TRUMP: la democrazia dell’America

 

Aldo Bianchini

La villa di Trump vista da vicino

PALM BEACH (USA) – Come già ho scritto mi trovo in questo periodo a Palm Beach ed ho approfittato dell’occasione per fare un giro, sia lunedì mattina 3 aprile che martedì mattina 4 aprile 23, nei pressi di Mar-a-Lago dove sorge la mega villa di Donald Trump, già presidente degli Stati Uniti d’America e primo ex presidente ad essere incriminato per la solita insulsa, ma poco credibile, storiella di aver pagato di nascosto il silenzio di una pornostar (Stormy Daniels) riconosciuta, al fine di non far esplodere lo scandlo in piena campagna elettorale del 2015/2016.

Martedì per Trump è stata una giornata campale in quanto è stato costretto a presentarsi dinanzi al Procuratore Distrettuale di Manhattan (New York), Alvin Bragg, per ascoltare la declaratoria dei 34 capi di accusa

Pare che il tycoon dopo ver ascoltato la lettura abbia esclamato: “L’unico crimine che ho commesso è stato quello di difendere l’America da chi la vuole distruggere. La mia incriminazione è un insulto gli Stati Uniti”. Il resto, ovviamente, lo sanno tutti.

In quelle due mattinate ho visto, però, come l’America (almeno quella trumpiana) ha reagito alla notizie dell’incriminazione del suo presidente.

Impressionante la fila, ordinata, dei manifestanti con bandiere e striscioni che si snodava (lunedì mattina) dal Palm Beach International Airport fino davanti alla villa di Trump che è distante all’incirca una ventina di chilometri.

Ancora più impressionante lo schieramento delle forze dell’ordine con le polizie americane impegnate aa tutto tondo: almeno tre elicotteri che volavano tra l’aeroporto e la villa, alcune decine di auto degli sceriffi più quelle della polizia dello stato e dell’FBI.

L'entrata principale della Villa di Trump

Super blindata la zona di accesso al ponte che porta sull’isola di Mar-a-Lago che è un incredibile miracolo della natura per villeggianti ricchissimi; divieto assoluto di fotografare.

Quando l’aereo privato del tycoon è atterrato intorno a mezzogiorno, un convoglio armato lo ha scortato fin dentro del “buen reposo”; da dove è riemerso la mattina di martedì 4 aprile per rifare il percorso all’inverso e imbarcarsi verso New York. Ed è ritornato a  Mar-a-Lago nella stessa serata di martedì per arringare i suoi tanti fedelissimi

Le foto che ho scattato risalgono a martedì, intorno alle ore 13, quando ho avuto la possibilità di transitare davanti all’ingresso di quella che è definita una delle ville più belle d’America.

Come finirà ? Come è finita tante volte per Berlusconi (che da ieri è in terapia intensiva al San Raffaele), con un nulla di fatto dopo anni di battaglie politiche senza esclusione di colpi; e intanto la pornostar si è messa in proprio producendo e vendendo gadget ironici su Trump con un incasso già salito ad alcuni milioni di dollari.

Anche questa è L’America.

 

 

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