I diserbanti sono cancerogeni ?

da Dr. Alberto Di Muria

Padula-Il glifosato è il diserbante che va a braccetto con le colture geneticamente modificate (OGM), soia in primis, il cui DNA è stato modificato da Monsanto per resistere a questo diserbante. In Italia negli ultimi anni l’ISPRA ha raccolto dati sulla presenza di oltre 175 pesticidi nelle acque, superficiali e sotterranee. Tra le sostanze che maggiormente hanno superato i limiti di legge ci sono il glifosato e l’AMPA, un metabolita del glifosato stesso.
l glifosato è l’erbicida più diffuso al mondo, per via della sua efficacia e della minore tossicità rispetto agli analoghi prodotti che erano disponibili quando è stato messo in commercio
Il glifosato, oltre che in agricoltura, è ampiamente impiegato per la pulizia dei margini stradali, delle massicciate ferroviarie e dei binari, e anche in prodotti da giardinaggio e per l’hobbistica. Ciò comporta che agricoltori, semplici passanti e altri operatori possono essere esposti a queste sostanza durante le applicazioni, anche in aree pubbliche, come scuole e giardini, frequentate da bambini..
Uno studio svolto con il glifosato somministrato ai ratti sembrava averne dimostrato la cancerogenicità. Tuttavia, l’articolo pubblicato nel 2012 è stato in seguito ritrattato per problemi di metodo e i dati non sono mai stati replicati in studi di qualità superiore.
Dopo attenta analisi delle prove disponibili, la IARC di Lione ha classificato il glifosato nel gruppo 2A, tra i probabili cancerogeni.
OMS e FAO hanno espresso giudizi più rassicuranti, ma hanno previsto comunque misure di cautela, come il divieto di utilizzarlo in aeree densamente popolate o la necessità di riesaminare i livelli massimi di residui di questa sostanza che per legge possono essere presenti dentro e sopra gli alimenti.
Per quanto riguarda le decisioni assunte dai singoli Stati, la Francia si è prefissa di ridurne l’uso per poi eliminarlo completamente nel giro di pochi anni, mentre l’Olanda ne vieta la vendita ai privati per uso casalingo.

Il suo utilizzo come erbicida è stato nuovamente approvato nell’Unione europea nel 2017 fino al 2022, con alcune limitazioni

 

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