizione, i sindacati di parte e gli ex dipendenti (almeno quelli che hanno saputo sfruttare in ragione del conto personale sparano a zero senza pietà.

Fortunatamente l’attenta regia comunicazionale del Ruggi, affidata alla brillante giornalista Maria Romana Del Mese, ha immediatamente smentito una notizia micidiale rilanciata da un’emittente locale scioccamente caduta nella trappola di una fake-news come se l’annuncio della morte di una persona  fosse un intelligente pesce d’aprile.

La smentita del Ruggi: “In merito ad una notizia appena diffusa da una emittente locale, relativa al decesso di un uomo cinquantatreenne, avvenuto presso il Pronto Soccorso del Ruggi, il dottore Antonio Petrocelli, Direttore del Reparto in questione, tiene a chiarire quanto segue. Il paziente, malato oncologico terminale, è arrivato al Pronto Soccorso già senza vita e la sua morte quindi, non è in alcun modo sopraggiunta all’interno del reparto”.

Solo per la cronaca è utile ricordare a tutti (giornalisti compresi) che l’efficienza e l’eccellenza di una struttura ospedaliera non si misura dal numero delle morti in essa verificatisi; si racconta che, tempo fa, il presidio ospedaliero di Polla era stato catalogato al primo posto regionale per l’inesistente numero di morti nei reparti: dopo un attento esame si scoprì che era vero che a Polla difficilmente si moriva, ma si scopri anche che i malati gravi venivano dimessi poco prima di morire; ovviamente senza nulla togliere alla sicura professionalità dei suoi operatori sanitari.

 

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