SALERNO CAPITALE: la riflessione della Figliolia

 

Aldo Bianchini

Dott.ssa Barbara Figliolia - dirigente istituto scolastico F. Severi di Salerno

SALERNO – Si dovrà aspettare un altro anno per poter celebrare la giornata di “Salerno Capitale” dell’11 febbraio, istituzionalizzando quella data a perenne ricordo di quel lontano “governo nazionale” insediatosi Salerno nel mitico salone dei marmi.

Un altro anno, ma non sarà più l’ottantesimo anniversario di un avvenimento che ebbe risalto a livello mondiale perché fece da giusto equilibrio tra gli alleati vincitori e gli sconfitti derelitti; un altro anno sempre che l’amministrazione comunale prenda seriamente in considerazione la proposta lanciata dalla consigliera prof.ssa Barbara Figliolia nell’ottobre del 2023 attraverso le pagine de Il Mattino che con buona sensibilità aveva accolto lo scritto della dirigente scolastica, così come ha riaccolto la riflessione della stessa Figliolia (il 14 febbraio scorso) che ha di nuovo, ricordato a tutti, l’importanza di quel governo nazionale che non fu un semplice “governo balneare” ma qualcosa di più; un governo che ebbe la durata di cinque mesi dall’11 febbraio 1944 al 15 luglio 1944.

Per capirlo bisogna, però, ristudiare attentamente la consecuzione storica di quella fase molto delicata della vita politica della Nazione che si ritrovava, dopo il duro ventennio, a riparlare nuovamente in termini di politica programmatica ed in piena libertà, con una buona dose di “parità” tra le varie fazioni in campo.

Scrive la Figliolia: “È vero, come taluni fanno notare, che quel Governo nella nostra città è durato solo pochi mesi, e quindi per un periodo breve, ma è altresì vero che esso rappresenta una fase di transizione di importanza straordinaria, ricordata tra l’altro nei libri di storia come “la svolta di Salerno”, che nell’aprile del 1944 per iniziativa di Palmiro Togliatti ed altri determinò un compromesso tra i partiti antifascisti per la formazione di un governo di unità nazionale e per una necessaria riappacificazione sociale. E fu anche l’occasione per accordarsi per l’indizione di una consultazione elettorale per la costituzione dell’Assemblea Costituente. Insomma a Salerno si misero le basi per la nascita della futura Italia democratica e della nuova Costituzione, su cui ancora oggi poggia la nostra Repubblica”.

Chiaro il messaggio, e chiaro anche il fatto che la Città deve avere memoria di se stessa e deve ripartire proprio dalle scuole (la Figliolia è dirigente scolastica di uno degli istituti più importanti, come il Francesco Severi a trazione scientifica) dove ancora non arriva il messaggio culturale della storia contemporanea di questa città.

Purtroppo si annida proprio in questa difficoltà di ascolto e di ricordo la lentezza con cui vengono adottati alcuni provvedimenti (quando vengono adottati !!), si va avanti ad occhi chiusi come se il ricordo e le celebrazioni ad esso connesse non valessero a niente.

Non solo lo avverto in ogni luogo della città, ma l’ho scritto tante volte che la città di San Matteo riflette alla perfezione la doppiezza della faccia del grande esattore (pubblicano di Cafarnao) prima di accodarsi a Cristo.

Ed in questa doppia faccia, che in tanti osannano, il popolo salernitano si ritrova alla perfezione dimenticando che la storia di una comunità si scrive con il ricordo e le celebrazioni.

Salerno, purtroppo è una città che non restituisce mai ciò che ha avuto e non riconosce mai le virtù degli altri; e questo avviene in tutti gli ambiti sociali-lavorativi-imprenditoriali e politici; e non dimentichiamo che tocca anche lo sport che dovrebbe essere al di sopra di tutto.

Per questo, credo, la dirigente scolastica Barbara Figliolia (consigliera comunale e presidente della Commissione Politiche Sociali) ha ricordato che: “… proprio perché la città non dimentichi, ho pensato di presentare nella competente Commissione consiliare, e di sottoporre doverosamente ai consiglieri comunali, una proposta per istituire la giornata di “Salerno Capitale”, celebrandola ogni anno l’11 febbraio con momenti di studio e di approfondimento su quell’importante periodo storico in cui nella nostra città e nel Salone dei Marmi si progettò la costruzione dell’Italia futura …”.

 

 

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